Capitolo 20 - Liam

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Il mio sonno non era tardato ad arrivare eppure non lo credevo possibile con lei raggomitolata a poca distanza da me, condividevamo lo stesso letto ma non ero sicuro dei sogni. Mi ero svegliato pochi secondi per accorgermi che Louisa si era scomposta dalla sua posizione, dormiva supina e sembrava serena. Era buffo vederla con i capelli scomposti sul viso, giusto qualche ciocca e la bocca schiusa, quanto bastava per farle entrare l'aria che rigettava con un piccolo suono. Avrei voluto guardarla ancora per un po' ma le palpebre pesanti desideravano solo chiudersi per riprendere il sonno che avevo interrotto.

C'era anche lei, nei miei sogni intendo, non mi capitava da un po' di non vedere ciò che da sveglio mi tormentava. Ultimamente non facevo altro che rivivere lo stesso sogno in loop, io e nessun altro accanto a me a combattere contro qualcosa di più grande di una semplice guerra: i debiti accumulati nei mesi trascorsi. Erano tanti, troppi da poter pagare in così poco tempo e chissà se sarei mai riuscito a farlo.

Questa volta avevo Louisa al mio fianco e seppur mi chiedessi come poteva una perfetta sconosciuta darmi modo di credere che non ero più solo al mondo, non mi permisi di aprire gli occhi conscio di quanto tutto quel che stavo vedendo fosse frutto della mia stanchezza.

Avevo lasciato entrare Tanya ben poche volte così dentro di me da arrivare a sognarla, era palpabile quanto fosse diversa in tutto con Louisa e forse era proprio questo che stava dando chiari segnali di confusione.

Non era la prima volta che incontravo una donna che non fosse lei, Andrew ci sperava ogni sera che io mi lasciassi andare con le altre seppur avessi un legame sentimentale che mi teneva fedele alla mia donna. Ma forse nessuna era mai stata alla sua altezza.

Avevo conosciuto Tanya quasi per caso, nello stesso modo in cui incontravo le altre, era seduta al bancone di un bar in uno dei locali notturni in cui venivo trascinato di forza. Non era da sola, a quell'epoca si portava dietro un'amica, sempre la stessa, non mi piaceva molto ma con il tempo avevo imparato a vederla con simpatia nonostante si sforzasse di esserlo.

Mi ero avvicinato per offrirle da bere e con un soddisfatto sorriso accettò dicendomi che quasi non ci sperava, mi aveva adocchiato spesse volte ma non aveva mai avuto il coraggio di parlarmi. Quando ci pensavo mi sfuggiva un sorriso: una donna attraente come Tanya provava imbarazzo nel rivolgermi la parola. Non lo dissi mai ad Andrew certo che non ci avrebbe creduto, dopotutto non ci credevo nemmeno io.

Sin dall'inizio la nostra era stata una relazione caduta nel peccato della lussuria, lei era focosa e a me il suo corpo non bastava mai.

Oggi era quasi solo quello, viversi era come un appuntamento al buio e se non fosse che lavoravamo nello stesso posto probabilmente non avremmo mai avuto il tempo per stare insieme.

Il mattino era arrivato fin troppo presto, non mi ero alzato subito piuttosto i miei occhi erano spaventati dal guardarsi accanto e non trovare nessuno, non trovare lei. Invece c'era, girata di schiena come quando si era coricata, la camicia di poco sollevata a scoprirle l'intimo di seta nero. La gola si fece secca a quella visione, me ne privai immediatamente alzando delicatamente le lenzuola per coprirla.

Rimasi con la mano a mezz'aria quando si mosse leggermente, un sospiro di sollievo quando non si era svegliata.

Lasciando il letto avevo fatto tutte le cose che facevo quando ero da solo, ma adesso era per due. In cucina avevo preparato il mio caffè lasciando che il sonno abbandonasse il mio corpo, qualche flessione sul pavimento e una telefonata affacciato alla finestra.

"Pronto?"

La voce di Andrew era accompagnata dal fruscio dell'acqua, in mente balzò immediatamente il pensiero di Louisa nella mia doccia questa notte.

Princess on the runWhere stories live. Discover now