Capitolo 30

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KYLE

Mi sporgo in avanti e le poggio le mani sul culo per poi tirarla su in braccio, facendola sussultare, mentre mi alzo e mi giro.

"Cosa stai..." inizia a dire, ma la zittisco.

"Shh..." dico mentre la metto sul divano, dove ero seduto io prima.

Mi inginocchio e le afferro le gambe, aprendole. Si appoggia contro il cuscino del divano e io le sorrido. 

Mi rendo conto che è la prima volta che mi metto in ginocchio per una ragazza. Non l'ho mai fatto per nessuna. Di solito le domino o al massimo permetto di essere allo stesso livello, ma io non sto mai stato in ginocchio.

Le apro le gambe e noto come il tessuto che copre il suo ingresso sia fradicio.

"Povera bimba...hai sofferto per tutto questo tempo, vero?" chiedo, alzando gli occhi su di lei.

Annuisce

Il pensiero di lei così bagnata e concentrata per tutto il tempo a darmi piacere mi manda in paradiso, ma mi sento anche in colpa. Ho bisogno di darle un orgasmo, in fretta.

"Per favore, Kyle, toccami..." mi dice.

Dillo di nuovo, per favore.

Avevo quasi dimenticato quanto fosse bella la sua voce.

"Non hai idea di quanto velocemente ti farò venire" sussurro.

Agita i fianchi in attesa di quello che sto per fare. Stavolta non voglio giocare, ha resistito per così tanto tempo. Non merita di aspettare ancora, non posso stuzzicarla stavolta.

Aggancio le dita alle sue mutandine e le tiro giù per le cosce e poi i polpacci. Amo il pizzo su di lei, ma amo ancora di più quando non indossa nulla. 

Sta già respirando pesantemente.

Non perdo tempo a portare i miei occhi sulla sua nudità, che scintilla per l'eccitazione. Riesco a immaginare quanto sia sensibile in quel momento, quanto la sua pelle bruci.

Le prendo i fianchi e la tiro più vicino al bordo, proprio davanti alla mia faccia. Le afferro le caviglie e porto le sue gambe sulla mia schiena. Si lamenta per la posizione stretta, prima ancora che la tocchi. Guardo il suo corpo nudo che torreggia sopra la mia testa.

Mi abbasso in avanti e premo la lingua sul suo nucleo dolorante, leccando una lunga striscia tra le sue pieghe in modo da poter pulire immediatamente la parte lubrificata. Sussulta, ma ancoro subito le mani alle sue cosce in modo da tenerla ferma contro la mia bocca.

Vado subito dritto al clitoride, sapendo che è lì che ne ha più bisogno. Una volta che la mia lingua rotea intorno al suo fascio di nervi, lei geme molto forte. Le sue mani raggiungono i miei capelli, facendomi sorridere mentre continuo a far rotolare la lingua su di lei.

Con la fronte sul suo stomaco, mi immergo in lei con il bisogno di assaporare quanto più posso. La mia lingua si muove veloce e i suoi gemiti diventano sempre più forti.

Accelero i movimenti della lingua, facendole vedere le stelle esattamente come lei ha fatto con me, mentre lei mi stringe più forte i capelli.

"Oh Dio, Kyle..." le sue parole mi riempiono d'orgoglio.

Nessuna donna mi ha mai reso più fiero di averle fatto provare piacere. Voglio solo che si senta bene come lei ha fatto sentire bene me.

La mia erezione si sta di nuovo formando a causa dei suoi gemiti, è una pura tortura. Ogni lamento che esce da quelle labbra innocenti mi rende selvaggio. Voglio solo sbatterla su questo maledetto divano e scoparla in ogni posizione possibile.

HandlingWhere stories live. Discover now