26. Khvicha

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Mi incammino verso l'entrata del palazzo e in un lampo mi ricordo che ho le chiavi di casa di Giorgi, così come lui ha le mie. Ce le siamo scambiate nel caso in cui uno dei due perdesse le sue e avessimo bisogno di un doppione. Per i casi di emergenza, insomma. E questo a me sembra un caso di emergenza a tutti glie effetti. Passo accanto alla macchina che sembra quella di Amir e la guardo bene: è la sua. Lo stesso faccio con quella di Ludo ed è la sua senza dubbio. Le supero e raggiungo il cancello esterno del palazzo, infilo la chiave nella toppa e apro. Entro silenziosamente e mi incammino su per le scale. Quando arrivo sul suo pianerottolo appoggio l'orecchio sulla porta di casa sua e cerco di origliare qualcosa ma non si sente nulla, c'è silenzio assoluto. Infilo la chiave nella serratura e lentamente apro la porta.
Il cuore mi batte così forte in petto che tra poco mi esce dalla gabbia toracica. Faccio un respiro profondo ed entro in casa. Mi guardo intorno e nell'openspace non c'è nessuno. Mi allungo di qualche passo verso l'angolo cottura e sulla tavola ci sono tre bicchieri, mezzi vuoti, di cui due di birra e uno di acqua. Sono tutti e tre qui, ma dove?

«C'è qualcuno?» dico richiamando l'attenzione di chiunque ci sia qui ma non ho risposta, così mi incammino verso la zona notte. Sto iniziando a preoccuparmi, non è che gli è successo qualcosa di brutto?

Faccio dei passi verso il corridoio e appoggio la mano sulla maniglia per aprire la porta che dà alla camera da letto ma la porta si apre prima che lo faccia io e mi ritrovo Ludovica davanti con la faccia bianca e gli occhi spalancati.

«Khvicha! Che sorpresa... che ci fai qui?» sorride ma io non ci trovo proprio nulla di divertente.
«Che cosa ci fai tu qua?» le chiedo fissandola. Lei apre e chiude la bocca un paio di volte cercando qualcosa da dire e ci riesce solo dopo parecchi secondi.
«Io... Giorgi mi ha chiesto un favore e sono passata un attimo. Niente di che. Ora ce ne andiamo, ok?» mi prende per un braccio e mi tira verso il salone ma io non mi faccio trascinare.
«Dove sono gli altri? Giù c'è la macchina di Amir... dov'è?»
«L'ha lasciata lì per andare da un'altra parte, non c'è qui» scuote la testa e mi guarda con gli occhi sempre più spalancati.
«Fammi andare di là. Che cazzo sta succedendo qua?»
«No Khvicha, lascia stare...» cerca ancora di fermarmi ma non ci riesce e poi fa una cosa che mi disturba parecchio. Urla.
«Amir! C'è Khvicha!» lo avvisa che io sto arrivando ma mi basta un attimo per arrivare alla camera di Giorgi e aprirla, trovandomi di fronte una scena che mai avrei immaginato di vedere in vita mia: i due sono seminudi e ancora aggrovigliati tra le lenzuola.

Resto immobile con i miei occhi che trafficano prima sull'uno e poi sull'altro. Non riesco a credere a ciò che sto vedendo. Amir e... Giorgi? Il ragazzo di cui si è innamorato Giorgi è Amir? E Amir è gay? Cosa diamine sta succedendo? Mi sembra tutto così surreale che non riesco a dire una parola.

«Khvicha, possiamo spiegarti...» è Giorgi che parla ma io resto perso tra i miei pensieri. Poi però parla Amir e la mia attenzione è tutta sua.
«Non dovevi scoprirlo così, mi dispiace» i suoi occhi vispi si rabbuiano e poi abbassa lo sguardo.
«Sei gay?» mi sembra una pazzia, io lo conosco, ci sono uscito insieme per mesi, l'ho visto stare con decine di ragazze diverse. Come è possibile?
«Io... sì.»
«Perché non me l'hai detto? Perché devo venire a saperlo così?»
«Non potevo dirlo a nessuno, sai questa cosa che guai può portarmi?»
«Non ti fidi di me, quindi? Pensi che io l'avrei detto a qualcuno? Pensi che avrei potuto farti così male?»
«Khvicha non è facile» dice e poi si intromette Ludovica. Mi giro verso di lei e sono ancora più confuso.
«È una storia lunga e complicata, Amir non se la sentiva di...»
«Tu sapevi tutto? Da quanto?» la fisso e lei alza le spalle scuotendo la testa per poi guardare Amir.
«Ludo mi sta aiutando, io e lei non stiamo davvero insieme, non lo siamo mai stati» dice e mi crolla il mondo addosso.

Nessuno dei due mi ha mai detto niente, nessuno dei due si fida davvero di me.

