18. Ludovica

345 25 22
                                    

Torino è una città bellissima, molto signorile ed elegante. Siamo arrivati qui tre ore prima dei ragazzi della squadra e ora io e Giorgi stiamo girovagando per le vie dello shopping mentre chiacchieriamo del più o del meno.
«Comunque volevo dirti che tu e Amir siete troppo carini insieme, davvero» ci fa i complimenti e io lo ringrazio.
«Grazie, sì, ce lo dicono tutti. Stiamo proprio bene insieme, siamo stati fortunati ad incontrarci. Prima di conoscerlo ero come in letargo, Amir, lo dico sempre anche a lui, mi ha ridato la vita» sto esagerando perché voglio che sia sicuro di quello che c'è tra me e Amir perché già in passato ha sospettato di me e Khvicha e voglio togliergli ogni dubbio.
«Ma che tenera! Lui è proprio un bravo ragazzo, a volte è rude ma si vede che in fondo ha un cuore d'oro.»
«È così e fortunatamente è rude anche nei momenti in cui serve esserlo...» dico maliziosa facendogli l'occhiolino e lui capisce subito ridacchiando. Devo dargli più dettagli possibili per sviarlo.
«Ah sì?»
«Assolutamente sì, a letto è un animale.»
«Immagino, ha una bella presenza quindi credo a ciò che dici. Avere chimica a letto è importante, mi fa piacere che per voi è così.»
«Confermo. A te invece come va con quel ragazzo? L'hai lasciato poi?» gli domando curiosa. Lui sospira, alza le spalle e poi annuisce.
«L'ho lasciato, sì. Però si è ripresentato da me e ci sono ricascato. Lui è di nuovo sparito, gli ho detto di non tornare ma è ritornato e ci ho fatto di nuovo sesso. Ora sono di nuovo diversi giorni che non si fa sentire...» racconta affranto.
«Tu credi che lui voglia solo fare sesso con te?»
«All'inizio credevo di no perché non voleva nemmeno farlo, scappava poco prima che succedesse. Ora invece, da quando l'abbiamo fatto, forse mi cerca solo per quello, non lo so.»
«Per te invece? Cosa è?»
«Per me è diverso. Non è solo sesso, mi piace seriamente ma so di essere un illuso. Lui non è il tipo di persona che fa per me e onestamente non mi va di combattere per uno che non vuole nemmeno ancora ammettere di essere gay» spiega mentre ci incamminiamo verso l'hotel.
«Però non riesci a cacciarlo quando viene da te...»
«Non ci riesco» scuote la testa.
«Mi dispiace. Alla fine è un'esperienza, no? Tu tra qualche settimana vai via e andrai avanti, il problema rimane a lui che non ammettere a se stesso cosa è. Pensala così.»
«Sì, è vero. Mi godo queste ultime settimane e poi basta» entriamo nell'hotel e ci salutiamo andando ognuno nella sua camera. Scrivo a Khvicha che mi dice che sono nel pullman che li sta portando qui e gli dico che lo aspetto. 
So che non dovremmo, so che è pericoloso ma io al solo pensiero di averlo nel mio stesso hotel, ad un piano di distanza, non faccio che pensare al modo per stare da sola con lui anche solo cinque minuti. Quando mi arriva il suo messaggio che mi annuncia che sono quasi arrivati in hotel scrivo ad Amir che me lo conferma e gli chiedo di dirmi quando arrivano per scendere nella hall. Dopo qualche minuto mi dice che hanno appena parcheggiato e io scendo. Giù c'è anche Giorgi che appena vede Khvicha lo raggiunge. Io vado prima da Amir che mi bacia appassionatamente e poi saluto anche lui. I nostri occhi non riescono a staccarsi ma poi lui lo fa quasi costretto da Giorgi che lo richiama. 

Devo trovare un modo per baciarlo o non mi do pace.

I ragazzi della squadra se ne vanno nelle loro camere e scendono solo per la cena. Mangiamo anche noi al loro ristorante anche se siamo in un tavolo da parte. Dopo cena, poi, ci sediamo fuori su dei divanetti per stare un po' insieme. Abbiamo giusto un quarto d'ora perché poi loro devono andare a riposare.
Parliamo del viaggio e Giorgi descrive per filo e per segno le strade e i negozi di Torino mentre io e Khvicha siamo sintonizzati su un altro mondo dove ci siamo solo io e lui. Continuiamo a fissarci come se fossimo da soli, non curandoci della presenza degli altri due che però ci ignorano completamente.
«La tua tassoni» Amir mi riporta sulla terra e prendo il mio bicchiere iniziando a sorseggiarlo. Poi prendo il cellulare e scrivo a Khvicha.

"Solo cinque minuti, ti prego."

"Come faccio?"

"Siete in camera insieme?"

Sai mantenere un segreto? | Khvicha KvaratskheliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora