9. Khvicha

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Sono due giorni che ignoro i suoi messaggi perché mi sento uno schifo e non so come risponderle. Ora però mi sta scrivendo cose che non posso ignorare e devo trovare il modo di ribattere alle sue accuse.

"Sei proprio un uomo piccolo, un ragazzino. Abbi almeno le palle di rispondere."

"Se non ti rispondo ci sarà un motivo, non credi?"

"Quale sarebbe?"

"Io e te la dobbiamo finire."

"L'hai detto anche l'altra volta ma nella cabina armadio non mi pare che tu mi abbia rifiutata, anzi. Me ne stavo andando e mi hai fermata tu, quindi deciditi."

"Ma non ti senti in colpa? Come fai?"

"Certo che mi sento in colpa!!! Ma mi prendo lo stesso le mie responsabilità."

"In che senso?" Questa sua ultima affermazione mi spaventa a morte, non è che vuole parlare con Amir?

"Nel senso che ti voglio e non mi tiro indietro come fai tu ogni volta."

Ah ok, avevo frainteso, menomale.

"Anche io ti voglio, penso che l'hai capito, ma non è giusto."

"Allora perché quando ti ho baciato non mi hai fermata? Perché quando ti ho toccato non mi hai fermata?"

Non so come rispondere alle sue domande perché ha dannatamente ragione. Vede che non rispondo e continua lei.

"Non rispondi? Codardo."

"Possiamo smetterla una volta per tutte?"

"Lo dici sempre però poi quando siamo insieme non fai altro che fare il contrario di ciò che dici."

"Da ora in poi non sarà più così. Ciao."

"Sì, ciao."

Poso il cellulare e mi metto le mani in faccia. Sono disperato, mi sento debole e colpevole. Mi giuro e rigiuro che non la penserò più ma appena non sono distratto da altro la mia mente va sempre a lei. Se chiudo gli occhi mi tornano in mente quei secondi, quei momenti in cui era con le sue labbra sulle mie, quei momenti in cui respirava dalla mia bocca, con i suoi occhi nei miei e le sue mani a darmi il piacere che voglio solo da lei. I flashback di quei minuti non mi lasciano mai da solo e non fanno che ritornarmi in mente anche nei momenti meno opportuni. E poi vado avanti, vado avanti con l'immaginazione e me la immagino sotto di me, io che la riempio di baci ovunque e che poi le entro dentro... voglio farle urlare il mio nome mentre il suo corpo si contorce sotto di me e perdermi nei suoi occhi scuri.

«Allora stasera venite?» Amir mi avvicina e per poco non do un sospiro di avvilimento, davvero. Ma perché continua ad invitarmi? Non può starsene con la sua ragazza senza mettermi sempre in mezzo? Sono esausto.
«Sì certo, alle sette e mezza siamo da te» confermo la presenza mia e di Giorgi a casa sua stasera e poi lo saluto. Per fortuna che c'è il mio amico con me a distrarmi perché altrimenti ora sarei già da ricoverare al manicomio. Me ne torno a casa dopo gli allenamenti e lui è sul divano a lavorare al pc.
«Non ti dimenticare che stasera siamo a cena da Amir» gli ricordo e lui mi guarda per poi annuire e tornare al suo computer.
«Ci sarà anche la sua ragazza?» mi domanda e io faccio di sì con la testa senza proferire parola. «Mh... da quanto te la scopi?» mi domanda all'improvviso, dal nulla.
«Come scusa? Ma sei impazzito?»
«Credi che io sia stupido?»
«Non me la scopo assolutamente. Perché lo pensi?» Questa sua convinzione mi spaventa, se lui si è accorto di qualcosa vuol dire che anche Amir potrebbe farlo.
«Ti ricordo che ho assistito al tuo innamoramento con mia sorella e ricordo bene come la guardavi all'inizio quando eravate ancora un segreto. E poi ho visto anche come rispondeva lei quando parlavamo di te e Nitsa, era quasi gelosa e voleva sapere i dettagli. Poi siete scomparsi per quasi dieci minuti e allora ho capito» dice guardandomi dritto negli occhi. Come faccio ora a negarlo?
«Ti giuro che non scopiamo» dico ed è la verità, non è mai successo.
«Forse non è ancora successo, sì, può essere. Ma succederà a breve, vi guardate con gli occhi della passione. Io ti conosco bene Khvicha, lo sai che non mi puoi nascondere nulla» stavolta termina con un sorriso e io gli do una spinta scuotendo la testa.
«Sei fuori strada» dico e cambio argomento.

Sai mantenere un segreto? | Khvicha KvaratskheliaWhere stories live. Discover now