V

46 8 267
                                    

Nauìya

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Nauìya

A fatica e con andamento zoppicante, si allontanò dalle macerie, riuscendo finalmente a poggiare i piedi a terra. Sollevò lo sguardo per guardarsi attorno nel caso qualche soldato fosse sopravvissuto all'attacco.

Attorno a lei regnava la distruzione, avevano fatto crollare due edifici per intero. Non riusciva a credere di essersi trovata in mezzo alla traiettoria dei detriti e di essere sopravvissuta. Era stata fortunata, doveva ammetterlo.

Orm e altri otto membri della resistenza erano di fronte a lei e la fissavano in silenzio. Avevano visto quello che aveva fatto? Sperava tanto di sì, era più facile credere a qualcosa che si vedeva con i propri occhi piuttosto che a ciò che veniva raccontato.

La montagna le si avvicinò, sovrastandola con tutta la sua stazza. Ogni volta che si trovava vicino a quell'uomo si sentiva piccola malgrado fosse in realtà più slanciata di molte ragazze della sua età. Le posò una mano sulla spalla e chinò il capo in segno di rispetto e approvazione.

Sorrise. Già prima Orm credeva nel suo potenziale, ma ora era diverso: lo aveva impressionato. E, se ci era riuscita con lui, presto tutta la resistenza l'avrebbe guardata con occhi nuovi.

«Nauìya sei stata mitica!» si complimentò con lei Jeyil, avvicinandosi insieme al resto del gruppo dei sopravvissuti. Erano la metà di quelli che erano partiti, ma ce l'avevano fatta, avevano vinto quello scontro e presto avrebbero fatto altrettanto con molti altri. Quello era l'inizio della fine della tirannia e ne erano tutti consapevoli.

«Avete visto come ha messo in sacco quegli stolti?» esclamò un ragazzo che le pareva si chiamasse Oweis.

«Non abbiamo tempo per questo, dobbiamo tornare subito alla base» si intromise Orm, iniziando a incamminarsi. Si vedeva, tuttavia, dal suo sguardo, che era felice di quello che avevano fatto. La sua postura era più rilassata del solito, come se un grande peso fosse finalmente stato tolto dalle sue spalle e, in un certo senso, era proprio così. Nauìya era fiera di esserci riuscita. Era stato difficile, ma ce l'aveva fatta e la reazione dei suoi compagni era stata persino migliore di quanto si fosse aspettata.

«Il modo in cui piangevi era fantastico, credi di potermelo insegnare?» le chiese Learéin, saltellandole vicino mentre tutti si incamminavano verso la base.

«Certo, non ci vuole molto, l'importante è immedesimarti bene nella parte» le rispose soddisfatta.

«Non ho mai visto nessuno affrontare i soldati a quel modo!» disse Jeyil. «Come facevi a sapere che non ti avrebbero sparato subito?»

«Non lo sapevo, ma non potevo permettere che per qualche errore di tempistica ci sfuggisse un'opportunità del genere!»

Quello che aveva fatto in realtà era stato molto stupido, aveva rischiato seriamente di morire. Avrebbe dovuto pazientare e attendere un'altra occasione, ma la verità era che non c'era più molto tempo, ogni giorno sempre più persone morivano e lei doveva porre fine a tutta quella storia.

MOÌRIAS-L'ombra della luce-Where stories live. Discover now