11. Khvicha

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Mi sento benissimo, ho ripreso la mia vita di sempre e finalmente sono riuscito a superare Ludovica. Ci sono riuscito perché grazie a Giorgi ho potuto dire molto spesso ad Amir che ero impegnato e sono andato a casa sua solo quando non c'era lei. Una volta che doveva esserci e che non mi sono potuto tirare indietro alla fine non si è presentata perché ha avuto un imprevisto. Ed è per questo che sono dieci giorni che non ci vediamo. Meno la vedo più sto bene, meno la vedo più mi sembra di essere tornato il me di sempre.

«Dove vogliamo andare?» Giorgi è col cellulare in mano e sta cercando qualche locale carino dove andare a mangiare e io glielo lascio fare.
«Dove vuoi basta che non è troppo affollato» rispondo e lui recepisce subito. 
«Ho trovato un localino al Vomero molto carino e non è affollato, vogliamo andarci?»
«Sì, prenota per le otto» non finisco nemmeno di dirglielo che bussano al citofono. «Chi è?» non aspetto visite e non so chi potrebbe essere ma non appena dall'altro lato rispondono riconosco subito la voce.
«Amir!» gli apro subito e apro anche la porta. Sbianco quando vedo che non è da solo e rincrociare gli occhi di Ludovica dopo tutti questi giorni mi fa seccare la gola all'istante. Porco cazzo.
«Ciao ragazzi» li saluto entrambi e se Amir è sorridente e mi abbraccia forte, lei mi dice a stento un 'ciao' e appoggia la sua guancia alla mia giusto per un attimo. Entrano dentro e salutano anche Giorgi. Ludovica lo saluta con molto più calore rispetto a come ha salutato me e un po' mi dà fastidio anche se la capisco bene.
«Stavamo uscendo, venite con noi?» il mio connazionale li invita dopo qualche minuto di chiacchiere e Amir accetta subito. Chiamiamo il locale e prenotiamo per quattro. Dopo un quarto d'ora siamo tutti e quattro in auto e ci dirigiamo verso il locale che raggiungiamo poco dopo. Ci accompagnano al nostro tavolo e Ludovica è seduta proprio di fronte a me. Devo sforzarmi per non guardarla, stasera è bellissima. È sempre bellissima in realtà ma stasera, con un corpetto nero a cuore, un pantalone nero di pelle e con dei tacchi alti è stratosferica. Ha truccato gli occhi con la matita nera e il suo sguardo è ancora più potente di prima.
«Hai puntato qualcuna o no?» Giorgi mi stuzzica e io scuoto la testa.
«Stasera voglio stare tranquillo» dico sperando che non insista o che non dica cose fuori luogo.
«Stasera è la serata di riposo?» Amir se la ride e io sbuffo.
«Ci vuole, è più di una settimana che scopa come un coniglio in calore» ribatte Giorgi e io lo guardo subito male. Non so perché ma mi dà fastidio che ne parlino davanti a Ludovica e infatti inconsciamente i miei occhi cercano i suoi che sono impegnati a guardare il display del cellulare ma io so che sta solo fingendo e che invece ha sentito tutto il discorso.
«Possiamo ordinare?» dico cercando di far capire loro che la devono smettere.
«Ma perché ti dà fastidio quando parliamo di queste cose? Quando siamo da soli non ti fai problemi a parlarne...» Giorgi a volte è proprio stupido, mi sta proprio rompendo il cazzo stasera.
«Ma nemmeno con me ha problemi di solito...»
«Forse il problema sono io» Ludovica parla e i nostri occhi sono tutti su di lei. «Forse non gli va di parlarne davanti ad una donna» termina e il mio cuore corre un po' più veloce del normale. I suoi occhi si perdono nei miei e so che mi ha capito.
«È così? È questo il problema?» mi chiede Amir e io sposto la mia attenzione dalla sua ragazza a lui.
«Ma perché ogni tanto non parlate anche della vostra vita sessuale? Giorgi, che ci dici? Come sono i napoletani?» lo guardo e lui se la ride scuotendo la testa.
«Non ne ho provato ancora nessuno in realtà» dice anche se sapevo già la risposta e passo ad Amir.
«A te, come va con la tua ragazza?» gli domando e lui alza le spalle per poi sorridere.
«Bene, benissimo. No amo?» guarda Ludovica che annuisce.
«Certo, benissimo. Soprattutto ultimamente. Però ha ragione Khvicha, queste sono cose private, magari non vuole parlarne davanti a me.»
«Ok allora va a tutti bene tranne al povero Giorgi che va in bianco, ora parliamo d'altro» dico e loro mi assecondano. 

