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//Felix//
"Se io venga dall'estero? Intende questo?" chiedo guardandola senza curarmi degli occhi invasivi di Hyunjin addosso a me.

Ma io mi domando: sono bellissimo anche mentre mangio?
Che... schifo.

"Sì, ma non volevo sembrare scortese nei tuoi confronti" si spiega meglio con un sorriso e le guance un po' rosse accelerando la voce per l'imbarazzo.

"Stia tranquilla," comincio mandando giù il boccone "Comunque più e meno sì, n-nel senso sono nato in Australia, io e la mia sorellina di mezzo. Per questo ci hanno dato dei nomi del luogo, diciamo e per coerenza anche alla mia sorellina più piccola. Però ho un nome coreano, sarebbe... Yongbok" mi mordo il labbro per rivelazione imbarazzante che ho appena fatto.

Trovo spontaneo guardare Hyunjin che ha abbassato la testa sulla sua ciotola per non farsi vedere mentre cerca di trattenere il riso.
So che fa ridere però un po' di contegno, ceh..

"È davvero un bel nome, Yongbok. Ma sinceramente preferisco chiamarti Felix" e sorride come se avesse vinto qualcosa strappando una risatina anche a me.

La signora abbassa gli occhi sul suo cibo mangiando con un sorriso ampio sul suo viso, come il signor Hwang che la guarda intenerito e innamorato.

Vorrei un amore come il loro. Visibile e ovvio

Il mio, sorriso, invece si affievolisce lentamente. Per la concentrazione.
Riguardo velocemente Hyunjin, come se avessi notato qualcosa così all'improvviso. Controllo anche i due proprietari di casa alla svelta.
Lui è- un secondo....

Non assomiglia affatto ai suoi genitori. Per niente e niente e niente

Non ha nulla di simile ai suoi genitori. Neanche un qualcosa che abbia ereditato da loro. E non dico né penso neanche 'senza offesa' .
Lascio passare quel pensiero come se non ci avessi davvero prestato attenzione, minimamente, continuando a mangiare il mio pasto in silenzio come i presenti a tavola.

L'atmosfera, dal mio punto di vista, sta diventando pesante e imbarazzante. Sono curioso se anche per gli altri presenti sia lo stesso.

Presto la signora Hwang diventa la prima ad aver finito di mangiare, seguita da Hyunjin e suo padre.
Io e Yeji finiamo per ultimi e quindi la aiuto a portare tutto in cucina dove lasciamo le cose nel lavandino.

"Vieni Felix" mi chiama lei facendo un cenno con la testa e torniamo nella sala pranzo dove ci sono ancora tutti seduti composti forse in nostra attesa. O soltanto mia.

Appunto, quando ci accomodiamo la signora prende parola.
"Avevamo un annuncio da farvi ragazzi" comincia guardando me e Hyunjin a turno.

I miei occhi vanno subito al signor Hwang che continua.
"Noi per qualche paio di mesi andremo all'estero per lavoro, non sappiamo quando torniamo" mormora il proprietario di casa guardandosi le dita e poi me con un sorriso rassicurante.

"Quindi praticamente rimaniamo solo noi tre?" chiede Yeji indicandoci.
Spontaneamente mi giro a guardare i signori per la loro risposta o per la loro reazione.

"Sì praticamente. Partiamo presto" risponde la più grande.

Hyunjin, quindi, si alza da tavola seguito dai signori, Yeji e da me.
Ognuno va nella propria direzione dopo che Hyunjin avesse dato un bacio a sua madre e, tenendola abbracciata con un braccio attorno alle sue spalle, salgono le scale allontanandosi.

Siamo rimasti solo io e Yeji in sala. La guardo un secondo attirando i suoi occhi nei miei, le sorrido maliziosamente e corro in cucina più precisamente diretto al frigo.

"Felix! No!" esclama raggiungendomi e afferrando il cappuccio della mia felpa mi tira all'indietro.
"Daiii, solo uno-"

"No, non sono pronti pronti. Domani, intesi?" si raccomanda con un dito alzato a mo' di rimprovero.
Sbuffo e annuisco.

Abbiamo fatto dei dolcetti insieme e li avevamo lasciati riposare e raffreddare nel frigo.
A questo punto dovrebbero essere minimamente pronti, però lasciamo stare a malincuore.

Mi tira all'indietro in un abbraccio materno facendomi il solletico ai fianchi.
"Dai, non vale" mi lamento ridendo.

