Capitolo 35

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KYLE

Mi fiondo di nuovo sulle sue labbra, succhiandole e mordendole, perché so che così la farò impazzire.

Mi stacco, ma solo per rivolgerle un sorrisetto malizioso e scendere a baciarle il collo, più precisamente sotto l'orecchio, dove le piace di più. Continuo a far scivolare le mie labbra su di lei, raggiungendo le sue clavicole e lasciando lì un morso, per poi passare al suo seno.

Dio, quanto mi piace.

Sofia ha iniziato ad ansimare e le mie orecchie si beano di quel suono. Continuo a scendere e rimango per qualche istante a guardare la sua pancia ferita. Bacio ogni singola cicatrice e ogni singolo livido.

La guardo dal basso e vedo i suoi occhi fissi nei miei. So che i miei baci le fanno bene e male contemporaneamente. Rimango a guardarle il volto, mentre continuo a riempirla di baci. I suoi occhi sono lucidi.

È eccitata. 

Torno su di lei e le lascio un bacio delicato sulle labbra, poi mi allontano appena un po' per guardare ogni minimo particolare del suo volto. Non la vedo da otto mesi, ma è sempre la mia bimba. Mi sembra così diversa, ma allo stesso tempo riesco a ritrovarmi in quelle iridi diverse, quelle iridi che mi hanno fatto innamorare, quelle iridi che ho cercato per mesi.

Ogni volta che ero per strada speravo sempre di incrociare lo sguardo con quelle due gemme preziose, cercavo i suoi occhi in quelli di tutti, ma nessuno ha quello sguardo stupendo. Nessuno sarà mai come lei.

L'abbraccio, stringendola a me in un abbraccio soffocante, proprio come sono stati i nostri baci. Ho così tanto bisogno di lei che non riesco a staccare il mio corpo dal suo e le mie labbra dalle sue. 

La schiaccio contro il pavimento e mi prendo tutto di lei: il suo respiro, le sue labbra, la sua mente, la sua pelle e soprattutto il suo cuore, quello che sono riuscito a conquistare molto tempo fa e che ora è di nuovo mio.

Cancello tutto quello che ci è successo, tutto quello che ci ha tenuto lontani con un bacio che ci fa ansimare ed eccitare. Non abbiamo bisogno di altro.

Le mie orecchie si stanno beando dello schiocco delle nostre lingue e del suono dei nostri respiri affannati. La sento sgretolarsi tra le mie braccia che la tengono stretta, la sento così piccola e così indifesa. Vorrei soltanto proteggerla per il resto delle nostre vite. Voglio portare via da lei tutto ciò che l'ha fatta soffrire per anni. Prenderò tutto il suo dolore, proprio come lei è riuscita a prendere tutta la mia anima.

Le nostre bocche si separano per un secondo per poterci guardare negli occhi. In quel momento mi rendo conto che è diverso dall'altra volta. Non stiamo solo per scopare, stiamo per fare l'amore.

Sofia rimane a guardarmi, poi mi tocca le labbra, sfiorandole con la punta delle sue dita. Io mi avvento subito sulla sua mascella, poi torno con la lingua sul suo collo. È una dolce tortura. Voglio lasciarle i miei segni addosso.

"Kyle..." ansima.

Quel suono mi fa perdere il controllo. Mi chino in avanti, con le gambe di Sofia che mi tengono ancora stretto contro di lei, e la bacio ancora perché le nostre labbra non smettono di cercarsi, esattamente come i nostri sguardi.

"Kyle..." ripete ancora.

La sua voce si spegne in un gemito quando le sfilo le mutandine, tirandole dalle caviglie prima di stendermi di nuovo su di lei.

Mi spingo tra le sue gambe, facendole sentire la mia erezione ingrossarsi dietro ai jeans in risposta ai suoi baci.

Le faccio scorrere una mano lungo la coscia, stringendo la pelle nuda e morbida, fino a sfiorarla dove più mi vuole. Sofia affonda il volto nell'incavo del mio collo quando mi sente muovere la mano avanti e indietro, premendo sulla sua nudità.

HandlingWhere stories live. Discover now