Quanto cazzo mi ha dato fastidio quel 'soprattutto ultimamente'. Cosa ha voluto dirmi? Che non ha bisogno di me? Che non pensa più a me, che sono stato una piccola parentesi e che ora mi ha superato? Sono fuori di me. La serata continua senza che io e lei ci rivolgiamo manco una parola ma io non faccio che guardarla innervosito. Me l'ha fatto di proposito, lo so.

«Amir ti ricordi che domani mattina dobbiamo andare al centro diagnostico a Benevento che devo ritirare l'attestato?» a quelle parole il kosovaro spalanca gli occhi e la guarda.
«È domani mattina?»
«Sì Amir, è domani mattina. Perché mi guardi così?»
«Mi dispiace Ludo, l'avevo dimenticato...» dice il biondo e posso vedere chiaramente la rabbia montare negli occhi della ragazza di fronte a me.
«L'avevi dimenticato? Non ci sei?»
«Ho preso un impegno con il Napoli, devo girare degli spot pubblicitari domani mattina dopo gli allenamenti. Scusami.»
«Scusarti? Io ti ho chiesto un favore Amir, lo sai che ho l'auto rotta! Un solo favore ti avevo chiesto!» incrocia le braccia sotto al seno e lo guarda malissimo mentre io e Giorgi assistiamo a tutto il litigio senza dire una parola.
«Lo so e mi dispiace, avevo dimenticato che fosse domani. Possiamo andarci un'altra volta?»
«No, ho l'appuntamento per domani e se non ci vado il prossimo me lo danno tra sei mesi.»
Amir sospira e si passa una mano nei boccoli biondi. Poi raddrizza le spalle e sorride.
«Allora ti accompagna Khvicha» dice e si gira verso di me. «Puoi accompagnarla tu? Non devi fare anche tu gli spot, no?»

I suoi occhi speranzosi sono fissi nei miei, mi sta pregando di dire di sì e io non so che diamine fare. A Benevento? Solo io e lei? E come cazzo faccio?

«Lascialo stare, avrà le sue cose da fare» Ludovica cerca di evitare il peggio ma Amir sembra non ascoltare minimamente le sue parole.
«Khvicha? Puoi o no?»
«Io... non so. Abbiamo qualcosa da fare domani mattina, Giorgi?» spero che lui mi regga il gioco ma mi sbaglio. Scuote la testa e parla.
«No, insieme no. Io ho un impegno ma non con te. Sei libero dopo gli allenamenti.»

Vorrei strozzarlo con le mie stesse mani. E ora che mi invento?

«Perfetto, grazie Khvicha!» Amir si alza e viene ad abbracciarmi senza che io abbia nemmeno acconsentito «ti devo un favore» dice per poi tornare da Ludo e baciarla a stampo. Lei mi guarda un attimo, poi si sposta i capelli dietro un orecchio con fare nervoso e guarda altrove.
«Va bene. A mezzogiorno?» 
Non ho alternative.
«Sì, ho appuntamento all'una e mezza lì. Scusa ma davvero non saprei a chi altro chiedere» è davvero disperata per aver accettato una cosa simile e non posso tirarmi indietro.
«Non ti preoccupare, ti accompagno volentieri» mento spudoratamente sotto gli occhi di Amir che ci ascolta sorridente. 
«Poi magari io vi raggiungo e pranziamo lì tutti e tre, che dite?»
«Non lo so, vediamo che ora si fa» rispondo e lui annuisce.
«Ci aggiorniamo domani allora, grazie ancora amico.»

Alla fine cosa può mai succedere? Siamo due persone adulte che hanno deciso di non frequentarsi più e sapremo mantenere le nostre promesse. O almeno questo è quello che mi sto ripetendo dal primo secondo in cui Amir mi ha chiesto di accompagnarla. 


***
Ehi girls, come va? Ieri finalmente il nostro bellissimo e straordinario Capitano ha alzato la coppa dello Scudetto al cielo, se ci penso mi commuovo ancora😍 la stagione è finita e non vedremo i nostri ragazzi per un mesetto, che tristezza... voi che mi dite?


Sai mantenere un segreto? | Khvicha KvaratskheliaWhere stories live. Discover now