21. Ludovica

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Sono da due giorni a casa costretta in questo letto e mi sembra già di impazzire. Mia madre invece, sembra già aver perso la testa. Non mi molla un attimo, è sempre qui e anche se so che lo fa per aiutarmi sta diventando asfissiante.
«Mamma posso stare un'ora da sola? Ti prego.»
Vivo da sola da quando ho diciotto anni e adoro la mia indipendenza. Ora ritrovarmi completamente dipendente dagli altri mi sta facendo sentire male e ho bisogno dei miei spazi.
«Non puoi rimanere da sola, tesoro.»
«Per favore, mamma. Sono già andata in bagno e non ci andrò nella prossima ora, me ne starò qui sul letto ma ho bisogno di stare da sola. Per favore» glielo ripeto e lei dopo un lungo sospiro annuisce.
«E va bene, ma solo un'ora. A dopo» si cala su di me e mi lascia un bacio sulla fronte prima di andarsene.
Sola, finalmente. Mandarla via non è era una scusa per vedermi con Khvicha, è troppo pericoloso vederci. Amir ha le chiavi di casa mia e sta entrando ed uscendo a suo piacimento quindi non possiamo rischiare. E poi, devo essere onesta, ho quasi paura di vedere il georgiano. L'ultima volta che ci siamo visti, in ospedale, mi ha ripetuto quanto ci stesse male a non potermi stare accanto in questo momento e quanto desidera avermi tutta per lui. Lo so e lui ha ragione ma io in questo momento non posso cambiare una virgola della mia vita. Se non lo vedo non dovrò affrontare di nuovo quest'argomento, quindi per ora meno lo vedo e meglio è. Fortunatamente lui è stato fuori per una trasferta ed è tornato solo ieri sera sul tardi. Non so se oggi verrà a trovarmi ma spero che Amir non ci lasci mai da soli. E proprio un messaggio di Amir mi fa sobbalzare distraendomi dai miei pensieri.

"Tra cinque minuti sono da te" mi avvisa e io gli rispondo solo con un "ok". Mi sistemo un po' nel letto e dopo poco lui arriva.

«Allora? Come sta oggi la mia principessa?» mi sorride sedendosi sul letto accanto a me e accarezzandomi una guancia.
«Sta meglio ma ne ha già abbastanza di starsene qui rilegata a letto» sbuffo e lui annuisce.
«Hai ragione, ma pensa che sono solo dieci giorni e poi ce ne andiamo in Kosovo in vacanza. Passeranno veloci» mi rassicura e io faccio di sì con la testa.

Non vedo davvero l'ora di staccare la spina e andarmene lontano da qui. Anche se andare in Kosovo non sarà proprio una vacanza e anzi, sarà abbastanza impegnativo per me. Dovrò fare il triplo di ciò che faccio qui con Amir ma gliel'ho promesso e non mi tiro indietro.

«Non vedo l'ora» gli sorrido e lui ricambia per poi, subito dopo, farsi serio.
«Ho parlato con tua madre, tra poco arriva lei e io vado...» dice abbassando lo sguardo e io intuisco che voglia dirmi qualcosa.
«Vai?»
«Sì, ho un impegno» si schiarisce la voce e si alza dal letto.
«Amir, no.»
Sgrana gli occhi e incrocia le braccia al petto.
«Ti giuro che questi sono gli ultimi giorni, poi non lo farò più.»
«Amir ora mi fai incazzare di nuovo. Non mi devi giurare un bel niente, lo capisci? Quello che stai facendo è sbagliato e fa soffrire te e le altre le persone. Lo capisci questo o no?»
«Lo so ma non riesco a smettere. Io sono così, non posso più nascondermi» la sua voce è ridotta in un filo ed mi guarda con gli occhi più tristi che gli abbia mai visto.
«Finalmente l'hai capito! Allora basta con tutte queste sceneggiate e inizia a vivere!» lo incoraggio ma lui non sembra seguirmi.
«Vuoi vedermi morto? È questo che vuoi?» si passa le mani nei capelli e mi guarda in un modo che mi fa sentire in colpa.
«No Amir...»
«Vuoi tirarti indietro? Ora? Lo sai che questo può farmi davvero male?»
«No, non mi tiro indietro. Te l'ho promesso e non vengo meno. Tu però dovresti prendere una decisione perché io posso aiutarti ancora per...»
«Due mesi? Tre al massimo» mi interrompe e io annuisco.
«Me lo prometti?»
«Sì. Andiamo in Kosovo, loro devono conoscerti e devono essere sicuri di noi due. Poi dopo un po' ti libero, promesso» dice.
«Va bene ma non oltre perché...» mi fermo e tentenno un attimo. Devo dirglielo?
«Perché?» inclina la testa e mi scruta. «Hai un altro?» dice e io non posso che annuire.
«C'è un ragazzo che mi piace, sì» ammetto togliendomi un peso dallo stomaco.
«Ma io te l'ho sempre detto che puoi andare con chi vuoi se sei discreta, non mi pare di averti mai incatenata, no?»
È vero, il patto tra di noi è questo ma lui non capisce che non si tratta di una scappatella, non con Khvicha.
«Non è solo sesso, Amir. Lui mi piace davvero» dico e lui sembra preoccuparsi.
«E chi è?»
No, questo non posso farlo, non posso dirgli chi è.
«Promettimi solo che dopo l'estate sarò libera.»
«Te lo prometto» continua a fissarmi come se ora dubitasse di me in qualche modo ma dura solo pochi secondi perché poi mi abbraccia, mi lascia un bacio su una guancia e torniamo quelli di sempre. «Grazie davvero per tutto quello che stai facendo per me, te ne sarò riconoscente a vita» mi dice e io mi sciolgo tirandolo a me e abbracciandolo.

Sai mantenere un segreto? | Khvicha KvaratskheliaWhere stories live. Discover now