CAPITOLO SETTE

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Veniamo guidati lungo un tunnel in pietra poco illuminato.
È proprio un posto per Intrepidi.
Il nostro gruppo viene diviso in due, i figli di Intrepidi seguono Lauren mentre noi andiamo con Quattro.
Lui ci spiega che lavora al centro di controllo ma che sarà il nostro istruttore e che ci sta per accompagnare al Pozzo.
La ragazza Candida che cercava di convincere David a saltare fa un paio di commenti tipici da Candidi. Non sanno tenere a freno la lingua, ma penso che questa Christina, come dice di chiamarsi, imparerà presto.
Quando entriamo nel Pozzo rimango senza parole. È un enorme caverna sotterranea, nelle pareti irregolari in riccia ci sono degli antri collegati con canali e gradini, sempre in pietra. Ovviamente non ci sono protezioni, altrimenti che Intrepidi sarebbero?
L'unica luce arriva dai pannelli di vetro del soffitto e da delle lanterne azzurre.
Non mi sento a mio agio, sono abituata all'aria aperta, non ai sotterranei.
Andiamo verso una parte ancora più buia. Lì c'è uno strapiombo. Solo una ringhiera separa le persone da una morte certa. C'è dell'acqua che viene giù veloce contro le rocce e cade in un fiume.
«È spaventoso» mi dice Al.
«Penso che sia tipico degli Intrepidi avere la morte sulla porta di casa» però il tutto ha un che di affascinante.
Entriamo dentro una sala mensa. Gli Intrepidi ci accolgono con urla e grida.
Inizia ad essere fastidioso tutto il rumore che fanno per qualsiasi cosa.
Mi siedo con Al in un tavolo centrale, è quasi tutto occupato e noi ci mettiamo in un angolo.
Iniziamo a mangiare. Il cibo è abbastanza diverso da quello dei Pacifici, il pane ha un altro sapore ed è decisamente più buono.
Siamo distanti rispetto agli altri trasfazione, che sono tutti sparpagliati per la mensa.
Mi accorgo di stare bene con Al; è una persona tutto sommato insicura, ma ci si parla volentieri e soprattutto non mi ha ancora fatto innervosire, il che è un record.

Finita la cena seguiamo un altro capofazione, il più giovane, Eric.
Dall'aspetto incute abbastanza timore; ha i capelli unti e la faccia piena di piercing.
Ci conduce alla nostra camerata e ci spiega alcune regole sugli orari e gli allenamenti. Alla fine dell'addestramento ci sarà una classifica e chi si trova in fondo ad essa verrà cacciato e diventerà un Escluso. Questa cosa crea non poche preoccupazione, ma dagli Intrepidi un ragionamento così c'era da aspettarselo. Io non mi stupisco più di tanto.
Una cosa che mi sorprende di più è che la camerata non sia divisa. Sono abituata a dormire da sola, senza sentire nessuno. Avere altre nove persone con me non mi aiuterà a dormire.
Lancio un'occhiata ai dieci letti. Sono semplici e molto ravvicinati gli uni dagli altri.
Il mio sguardo viene notato da Molly, la Candida che sembra un bufalo.
«Che c'è? Non ti vanno bene? Preferivi una stalla con i letti di paglia?»
Io scelgo il letto più lontano da lei e non rispondo. Non mi sembra saggia una rissa la prima sera.
«La povera contadinella si comporta da principessina» questa volta è Drew a parlare, un altro Candido.
Mi costringo ad ignorarli e vado a cambiarmi per la notte, non voglio più indossare vestiti da Pacifica.
Nel letto di fianco al mio dorme un Erudito biondo, Will.
Io rimango per un po' a guardare il soffitto. Will dorme profondamente, ma qualche letto più in là c'è qualcuno che singhiozza.
Mi sporgo un attimo e non riesco a capire se è Al o l'Abnegante Tris.
Probabilmente è Al e mi dispiace non poterlo consolare. Spero che nessun altro lo noti piangere e mi rannicchio sotto le coperte. La giornata è stata impegnativa e il sonno mi sta raggiungendo. Vorrei pensare alla mia famiglia ma non ce la faccio e forse è meglio così.

DIVERGENTEWhere stories live. Discover now