«La mia famiglia mi pressava, volevano trovarmi una ragazza tra le mie cugine o parenti alla lontana, Ludovica è stata la mia salvezza» continua guardando la mora e facendole un sorriso riconoscente.
«Perché non me l'hai detto? Perché? Potevi dirmi che era una copertura, anche se non volevi dirmi il resto, potevi almeno dirmi che lei non era davvero la tua ragazza» mi fermo e sospiro. «Mi sento tradito» concludo e lo sguardo di Amir cambia immediatamente.
«Tu, tradito? E io che devo dire che ti scopi la mia ragazza da sei mesi, eh? Come potevo dirti il mio più grande segreto se non hai saputo nemmeno rispettare la nostra amicizia?»

Guardo subito Ludovica che si mette le mani sulla bocca e inizia ad agitarsi. Mi agito anche io, come fa a saperlo?

«Pensavate che non lo sapessi? Non sono stupido, l'ho capito dal primo momento che vi siete guardati che tra di voi sarebbe nato qualcosa. E quando mi hai detto che avevi un altro, prima dell'estate, ho avuto la conferma» dice guardando Ludovica per poi ritornare a me. «Sai che se vengono a sapere che sono gay non potrò più giocare per la mia Nazionale, tantomeno esserne il capitano? Sai che la mia famiglia mi ripudierebbe e verrei estromesso da tutto ciò che amo di più? Lo sai? Ora dimmi come avrei potuto dirtelo se non hai saputo essere sincero con me nemmeno per Ludovica» mi guarda negli occhi e ha solo ragione.
«Mi dispiace Amir, mi dispiace da morire. Io ci tengo a te, alla nostra amicizia ma...»
«Ti sei innamorato, lo so. E per questo non ho mai detto niente e avrei lasciato libera Ludo di venire da te tra qualche giorno, ma ora con questa sceneggiata ho dovuto spiegarti i fatti come stanno o sarei passato io per il cattivo quando in tutto questo sono la vittima. Io e Giorgi» lo guardiamo tutti e tre e lui alza le spalle.
«Io non sapevo niente di lui e Ludo, l'ho scoperto stasera. E quando ti ho chiesto se te la facevi con Ludovica mi hai sempre detto di no...» sembra deluso ma io non avevo alternative.
«Non potevo dirtelo per rispetto suo» guardo la ragazza al mio fianco e lui annuisce.
«Quindi mi sembra che qui siamo tutti dei bugiardi, no? Nessuno è migliore o peggiore dell'altro, siamo sulla stessa barca» è Amir a parlare e purtroppo devo concordare.
Chi in un modo e chi in un altro, siamo stati bugiardi e falsi tra di noi.
«Possiamo finirla qui noi, no?» Ludo guarda Amir che però non mi sembra convinto.
«Io invece penso che essendo voi dei traditori, per continuare ad avere la mia amicizia, dovrete pazientare ancora un po' per stare insieme. Ludo, ti chiedo un altro paio di mesi» la guarda e lei sembra sconvolta.
«Amir ma mi avevi detto che...» Giorgi parla ma il kosovaro lo blocca subito.
«Non sono ancora pronto, non lo posso fare. Fino a Natale?» torna a Ludovica che allarga le braccia e mi guarda con gli occhi lucidi.
«Perfetto. Se riesci ad aspettare questi mesi, Khvicha, dopo tra di noi sarà come sempre, ti perdono» dice a me ma onestamente non mi sta bene.
Avrò anche sbagliato, questo è sicuro, ma di sottostare a ricatti non mi va proprio.
«Sai che c'è di nuovo Amir? Io mi tiro indietro. Non voglio sottostare a nessuna tua richiesta e in questo momento ho bisogno di starmene per conto mio» i miei occhi vanno per un attimo a Ludovica che mi fissa e poi torno a guardare lui. «Voi fate tutti i giochetti che volete ma tenetemi fuori.»
«Khvicha» Ludo mi raggiunge e mi prende il viso tra le mani piantando i suoi occhi nei miei. «Per favore, sono solo un paio di mesi» dice ma io scuoto subito la testa.
«O me o lui, devi scegliere. Adesso.»
«Non me lo puoi chiedere, Amir ha ancora bisogno di me, è un nostro amico non puoi chiedermi di abbandonarlo ora.»
«Non lo abbandonare ma non mi cercare più» non sono mai stato così serio e vedo i suoi occhi riempirsi di lacrime per poi annuire. Ha fatto la sua scelta e mi sta bene così, basta che non mi tira in mezzo ai suoi casini. «Amir mi dispiace per tutto, perdonami ma ora non ce la faccio a fingere che vada tutto bene, non ce la faccio più. Spero che riuscirai a perdonarmi prima o poi e soprattutto spero che riuscirai ad essere te stesso senza paura. Io, se vorrai, sarò al tuo fianco quando vorrai farlo» spiego il mio punto di vista e nessuno ribatte.
Saluto, prendo le mie cose e me ne torno a casa.

***
TA-TAAAAN! Doveva succedere prima o poi ed è successo 🤷🏻‍♀️

Sai mantenere un segreto? | Khvicha KvaratskheliaWhere stories live. Discover now