CAPITOLO DIECI

3.8K 175 19
                                    

Io e Al andiamo a fare colazione presto.
Mi piace quando non c'è ancora nessuno alla mensa e lui è così gentile da alzarsi presto per accompagnarmi.
«È una cosa terribile fare del male a qualcuno. Non voglio che capiti mai più»
«Se vuoi passare l'iniziazione devi fare anche di peggio Al»
«A questo punto è probabile che non la superi» giocherella un po' con il cibo nel piatto.
«Certo che ce la farai! Devi solo farti meno problemi. Pensi che Will starebbe qui a piangersi addosso se ti avesse fatto svenire? Mi vedi disperata perché ho inclinato un paio di costole a Myra?»
«Ma tu» mi punta la forchetta davanti al naso «Sei naturalmente perfida. Ti svegli la mattina e il tuo primo pensiero è: "Hey! Andiamo a picchiare qualcuno!" ...» ride mentre gli sfilo di mano la forchetta e cerco di punzecchiarlo.

Torniamo nella camerata per prepararci all'allenamento.
Al va ad aiutare Tris a disfare il letto; qualcuno le ha scritto "RIGIDA", un modo più dispregiativo per definire gli Abneganti, dappertutto. Vedo quel qualcuno dietro di lei, è Peter che cerca di passare per innocente.
Quando gli passo davanti dico: «Sei infantile.»
«Pensa agli affari tuo principessina»
Io mi giro e prendo una scarpa, una di quelle con la suola grande e dura.
La tiro verso Peter e lo colpisco tra la spalla e il collo.
«Ti avevo avvertito» sibilo.
«Tu sei pazza» dice in una smorfia di dolore mentre si massaggia il collo.
Mi accorgo che avrei potuto mirare alla faccia, ma non l'ho fatto.
Peccato. Sarà per la prossima volta.

Quando entro in palestra e guardo la lavagna mi sento male. I combattimenti oggi sono decisamente poco equilibrati:
Tris-Peter
Al-Drew
Christina-Will
Christal-Edward
Myra-Molly
Il pensiero di dovermi scontrare con Edward mi mette sinceramente paura. Lui è bravo ed esperto, molto più forte di me e senza pietà. Non ho speranze.
Iniziano Tris e Peter, ovviamente si sa già come andrà a finire. Peter è molto più alto di Tris e forte; prima giocherella un po' con lei, poi la mette al tappeto. Tris sviene e viene portata via, sarà la fine che farò io con Edward.
Al entra nell'arena con Drew ma non combatte veramente, si fa dare un paio di pugni e si accascia. Sta facendo finta, potrebbe vincere lui.
Questo atteggiamento mi preoccupa, se non impara a diventare un vero Intrepido verrà cacciato.
Tra Christina e Will ha la meglio Will.
Tocca a me.
Vado nell'arena. Edward mi fissa quasi con cattiveria. Ieri ho sconfitto la sua fidanzata, l'avrà presa male?
Fa il primo passa senza che me ne accorga, mi tira un pugno nello stomaco e mi fa perdere l'equilibrio.
Mi viene da vomitare ma mi rimetto subito in piedi. Non lo lascerò vincere facilmente.
Tenta di assestarmi un pugno alla mascella ma mi abbasso in tempo e ne approfitto per colpirlo al fianco. Riesco solo a farlo barcollare un po'.
Provo a tirargli un calcio allo stomaco ma lui mi blocca la gamba e la tira a sé, facendomi sbattere la schiena a terra e mozzandomi il fiato.
Rotolo di lato vedendo il suo piede avvicinarsi alla mia faccia. Mi alzo e gli dò un calcio dietro il ginocchio. Lui si piega e io gli tiro un pugno in faccia, facendolo crollare.
Mi fanno male le nocche che hanno colpito il suo zigomo.
Si rialza più arrabbiato di prima, gli leggo negli occhi la ferocia.
Il combattimento sta per finire.
Si getta in avanti e sento il suo pugno contro la mia faccia. Il sapore del sangue mi riempie la bocca e mi arriva un calcio nelle costole. Più mi fa male più ho il desiderio di fargli male a mia volta. Sento un altro colpo al viso.
Ho la vista offuscata ma sto per rialzarmi quando sento inaspettatamente la voce di Eric.
«Basta così»
«Il combattimento non è finito! Si stava rialzando e...»
«Lo decido io se è finito o no!» tuona Eric «Hai vinto Edward, puoi uscire dall'arena»
Sento una mano circondarmi il braccio e tirarmi su. Eric mi trascina fuori dalla palestra e per un momento mi chiedo se mi toccherà la stessa sorte di Christina. No di certo, io non mi sono arresa, mi stavo rialzando. Entriamo in una stanza e mi fa sedere su una sedia. Non riesco a vedere molto, ma scorgo la sua mano che si avvicina alla mia faccia, stringe un panno. Mi passa la stoffa bagnata sul sopracciglio e sull'occhio destro. Mi pulisce il sangue incrostato e torno a vedere qualcosa. Guardo bene la sua faccia coperta di piercing e all'improvviso mi viene in mente dove l'ho già visto. Mi ricordo di quando io ero bambina e un ragazzino mi puliva la ferita a un ginocchio dopo che ero caduta. Me lo ricordo un paio di anni più grande di me, vestito di blu con i capelli corti neri e gli occhi grigi. Ricordo i nostri padri, due fratelli che litigavano mentre i loro figli giocavano insieme. Poi ci avevano separati definitivamente.
«Sei diventata forte Chris, ma non basta» la sua voce ha un tono diverso ora.
«Che fine avevi fatto?» mi viene quasi da ridere al pensiero di averlo ritrovato, era una delle poche persone a cui mi fossi mai affezionata. Poi penso alla crudeltà con cui guardava Christina appesa al cornicione.
«Neanch'io ho resistito molto tra gli Eruditi, come tuo padre»
«Lui dagli Eruditi è passato ai Pacifici» preciso.
«E tu invece sei qui» mi sorride.
Cerco di ricambiare, ma lo so che lui non è più il bambino che giocava con me. Non voglio farmi cambiare come si è fatto cambiare lui.

DIVERGENTEWhere stories live. Discover now