Capitolo 19

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KYLE

"Non mi spoglierò davanti a te" puntualizza subito.

"Come se non avessi già visto abbastanza" le dico, riferendomi alla notte in cui l'ho seguita fino allo strip club.

Vedo la sua espressione frustrata e mi ricordo che non è questo il punto del nostro discorso.

"Comunque, non ti ho chiesto di spogliarti, ma ti ho detto che ci faremo un bagno" specifico.

Mi tolgo le scarpe, poi la maglietta e infine i pantaloni, rimanendo in boxer davanti a lei. Sento il suo sguardo bruciarmi addosso e... cazzo, quanto mi piace.

Le lancio un'altra occhiata, poi mi tuffo in acqua. Quando riemergo, scuoto la testa per togliere l'acqua in eccesso dai capelli e torno a guardarla. È ancora in piedi, ferma immobile sul bordo della piscina e non ha alcuna intenzione di muoversi.

"Che fai? Hai intenzione di rimanere lì a guardare?" le chiedo, camminando perché qui l'acqua è ancora bassa.

Raggiungo il bordo e mi ci poggio con le braccia, continuando a guardarla. Sofia si guarda un po' intorno, come se cercasse un segnale, un suggerimento, la speranza di uscire subito da questa situazione. Scalcia via le scarpe, poi si sfila la felpa e per un secondo i miei occhi si illuminano, sperando di vederla spogliarsi, ma provo un po' di delusione quando noto che sotto a quella felpa over size macchiata di sangue ha una maglietta bianca a maniche corte.

Si avvicina al bordo e salta, superando la mia testa. Mi volto per guardarla e la vedo riemergere pochi secondi dopo. Si passa la mano sui capelli, mandandoli indietro e si volta verso di me.

"Sei contento ora?" mi chiede sospirando.

"Sarei stato più felice se ti fossi spogliata" le dico con un ghigno divertito sul volto.

"Ho tolto la felpa, accontentati" mi dice incrociando le braccia davanti al seno.

Quel gesto attira la mia attenzione e abbasso leggermente lo sguardo. La maglietta bianca, da bagnata, è diventata trasparente e vedo il suo reggiseno nero.

Cazzo! Non può farmi eccitare di nuovo, soprattutto perché in questo momento sto indossando solo i boxer.

"Sì...direi che posso accontentarmi" sussurro con la gola secca.

Sofia mi guarda confusa, poi abbassa lo sguardo e capisce.

"Sei un pervertito del cazzo!" mi dice prima di voltarsi e iniziare a nuotare.

"Dai, stavo scherzando" tento di riparare, ma vedo la sua mano uscire dall'acqua solo per mandarmi a fanculo.

Inizio a nuotare per raggiungerla, ma mi rendo conto che è davvero difficile starle dietro. Come fa a nuotare così velocemente? Sta nuotando a rana e più tento di raggiungerla e più lei è vicina al bordo opposto.

Lo raggiunge e si volta, poggiando la schiena contro la parete della piscina. La vedo muoversi per rimanere a galla perché in quel punto l'acqua è davvero alta.

Dopo un po' la raggiungo e la imprigiono mettendo le braccia vicino alle sue spalle. Lei sostiene il mio sguardo e io sorrido.

"Perché mi guardi così? Pensi di poter ottenere qualcosa?" mi chiede, alzando le sopracciglia come se mi incitasse.

"Oh, ma io ho già ottenuto quello che volevo" le dico con tono allusivo.

Mi guarda incuriosita e devo ammettere che non c'è cosa che amo di più che vedere le sue espressioni buffe.

HandlingWhere stories live. Discover now