Capitolo 46.

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L'hamburger che abbiamo mangiato è davvero il più buono che abbia mai assaggiato e Rhonda, la cameriera, si è rivelata essere davvero simpatica

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L'hamburger che abbiamo mangiato è davvero il più buono che abbia mai assaggiato e Rhonda, la cameriera, si è rivelata essere davvero simpatica.

Durante la cena Aaron e io abbiamo chiacchierato del più e del meno, anche se lui si è limitato a pormi qualche domanda. Si è dimostrato un attento ascoltatore e mi ha fatto sentire davvero considerata.

Sono contenta di essere uscita con lui come una coppia normale, nonostante mi abbia portato in un luogo che credevo mi avrebbe fatto sentire a disagio. Per fortuna uscendo nessuno mi ha degnato di uno sguardo, ma continuo a essere convinta che il motivo della loro indifferenza sia solo perché c'è stato Aaron con me, altrimenti le cose sarebbero andate in maniera del tutto diversa.

Salgo in macchina e lo osservo fare lo stesso, per poi mettere in moto e immettersi in carreggiata. Lo sguardo mi cade sul vano portaoggetti davanti a me e mi viene spontaneo allungare la mano per aprirlo, ricordandomi che Drew mi ha raccontato che ci tiene una pistola.

«Cosa cerchi?» mi domanda tranquillo.

«Uhm, dov'è la pistola?» mi giro a guardarlo.

«Ce l'ho addosso, perché?»

Sussulto, non mi aspettavo tanta sincerità e tranquillità, pensavo avrebbe negato, trovato un modo per tergiversare e invece... no, ma mi stupisco? Non dovrei, ma continuo a farlo.

«Credevo che Drew si fosse inventato una cazzata, solo per continuare a punzecchiarmi sul fatto che tu sia un malavitoso.»

L'occhiataccia di sbieco che mi rivolge mi fa sorridere, ma è costretto a tornare subito con lo sguardo sulla strada. «Non ha detto una cazzata. Non entro in un luogo del genere disarmato, sarei stato un'incosciente, soprattutto con te nei paraggi.»

Rabbrividisco. «C'era la possibilità che dovessi usarla?» non riesco a capire se all'idea sono spaventata, o elettrizzata. Devo avere qualche serio problema.

«In teoria no, ma preferisco sempre essere previdente e comunque è quasi un'abitudine portarla quando sono in giro.»

«Ed è l'unica che hai?»

Tentenna, per un secondo credo che non mi risponderà, ma poi lo fa. «No, ne ho una nascosta in ogni angolo della casa.»

Ridacchio. «Da bravo maniaco del controllo quale sei.»

Allungo una mano nella sua direzione e comincio a tastare al livello della sua cintura, alla ricerca del rigonfiamento dell'arma, ma vado a scontrarmi con qualcos'altro.

«Quella non è la pistola, se te lo stai chiedendo» sussurra roco.

«Stavo cercando quella vera» mi sporgo un po' nella sua direzione e soffio sul suo viso.

Sospira. «Sto tentando di trattenermi.»

«Otterrai una medaglia alla fine della serata» accarezzo l'erezione nei suoi pantaloni, salendo piano lungo il suo busto, fino ad incontrare la fondina appoggiata poco sotto il pettorale.

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