"Ok ok, basta. Adesso vai in camera. Buona notte, Lix" mi scompiglia i capelli, in cambio le lascio un bacio sulla guancia prima che me ne potessi andare.

Corruccio le labbra cantileno, salgo le scale due alla volta e raggiungo la mia stanza dopo aver scambiato le porte tre volte.

Questa casa... accidenti.

Entro nella mia stanza e trovo Hyunjin sdraiato sul letto dalla sua parte: con una gamba penzolante fuori, l'altra piegata sul letto, le schiena mezzamente appoggiata alla testiera e il telefono in mano.

Mentre ero occupato a guardarlo, non mi sono accorto che mi stesse fulminando con gli occhi. Malamente.

Cos'ho fatto da farlo guardarmi così, adesso? Ogni volta devo scoprire degli sguardi nuovi. Quanti me ne mancano ancora per arrivare alla fine della lista?

All'improvviso si alza in piedi lanciando il telefono al centro del materasso, si avvicina velocemente a me prendendomi rudemente il braccio e mi trascina dentro al bagno.
Davanti allo specchio lascia andare la presa e mi guarda con uno sguardo assassino.

"Lavati la faccia" ordina e indica il lavello con gli occhi.
Lo guardo confuso più che mai non capendo assolutamente cosa volesse dire.

"Lavati la faccia, ho detto. Davanti a me. Voglio vederti" continua come se mi avesse letto nella mente.
Non ribatto ulteriormente e faccio quello che mi dice passando l'acqua sul viso tre volte.
Mi rialzo dopo aver chiuso il rubinetto e lo guardo coi palmi stesi come a chiedere ' ok?'

Sento l'acqua scivolare via dalle mie mani e sgocciolare giù per il collo dentro la mia maglia.

"Sì. Sistemati e vieni a dormire" conclude con un tono più calmo e addolcito.
Appena esce dal bagno e socchiude la porta lo scimmiotto allo specchio ridendo di me stesso per qualche minuto.

Mi vesto velocemente e esco dal bagno. Subito vedo Hyunjin vestito con una maglietta e dei pantaloncini semplici, con cui non lo avevo mai visto. Ai polsi ha svariati braccialetti colorati e in argento che non avevo mai notato per bene.
È sdraiato a letto nella stessa posizione di come l'ho trovato quando ero entrato.

Mi avvio verso il letto sedendomi dalla mia parte, mi allungo per recuperare le coperte e sdraiarmi. Mi preoccupo pure di coprire lui così che non senta freddo e gli sorrido fintamente girandomi verso le tende prontissimo per volare nel mondo dei sogni.

"Principessa..." mi chiama.
Alzo la testa sbirciando da sopra la spalla per fargli capire che stessi ascoltando.
Ma non parla, senza smettere però di guardarmi intensamente.
"Che c'è?" chiedo.

"Niente." scuote la testa "Dormi" ordina parlando a bassa voce e con la mano spinge dolcemente la mia testa per adagiarla cuscino.

Rimango quasi deluso ma più felice visto che potrò finalmente dormire adesso.
Percepisco che si sdraia dietro di me; la sua mano tuttavia scorre sul mio fianco sinistro, mi avvolge la vita e mi tira all'indietro facendo scontrare il mio corpo con il suo per cui mi scuso spontaneamente pensando di avergli fatto male.

La mia testa è sul suo braccio che ora funge da cuscino.
Chiudo gli occhi ma di nuovo vengo disturbato dal suo fiato che solletica in mezzo ai miei capelli.
Alzo gli occhi al cielo annoiato. È possibile che non sappia stare fermo e lasciarmi dormire in pace, o almeno farmi provare?

Poggio la mia mano sulla sua, ancora adagiata sul mio fianco, la sollevo leggermente giusto per cambiare posizione e affacciare il suo petto.

Il suo sguardo è così ovvio che non faccio a meno di notare ad occhi chiusi che mi stia fissando. Ricambio lo sguardo, quindi, prontissimo per affrontarlo ma lui chiude di scatto gli occhi, il che mi fa sorridere vittorioso.

Chiudo gli occhi cullato dal calore del mio respiro che mi rimbalza in faccia e dalla sua mano che accarezza il mio fianco. Ma inaspettatamente, quella che ho usato per sollevare la sua, viene trascinata fino al suo busto che mi costringe ad abbracciare.

Non obietto e lo abbraccio per bene trovando finalmente la volta giusta per dormire.
Lo stronco senza affetto se mi disfurba un'altra volta.

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100 Days || нуυηℓιχWhere stories live. Discover now