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Lukas saltava ancora felice per l'appartamento mentre io pulivo il tavolo e i capelli caduti sul pavimento, quando lo guardai di nuovo sembrava preoccupato, forse sta pensando alla probabile reazione che potrebbe avere la madre, così per distrarlo mi avvicino alla TV e prendo i due joystick.
«Lukas, vuoi giocare?»
Gli dico porgendogliene uno. Lui sorrise e annuì.
«Sicuro che posso? Sembra molto nuova e io non ho mai giocato con questo modello, e se dovessi romperla?»
«Non preoccuparti. Divertiti»
Scelsi un gioco di corsa di macchine e impostai il livello più basso possibile.
Lukas non se la cavò così male.
Non avrei mai immaginato di ritrovarmi un giorno su un divano a giocare con lui.

Passammo qualche ora a giocare quando notai che Lukas si era addormentato, così mi alzai e gli presi una coperta per coprirlo.
Lo guardai dormire beato.
Pensai al bambino che avevo di fronte, l'entusiasmo che trasportava e mi si strinse il cuore.
Realizzai che non era stata colpa sua ciò che successe quella sera, o meglio non era solo colpa sua.

Sei un bambino dolce e non ti meritavi quello che succederà, e quello che ti farò.
Scusami Lukas ti ho rovinato la vita.
Una lacrima scese sul mio viso.

Tornai a sedermi sul divano e stavo per mettermi a giocare di nuovo quando una strana figura apparve come riflessa dalla luce della finestra.
L'uomo paffuto, mr stalker era lì, o meglio non proprio qui, sembrava più un riflesso di luci, era quasi trasparente. Mi fissava fiero sorridendo.
«Hai capito la missione della tua avventura?»
Mi domandò come se già sapesse la risposta.
Lo fissai e fissai il bambino che dormiva sul divano e capii.
«Vuoi che mi prenda cura di lui? Perché?»
L'uomo si sistemò la giacca e il cappello.
«Semplice, perché voglio che tu e il tuo amico tornate a giocare insieme, felici. E non puoi farlo senza Lukas, voglio che tu risolva le tue questioni con lui. Voglio che tu lo salvi e gli impedisca di morire»
Mi disse autoritario ma conservando lo stesso un tono buono.
Abbassai lo sguardo, cercando di ingoiare un nodo in gola
«Se lo salvo»
Alzo la testa e fisso l'uomo.
«Se in questa tua dimensione alternativa distopica io salvo Lukas dopo tu mi riporti alla MIA vera vita? Con Ania e Carlos?»
Dissi a fatica. Ma se questo era il prezzo che dovevo pagare per tornare alla mia normalità, lo farò.
«Certamente» Rispose con un sorriso.
«Bene allora lo farò»
Conclusi tornando a fissare il bambino.
«Se hai bisogno di me sai dove trovarmi» Dopodiché il fascio di luci sparì.

Tornai a giocare e poco dopo Lukas si svegliò. Mi venne un'idea.
«Hey Lukas, io devo andare al centro commerciale per degli acquisti, tu vuoi venire?»
Gli domando e lui felice annuì. Prendemmo un autobus e raggiungemmo il centro commerciale.
«Okay, ora tu non scappare in giro. Capito?»
Lukas annuì e dopo mi seguii nei vari negozi.
Io vedevo distrattamente dei vestiti e Lukas mi restava accanto.
Non avevo mai apprezzato fare shopping, e di sicuro ritrovarmi a fare acquisti senza Ania come consulente di stile e Carlos che girava provandosi tutti i vestiti in esposizione era una strana sensazione.
Ma oggi la mia impresa era un'altra, di sicuro non ero venuto qui per me.
Dopo qualche minuto nel reparto dei "grandi" chiesi a Lukas se anche lui voleva vedere qualcosa, non sembrava molto entusiasta ma era un bambino troppo dolce per rifiutare.

Quasi patetico.

Così camminavamo verso il reparto bambini del negozio. Io proseguivo inoltrandomi nel reparto dove sapevo che Lukas potrà trovare qualcosa che gli piaceva, ma mi fermai notando che ero da solo.
Mi voltai indietro e vidi Lukas fermo appena fuori dal reparto bambini.
«Allora? Non vieni?»
Gli chiesi, lui scosse la testa, quasi terrorizzato.
«Quello è il reparto maschile, la mamma... Io non posso» Bisbigliò sottovoce.
Mi fece tenerezza.
Tornai indietro verso di lui, e mi accovacciai al suo livello per guardarlo negli occhi.
«Oh andiamo, ho visto come prima guardavi quella maglietta dei Gormiti»
Gli dissi indicando una maglietta rossa con una stampa animata su.
I suoi occhi sembravano riprendere un po' la loro lucentezza. Lo presi per mano e lo portai nel "reparto maschile"
«Sono sicuro che da queste parti troverai altre belle cose che ti piaceranno. Possiamo prenderle se vuoi»
Lukas sorrise e il suo sguardo era di nuovo luminoso e gioioso.
Girò per tutto il negozio sentendosi libero di poter stare in una sezione in cui non gli era mai stato permesso di andare.
Lo guardai felice mentre scorreva le mani e lo sguardo tra le varie magliette e al guardare quella scena mi scappò un sorriso.
Prendemmo dei vestiti e procedemmo alla cassa, non avendo contanti usai la carta che mr stalker mi aveva lasciato nell'appartamento il primo giorno.
Mi domandai ancora se l'avesse fatto apposta o no.

What's my name?Where stories live. Discover now