XIII

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Nauìya

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Nauìya

Quando entrò nel laboratorio di Louid scoprì che lì c'era già anche Zen. I due stavano chiacchierando tranquillamente, ridendo di qualcosa che lei non riuscì a capire.

Non era la prima volta che trovava la ragazza insieme a Louid, i due avevano legato veramente in fretta e con il passare delle settimane il loro legame si era rafforzato sempre di più, tanto che Nauìya aveva iniziato a sentire una spiacevolissima sensazione di gelosia nei confronti della ragazza che, malgrado tutto, non riusciva a odiare.

Strinse i pugni per reprimere le sue emozioni dannose poi, schiarendosi la gola, annunciò la sua presenza ai due che non si erano accorti neanche di lei, eppure lei non era di certo una che passava inosservata!

Louid si voltò verso la sua direzione con uno sguardo sereno e felice come non lo aveva mai visto.

«Nauìya!» disse.

«A che punto sono i progetti?» domandò lei. Sapeva che non era ciò di cui lui voleva parlare al momento, ma le emozioni indebolivano e quella storia con Zen non faceva altro che rallentarlo. Avrebbe dovuto lavorare su quei progetti giorno e notte anziché perdere tempo in inutili futilità con la ragazza.

«Non manca molto, credo» rispose leggermente più adombrato di prima.

«Devi sbrigarti, non ne posso più di restarmene rinchiusa qui come una codarda mentre i soldati perlustrano le strade e mandano in prigione degli innocenti solo perché potrebbero essere dei membri della resistenza, devo combattere, devo uccidere la Strega e porre fine a tutto questo» ordinò.

«Hai ragione, scusa Nauìya, adesso vado così non disturbo più Lou» si alzò in piedi la ragazza avviandosi verso l'uscita con una leggerezza che solo lei era capace di avere. Non riusciva a credere che la confidenza tra i due si fosse spinta fino al punto di farle abbreviare il nome di Louid. Trovava che fosse una cosa veramente fastidiosa.

Si voltò verso l'amico e lo osservò, sembrava dispiaciuto che Zen se ne fosse andata, ma non le importava, la ragazza era solo una distrazione per lui.

«Ti va di spiegarmi come hai pensato di usare i legami della grafite?» gli chiese avvicinandoglisi. Erano passati ormai quasi quattro mesi dall'ultima volta che avevano parlato di quella sua scoperta alla base. Da allora lui ci aveva lavorato praticamente tutti i giorni, ma non le aveva più detto nulla sui progressi ottenuti.

«Sì certo!» sembrava nuovamente felice, ma c'era comunque qualcosa che in lui mancava quando non c'era Zen, sembrava incompleto, come se ormai la ragazza fosse diventata la sua bussola, il suo punto di riferimento; Nauìya non lo era mai stata, anche se aveva creduto invano che lui provasse quei sentimenti per lei. Aveva sperato, si rese conto, aveva ceduto anche lei alle emozioni, malgrado tutti i suoi sforzi.

Si sedette sulla sedia accanto alla sua, dove prima c'era Zen, peccato solo che non avrebbe potuto prendere il suo posto anche nel cuore del ragazzo.

«È un materiale incredibile! Può essere utilizzato praticamente per fare qualunque cosa! Oltre a essere praticamente indistruttibile, ha la conducibilità più elevata che io abbia mai visto!» spiegò Louid.

MOÌRIAS-L'ombra della luce-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora