16. Ludovica

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«Devo andare, è tardi» ripete per l'ennesima volta quando siamo sulla porta di casa mia ma io non lo mollo di un centimetro. Ho il suo viso tra le mani e continuo a lasciargli baci a stampo mentre lui tenta di afferrare la maniglia della porta per andarsene.
«Ancora un bacio, aspetta...»
«Devo andare o Giorgi si insospettisce. Già una volta mi ha detto che secondo lui io e te abbiamo una storia» mi dice tra un bacio e l'altro e mi blocco all'istante.
«Ma che stai dicendo?» Giorgi sospetta qualcosa e io non ne so niente? È pericoloso e non va bene.
«Sì me l'ha detto una volta ma diverso tempo fa, quando io e te ci eravamo solo baciati... ho negato tutto, stai tranquilla. E poi ora lui ha altri problemi per la testa, non pensa a noi. Però non posso esagerare o si insospettisce ancora. Devo andare» mi lascia ancora un bacio e apre la porta facendo un passo e ritrovandosi sul pianerottolo.
«Sì va bene. Nitsa quando arriva?» sbuffo e lui mi fa un sorriso smagliante regalandomi un altro bacio.
«Domani mattina la andiamo a prendere in aeroporto.»
«Fai il bravo, mi raccomando.»
«Il cattivo lo faccio solo con te, promesso» ultimo bacio e si avvia verso l'ascensore.
«Buonanotte» lo saluto e lui ricambia prima di sparire dietro le porte metalliche dell'ascensore.
Rientro in casa e corro a letto, sono le due passate e ho un sonno incredibile. E poi quando Khvicha passa qualche ora con me a letto dopo tutto profuma di lui e riesco a rilassarmi e ad addormentarmi più facilmente. Adoro il suo profumo, adoro l'effetto che ha su di me.
In realtà adoro tutto di lui, dal modo in cui mi guarda e come mi tocca a come fa l'amore con me. Tutto. Io di lui adoro tutto e anche se so che stiamo sbagliando non riesco a stargli lontano e onestamente nemmeno voglio. Mi sto vivendo tutto a cento all'ora e sono felice così. Mi addormento mentre ci penso e la mattina dopo mi sveglia il campanello. Mi alzo ancora mezza addormentata e vado ad aprire ritrovandomi Amir di fronte.
«Ehi, buongiorno» mi sorride mostrando la colazione e io mi alzo sulle punte per dargli un bacio.
«Buongiorno a te, grazie mille» ci dirigiamo in cucina e ci sediamo iniziando a mangiare i cornetti e i cappuccini che ha portato. Mi fissa per qualche istante, poi sospira.
«L'ho fatto di nuovo» ammette abbassando lo sguardo. Io ci metto qualche attimo per capire ma poi capisco e mi incazzo di brutto.
«Di nuovo Amir? Ma che hai in testa?»
«Lo so che sbaglio e ti chiedo scusa, ma è più forte di me io non ci riesco...»
«Non devi chiedere scusa a me Amir, tu lo sai come la penso. Fa male a te e non ti fa vivere bene. Quando lo capirai?»
«Non è facile.»
«Lo so e sai che io sono qui per aiutarti, tu però fatti aiutare e non peggiorare la situazione» lo scuoto da una spalla ma lui nemmeno mi guarda negli occhi.
Amir è un ragazzo splendido che però combatte con dei fantasmi da anni e non riesce ad uscirne. Io voglio aiutarlo, sa che può contare su di me sempre ma sembra fare sempre gli stessi errori.
«E se non volessi essere aiutato? Sto bene così, il mese prossimo andiamo in Kosovo a farti conoscere la mia famiglia e andrà tutto bene.»
«E questo va bene ma il resto no, Amir, e lo sai. Devi iniziare a prenderti le tue responsabilità, devi farlo...»
«Prima o poi, forse, lo faccio. Ora no» sbuffa innervosito.
«Io lo dico per te, voglio vederti felice e sai che non potrai mai esserlo se non...»
«So io se sono felice o no e come devo fare per esserlo, ok? Smettila di fare la maestrina e pensa alla tua vita. Me ne vado che ho da fare. Stasera siamo a cena da Khvicha che c'è anche la sua ex, ci vediamo alle sette e mezza. Ciao, buona giornata» si alza, si pulisce la bocca con un fazzoletto che poi lascia sulla tavola e se ne va. Io non lo fermo, se vuole andare che vada. Sono stanca anche di lui e dei sui tremila problemi.
Finisco di mangiare e vado a farmi una doccia per poi prepararmi, tra poco devo vedermi con Raffa dopo giorni che non ci vediamo. Appena esco dalla doccia, però, il mio primo pensiero è scrivere a Khvicha. Voglio sapere cosa sta facendo con quella.

"Buongiorno Khvicha. Sei con lei?" scrivo e invio e lo vedo subito che sta scrivendo la risposta così resto col cellulare in mano a fissare il display.

"Buongiorno piccola. Sì, è con noi, la stiamo portando un po' in giro per la città. A te tutto bene?"

"Tutto bene. Me la mandi una sua foto? Voglio vederla."

Sai mantenere un segreto? | Khvicha KvaratskheliaWhere stories live. Discover now