Capitolo 17

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KYLE

"Non potete aiutarci?" chiedo io.

"Siamo tutti occupati. Le cose stanno andando male a tutti. Forse l'unica che può aiutarvi è Ginevra".

Rimaniamo in silenzio, poi Sofia poggia l'indice contro il suo auricolare.

"Gin" chiama.

"Dimmi, Sof".

"Vai a prendere la mia auto. Le chiavi sono dentro. Ci vediamo davanti all'ingresso principale".

"Mi fai veramente guidare la tua auto?" chiede la ragazza stupita.

"Sì, ma solo dal parcheggio sotterraneo all'ingresso principale".

"Ok, ti adoro Sof" risponde Ginevra, facendo sorridere Sofia.

Noi due arriviamo davanti alla porta principale, facendo un respiro profondo.

"Rimani dietro di me" le dico.

"Ma col cazzo!" mi risponde lei. "Combatto anch'io" dice, poi apre la porta decisa.

Usciamo fuori e troviamo una guardia che arriva dal corridoio di sinistra e due da quello di destra. Sofia raggiunge quello solitario e io mi scaglio su quei due.

Sono enormi, cazzo.

Sferro subito un pugno sul naso del primo, stordendolo, poi vado sul secondo, ma è più veloce e mi colpisce sullo stomaco. Mi piego in avanti e il mio pensiero va subito a Sofia che sta combattendo da sola contro quel colosso.

Provo a guardare indietro, ma non la vedo. Mi preoccupo. La guardia che ho colpito sul naso si riprende e tenta di colpirmi, ma sono ancora abbasso e gli do un altro pugno, questa volta alle palle. L'uomo cade a terra e quello sono sicuro di averlo fatto fuori. 

Mi raddrizzo e non appena vedo il pugno di quello arrivare dritto al mio volto, riesco a spostarmi di fianco giusto in tempo. Gli afferro il polso, poi glielo giro, costringendolo a voltarsi di schiena. Gli piego il braccio, poi con un colpo secco sento la sua spalla uscire dalla posizione. L'uomo urla dal dolore. Lo lascio andare e gli sferro un altro pungo in pieno viso, facendolo cadere all'indietro.

Una volta essermi sbarazzato di quei due, mi volto e ripercorro il corridoio, cercando Sofia. Svolto l'angolo e la vedo. È intrappolata contro il muro, mentre la guardia la tiene per la gola, stringendo la presa sempre di più. Corro verso di loro, ma mi rendo conto che Sofia sta iniziando a far partire la sua manipolazione. Mi blocco e rimango a guardare.

Sto facendo una stronzata, ne sono sicuro.

Devo intervenire, ma voglio vederla a lavoro. Lo guarda con uno sguardo di puro sesso e gli dice qualcosa. L'uomo toglie la mano dal collo di Sofia e la poggia contro il muro, vicino alla testa di lei. L'altra mano raggiunge la sua gamba e inizia a tirarle su il vestito, ancorando poi la gamba al suo bacino.

L'uomo si avvicina per baciarle il collo, ma proprio quando è molto vicino lei gli lancia una testata, facendolo barcollare all'indietro. Subito dopo gli dà un calcio nelle palle, colpendolo proprio con la punta delle sue scarpe.

Lei inizia a correre, guardandosi indietro per assicurarsi che l'uomo non si sia ripreso. Si scontra contro il mio petto e l'afferro per le spalle per farla fermare. La vedo trasalire, ma mi guarda negli occhi e subito sembra calmarsi.

"Ti ha fatto male?" le chiedo preoccupato.

"No, sto bene" mi risponde.

"Sei stata semplicemente fantastica" le dico e la vedo ridere, ma torna subito seria.

HandlingWhere stories live. Discover now