CAPITOLO CINQUE

4.9K 220 9
                                    

La Cerimonia si terrà all'ultimo piano dell'edificio.
Un gruppo di Abneganti, per fortuna, ci cede la comodità dell'ascensore. È abbastanza ampio, ma io sono comunque schiacciata contro la parete fredda.
Ci mettiamo un paio di minuti per arrivare al ventesimo piano.
Tutta la folla si dirige verso la sala, che è divisa in cerchi concentrici. Non c'ero mai stata prima.
Noi sedicenni ci dobbiamo accomodare nel cerchio esterno in ordine alfabetico, ma la chiamata avverrà in ordine inverso.
Mi accorgo che sarò una delle ultime, assieme a un ragazzo e una ragazza Abneganti e una Pacifica.
La stanza è divisa in settori per ogni fazione; al centro ci sono le cinque grandi coppe contenenti ognuna il simbolo di una fazione; la terra per noi Pacifici, il vetro trasparente quanto i loro pensieri per i Candidi, l'acqua limpida come la ragione per gli Eruditi, carboni ardenti per gli Intrepidi e semplici pietre grigie per gli Abneganti.
Quando chiameranno il nostro nome dovremo farci un piccolo taglio sul palmo con un coltello e far cadere una goccia del nostro sangue in una delle coppe. Dobbiamo offrire il nostro sangue; dopotutto è il nostro motto: La fazione prima del sangue.
Quest'anno sarà il rappresentante degli Abneganti a presiedere la Cerimonia. Non mi ricordo bene come si chiama, penso Marcus. Ultimamente è stato attaccato molto dagli Eruditi. Io non mi immischio negli affari di politica, ma so che sia gli Abneganti che gli Eruditi offrono una preziosa collaborazione ai Pacifici.
Marcus inizia a parlare, ma io non lo ascolto.
Ieri sera ho deciso che avrei scelto sul momento, davanti alle coppe; ora però mi sembra una cosa estremamente insensata da fare.
Marcus nomina una per una le fazioni. L'attesa mi snerva, vorrei essere la prima per far finire tutto in fretta.
Sento il cuore battermi forte nel petto, sempre più veloce.
Gli applausi segnano la fine del discorso di Marcus e lui comincia a leggere i nomi.
Guardo le scelte degli altri. C'è chi rimane nella propria fazione di origine e chi diventa trasfazione. Mi sorprendo quando David, un Pacifico, sceglie gli Intrepidi. Lo conosco e non ho mai visto nulla di particolarmente forte o coraggioso in lui. Solitamente i Pacifici diventano Abneganti o gli Abneganti diventano Pacifici.
Anche la scelta di un ragazzo Abnegante di diventare Erudito stupisce tutti e lo fa ancora di più la ragazza, sempre Abnegante, dopo di lui. Probabilmente sono imparentati perché hanno lo stesso cognome, lei sceglie gli Intrepidi. È un bel cambiamento.
Siamo rimasti in pochi, è quasi il mio turno.
Quando Marcus chiama il mio nome mi sento come se una pietra mi si fosse incastrata in gola.
Sento le gambe molli ma non voglio far vedere che tremo.
Mi avvicino a Marcus e lui mi porge il coltello; ne afferro l'impugnatura senza guardarlo, sono troppo concentrata sulle coppe.
Avanzo premendo la lama sul mio palmo. Sento bruciare e il sangue caldo che mi scorre sulla mano.
Forse ho stretto troppo, ma non mi guardo la ferita.
È il momento di scegliere.
Non posso vivere con i Pacifici.
Non riuscirei mai a convivere con gli Abneganti.
Non sono fatta per i Candidi.
Sono coraggiosa o intelligente?
È stata una mossa intelligente arrivare fino a quel punto senza aver preso ancora una decisione? No. È stato stupido.
Il coraggio degli Intrepidi spesso rasenta la stupidità.
Mi dimentico di tutto quello che c'è intorno a me, delle centinaia di persone che mi guardano. Tengo il braccio rivolto verso l'alto mentre il sangue mi scorre lungo l'avambraccio. Il taglio è decisamente troppo profondo, ma sono così concentrata che non sento il male.
Allungo il braccio verso la coppa e faccio gocciolare il mio sangue sui carboni ardenti.
Il boato che si leva dagli Intrepidi mi rimbomba nelle orecchie. Prima di raggiungerli lancio un'ultima occhiata alla mia vecchia fazione.
Incrocio lo sguardo dei miei genitori. Mi sorridono, anche se è un sorriso triste. Avevo ragione; mi hanno già perdonata.
Il resto dei Pacifici non sembra tanto dispiaciuto o sorpreso dalla mia decisione. Non vedevano l'ora che la persona che rompeva il loro perfetto equilibrio se ne andasse.
Quando mi volto mi soffermo anche sugli Abneganti e riconosco Lucas; lui mi guarda con aria grave e scuote quasi impercettibilmente la testa.
Lo so. Ho fatto probabilmente la scelta più sbagliata per una Divergente.
Ora non devo solo pensare a passare l'iniziazione, devo anche nascondere la mia Divergenza.
Di solito sono brava a nascondere le cose, spero che anche questa volta funzioni.

DIVERGENTEWhere stories live. Discover now