Capitolo 42.

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Non credevo che avrei odiato avere tanto tempo libero, ma è ciò che mi sta succedendo da quando sono a casa per le vacanze del Ringraziamento

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Non credevo che avrei odiato avere tanto tempo libero, ma è ciò che mi sta succedendo da quando sono a casa per le vacanze del Ringraziamento. La mia routine è piuttosto monotona, soprattutto perché Aaron è talmente impegnato da dedicarmi qualche ora prima di andare a dormire e sembra anche parecchio stanco.

Capisco che qualcosa lo preoccupa e vorrei indagare, ma sospetto che riguardi il lavoro e cerco di farmi gli affari miei. L'unico modo in cui provo a essere utile è a stargli accanto, dandogli tutto ciò che potrebbe rilassarlo un po'.

Abbiamo ripreso a leggere insieme e stiamo andando avanti a ritmo piuttosto sostenuto. Sono contenta che non siamo ancora incappati in nessuna scena erotica, perché non so se saprei reggere l'imbarazzo del ripetere ad alta voce ciò che fanno i personaggi.

Sono sempre più convinta di non voler parlare ad Aaron della mia verginità e sono contenta che in questi giorni sembri non voler spingere in quella direzione. Ci siamo toccati, più volte, è stato eccitante come poche cose che abbia provato e, per quanto a volte mi sarebbe piaciuto, mi sono in qualche modo sentita bloccata e lui non ha insistito. Se ha capito, non l'ha dato a vedere, ma so che qualcosa nel suo cervello sta frullando.

«Cosa fai domani per il Ringraziamento?» domando ad Arnold, che sta preparando un piatto di pasta per noi.

«Chi pensi che cucini il tacchino in frigo?» mi risponde divertito.

«Oh, ci sarai anche tu!»

«Cerca di tenere a bada l'entusiasmo, so che speravi di passare del tempo da sola con il tuo uomo» ammicca, mentre io metto il broncio.

«Sono contenta sul serio! Peccato che non possa invitare Lucy» butto lì con nonchalance.

Alza gli occhi al cielo. «Non ricominciare. Credevo ne avessimo già parlato e il discorso fosse chiuso.»

«Sarà chiuso quando ci proverai con lei» mi siedo sulla penisola a poca distanza da lui e faccio penzolare i piedi come una bambina.

«Sembri quasi dimenticarti che ha un ragazzo.»

«Forse perché è irrilevante, ci hai pensato? È un coglione che pensa solo al basket e che non la degna di considerazione, cosa vuoi che se ne faccia di un ragazzo così?» la frase è pregna di rabbia, ma perché Tyler davvero non lo capisco. Ha insistito tanto per uscire con Lucy, ci ha provato svariate volte e, adesso che potrebbe passare del tempo con lei, la ignora e la tratta pure come una pezza da piedi. Era solo il brivido della conquista a spingerlo a provarci tanto?

Tutte le volte che ho incontrato Lucy in questi giorni, era piuttosto combattuta, per questo sto cercando di convincere Arnold a esporsi un po', solo che è uno zuccone.

Lui mi rivolge un'occhiata preoccupata da sopra la spalla. «Cos'è tutto quest'astio che percepisco?»

«È un coglione e Lucy ci sta soffrendo, anche se non lo dà a vedere» ammetto.

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