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Il complesso di palazzine dove molti studenti affittavano li un appartamento non era molto lontano dall'Accademia, si trovava dietro un parchetto con alberi e fontane, la fermata della metro a pochi passi e un supermercato in fondo alla via.
Il nostro appartamento era decisamente grande per essere abitato solo da tre persone, di solito gli altri studenti affittano un appartamento in gruppo, ogni camera poteva benissimo ospitare due, o tre persone e restare comodi. Aveva una cucina open space sul salone, un ampia vetrata, posizionata proprio sul lato opposto dalla porta, che affacciava su un balconcino e dalla quale entrava molta, troppa luce secondo i miei gusti.
Un arco posto sul muro di sinistra introduceva un corridoio sul quale affacciavano quattro porte, due per ogni lato.
Le due porte sulla sinistra portavano la prima alla mia camera e la seconda a quella di Carlos, mentre sul lato opposto sono posizionati rispettivamente il bagno, decisamente grande, e la camera di Ania a seguire.

Io e Carlos eravamo seduti su uno dei due divani disposti a L nel soggiorno a giocare ad un gioco di guerra sulla PlayStation, io nella mia comoda posizione con le gambe incrociate e Carlos invece stava comodamente seduto appoggiato allo schienale, mentre Ania continuava a fare avanti e indietro dalla sua camera al salone.
«Allora, questo invece?»
Disse sfoggiando quello che ormai era il terzo o quarto abito che si provava, Carlos distolse nuovamente lo sguardo dalla televisione e osservò il look di Ania, distraendosi dalla partita.
«Si ti sta bene, come anche quello di prima. Forse aggiungerei una giacchetta grigia o nera»
Rispose Carlos arrossendo leggermente.
«COSA! Che ti salta in testa, vuoi abbinare questo verde col grigio?! Sei un caso perso» Ribattè Ania.
«Hey, io studio sculture, no moda e styling»
«Rei tu cosa ne dici?»
Continuai a giocare mentre la guardavo con la coda dell'occhio
«Si questo vestitino verde ti sta bene, ma per stasera sono previste grossi abbassamenti di temperatura, quindi come suggeriva Carlos sarebbe meglio mettere una giacchetta. Potresti provare con la giacca blu della tua prima scelta e il vestito giallo che hai provato prima sembrava abbastanza pesante e caldo, inoltre il giallo fa risaltare il colore caramello dei tuoi capelli»
Risposi continuando a fissare lo schermo mentre Carlos mi fissò confuso, Ania soppesava le mie parole constatando che il mio suggerimento sembrava essere efficace.
E ora entrambi mi fissarono confusi e sorpresi come a chiedersi quando fossi diventato un consulente di moda o come avessi fatto a notare tutte le sue scelte visto che non facevo altro che fissare lo schermo e concentrarmi sul gioco.

«Teoria dei colori, un corso del semestre scorso» Spiegai loro «Carlos dovresti stare più attento è già la terza volta che quel gruppetto di novellini ti fa fuori, se continui così non riusciremo mai ad entrare nella base» Continuai rivolgendomi al gioco.
Carlos si volse verso Ania
«A volte sospetto che non sia umano» Le sussurrò prima di tornare a giocare.
«Non saresti l'unico a sospettarlo» Risposi facendo ripartire il gioco, mentre Ania sorridendo si incamminò verso il corridoio
«Ragazzi altri dieci minuti e poi dovete preparavi, vorrei andare al pub prima che la band inizi a suonare e cenare ad un ora decente. Grazie»

Ania appena finì di prepararsi, indossando come le avevo suggerito il vestito giallo che le arrivava appena sotto il ginocchio con la giacchetta blu, i capelli legati con una treccia a spirale e un trucco leggero le contornava gli occhi, si fiondò nella mia camera per assicurarsi che non scappassi dalla finestra pur di non partecipare a quell'evento.

Aprì il mio armadio e iniziò a tirare fuori dei vestiti "per essere decente" a detta sua, mentre Carlos aggiunse un "per non sembrare una mummia scappata da un museo"

Io ero accanto a lei guardando in silenzio i vestiti, pensando a quale poter indossare, non che mi importasse molto, dobbiamo andare semplicemente in un pub, per me potevo andarci anche in tuta.
Ania scelse una camicia bianca e un pantalone nero.
«Allora che te ne pare? »
Si girò verso di me mostrandomi i vestiti, io sospirai
«Si, va bene. Come ho già detto non è che faccia molta differenza»
Ania allora si allungò verso la porta per incontrare lo sguardo di Carlos che si trovava nel bagno, posto difronte, lui si stava sistemando i capelli davanti allo specchio. Indossava un semplice dolce vita blu scuro e dei Jeans dello stesso colore. Si voltò sentendosi osservato e incrociò gli occhi di Ania.
«Carlito che ne pensi?»
Disse mostrandogli i vestiti appesi alle due stampelle, Carlos annuì
«Perfetti, con quelli Rei sarà il más hermoso del locale» Ania concluse con un "perfetto" prima di rigirarsi verso di me e mi passò i vestiti.

What's my name?Where stories live. Discover now