Capitolo 21 - Ellie

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Lo stava facendo, quel respiro graduale che a pochi secondi sarebbe diventato quell'affanno che sentivo e non volevo sentire. Un cappotto leggero color grigio antracite scivolò sul pavimento, prima ancora aveva accarezzato un lembo di pelle che vedevo da sotto il letto lasciandomi presagire un torso nudo oltre che spogliato di ogni pudore.

E sentivo quanto i baci fossero affamati, schiocchi continui contro bocche alla ricerca di soddisfazione e fame, voglia di consumare un momento così intimo al quale io stavo involontariamente facendo da spettatore.

Mi morsicai la lingua quando le gambe pallide di Tanya sparirono sopra il materasso, i piedi di Liam nascosti ancora dentro le scarpe che non ricordavo avesse si erano avvicinati alla pedata. Chiusi gli occhi e mi tappai le orecchie quando quelle molle che stanotte non avevano cigolato al mio movimento, lo avevano appena fatto e ripetutamente.

Stavano borbottando, più che altro era Tanya ad incitare di far qualcosa che io conoscevo molto poco o affatto. Mia madre era contro la conoscenza del sesso, me ne aveva parlato quasi per caso ed io avevo appreso solo poche cose in merito all'argomento.

Diceva che non esistevano scopi oltre la procreazione, che una volta sposata mi sarei potuta concedere per regalare al regno un erede al trono e che il sesso prima del matrimonio era considerata una blasfemia del quale io non mi sarei dovuta mai lasciar sporcare.

Quando riaprii gli occhi in preda al disgusto, la prima cosa che mi venne in mente di fare fu allungare un braccio verso le scarpe di Liam e slacciare le sue stringhe. Questo gesto fu accolto quasi immediatamente, sembravano essersi fermati prima che il loro momento andasse troppo oltre per essere interrotto.

Tanya aveva sbruffato seccamente mentre Liam sembrava quasi contento, almeno credevo fosse così. Una cosa era più che sicura: sapeva io fossi sotto il suo letto perché fu lui a raccogliere il cappotto da terra e fu ancora lui ad uscire per ultimo e piegarsi affinché mi guardasse. Il suo sguardo strabuzzava di scuse che chissà se mi avrebbe mai detto a voce, se stesse morendo dentro per la vergogna, ma sapevo per certo che lo avrebbe fatto più di una volta però come mi sarei dovuta comportare io?

Forse sarebbe stato meglio fingere non ci fosse mai stato, che non mi trovassi nel posto sbagliato al momento sbagliato, perché dimostrare quanto fossi affranta dall'essermi ritrovata in questa situazione senza volerlo era come dare a Liam colpe che forse non aveva ed io non volevo fargliene un peso.

Ero uscita fuori dal nascondiglio circa dieci minuti dopo che Tanya aveva deciso di lasciare l'appartamento, Liam era ritornato in stanza con il capo chinato verso le sue scarpe le cui stringhe erano ancora rimaste sciolte. C'era un pesante silenzio nell'aria, come l'odore di qualcosa che avevo interrotto e che forse non era giusto fare.

Alla fine mi ero sentita io in colpa di qualcosa che non avevo commesso, magari ora non lo capivo, magari lo avrei fatto al momento giusto, ma lo guardavo in attesa che dicesse qualcosa, anche la più stupida sarebbe andata bene.

Sospirò passandosi una mano sul viso, era nervoso più di quanto mi aspettassi:"Lou io...", balbettò ma non aveva ancora raccolto il coraggio di guardarmi:"Io mi sento un emerito idiota, mi dispiace".

Lo sei stato, gli avrei volentieri detto perché era questo che sentivo di volergli dire dal profondo:"Ti scusi con me perché la tua donna voleva solo fare l'amore?"

Quella domanda non poteva uscire più sincera di così e giurai a me stessa di aver detto qualsiasi altra cosa, ma avevo lasciato il coraggio sotto il letto e non c'era più una scusa plausibile per andare a raccoglierlo.

"Dovevo vietarlo sapendo che tu eri qui", brontolò.

"Non lo sapevi, magari pensavi mi fossi nascosta in bagno o da qualche altra parte".

Princess on the runWhere stories live. Discover now