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//Felix//
Hyunjin è uscito di casa appena ho aperto gli occhi dal sonno.
Mi ha lasciato un biglietto dicendo che ci avrebbe messo di più oggi e sarebbe tornato molto tardi.

La mattina è subito partita con nuvoloni grigi fuori e il mood è quello. Quando mi sono svegliato mi sono davvero sentito svogliato e non avevo intenzione di fare nulla. Neanche adesso sono deciso a far niente se non poltrire sul divano in salotto, a testa in giù a guardare la televisione come fanno i bambini.

Ora è peggio, la noia è molto di più visto che non c'è nemmeno Yeji a farmi compagnia per nulla e ho passato tutto il tempo dalla mattina fino ad ora, le due di pomeriggio, da solo.
Yeji... se la chiamassi?
No.. meglio di no.

Mi alzo sedendomi composto a gambe incrociate sempre sul divano, prendo il mio telefono, digito i primi numeri della sua composizione e chiamo la governante di Hyunjin che non tarda a rispondermi.

«Pronto?» chiede con la sua voce interrogativa ma gentile.

"Hey Yeji, sono Felix" la saluto sorridendo leggermente.

«Oh, ciao Lix! Come stai?» esclama strappandomi un altro spontaneo sorriso dalla sua contagiosa vivacità.

"Tutto bene, spero anche tu" rispondo e spengo la tv con il telecomando, rimettendolo poi sul tappeto.

«Sì sì, tutto bene»
La posso sentire sorride attraverso il telefono e il suo tono.

Mi mordo il labbro inferiore indeciso se voler rischiare o meno. Hyunjin è molto attento, molto ma molto attento e la scorsa volta è stato un miracolo che non mi abbia scoperto. Se dovesse succedere non voglio nemmeno pensare a cosa mi dirà.

"Mi chiedevo se... s-se fossi libera" sussurro avendo addirittura paura di farmi sentire, seppure io sia solo come una mosca.

«Sì, sono libera. Ti serve qualcosa? È successo qualcos..» domanda titubante ma la fermo subito quando percepisco che inizia a preoccuparsi.

"Oh no. No no solo che..." mi mordo il labbro inferiore "stavo pensando di... se potessimo insomma... nel senso- aah" aggroviglio le parole imbarazzandomi al massimo. Che figura del cazzo...

Mi sbatto la mano sulla fronte trascinandola sulla faccia e tengo gli occhi chiusi perché sono molto imbarazzato.

«Ti senti solo?» intuisce facendomi sospirare di sollievo che l'abbia capito.

"Sì, un po' " ammetto subito e abbasso lo sguardo creando dei cerchi immaginari con l'indice sul divano.

Voglio davvero tornare in quel posto dove lei mi aveva portato per evitarmi una giornataccia. Era un posto così tranquillo.. ero davvero rilassato e calmo lì e tornarci mi farebbe stare soltanto meglio.
Il solo pensiero è così calmante.

«Va bene, sistemo una cosa e arrivo, ok? A tra poco, Lix» la saluto, taglio la chiamata e lascio cadere il telefono sul divano stancamente.

Mi accascio a peso morto, mezzamente sdraiato sul mobile. Mi sento morente. Non posso fare nulla di interessante in questa casa.
Da qui non si può uscire, non si possono toccare determiante cose.

Non è che non si possano toccare, il punto è che voglio evitare di mettere le mani in posti dove non penso che dovrei, in posti che mi danno una brutta idea o previsione a riguardo.
Non voglio rovinare nulla.

Il rumore di un motore spegnersi raggiunge le mie orecchie sin da fuori della casa, in cortile.
Sempre svogliato, esco dal salotto per andare ad aprire la porta principale di casa e ritrovo Yeji con un contenitore per torte in mano.

Mi sorride amorevolmente e si fa strada fino in cucina quando la faccio passare spostandomi.

Nel mentre guardavo l'entrata della cucina, due voci sconosciute si fanno sentire sempre più chiare dall'esterno, subito mi giro a guardare fuori tenendo la porta aperta. Yeji ritorna, esce un attimo tornando dentro con due bambini.

100 Days || нуυηℓιχWhere stories live. Discover now