XXVIII

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Aurel

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Aurel

Quello che vide quando entrò nella sala la lasciò esterrefatta. Era l'ultima cosa che si sarebbe aspettata ma, in fondo, forse non era nemmeno poi così assurdo. Suo fratello era uno stupido, lo era sempre stato, Nauìya lo controllava al punto da portarlo a uccidere la persona che più amava al mondo.

Wayll era lì, sopra Aaris, premendo con tutta la sua forza il pugnale verso il collo della ragazza. Una visione che la scioccò più di quanto avesse ritenuto possibile, aveva riposto la sua fiducia in quella ragazza, era diventata il simbolo di tutte le sue speranze. Se fosse morta, queste sarebbero morte insieme a lei e Aurel sarebbe tornata a essere un fantasma, questa volta però, fino alla fine della sua vita.

Poi però la ragazza gridò. Un grido disperato e pieno di forza, un grido che Aurel sentì riverberare fin dentro alla sua anima, un grido che non avrebbe mai dimenticato. Aaris era la persona più incredibile che avesse mai conosciuto.

Con suo immenso stupore, vide il pugnale ruotare e, con uno scatto, ribaltarsi di centottanta gradi per poi colpire mortalmente il suo gemello. Aurel sentì un groppo in gola nel rendersi conto di quello che stava accadendo. Wayll era morto. Lo aveva sempre odiato e ora lui non c'era più. Non sapeva come sentirsi.

Lo vide cadere privo di forze sopra la ragazza che lo spinse di lato e si alzò con una furia cieca negli occhi.

Aurel non aveva idea di cosa le fosse costato compiere quel gesto disperato. Il suo volto era squarciato da un taglio che aveva tracciato tutta la traiettoria del coltello, il volto era ricoperto di sangue, ma il taglio più profondo era quello che quel gesto aveva causato nell'anima della ragazza. Un dolore che le dilaniava il volto come nessuna ferita avrebbe mai potuto fare.

A sconvolgere ancora di più Aurel, tuttavia, fu lo sguardo di sua nonna. Nauìya era paralizzata, era la prima volta in assoluto che la vedeva provare un'emozione. Sentì il proprio cuore battere per l'eccitazione. Aaris, da sola, stava riuscendo in quell'impresa praticamente impossibile. Aaris stava facendo crollare quel controllo assoluto che per tanto tempo aveva tenuto in scacco tutta Aretem.

«Aaris...» Sentì dire accanto a sé.

Aurel si voltò e si ritrovò di fronte Kollh. L'ultima persona che si sarebbe immaginata di vedere in quel momento. L'aveva seguita?

Malgrado avesse appena sussurrato, la ragazza si voltò verso di loro, il suo volto era in condizioni spaventose, ma sembrò rilassarsi nel vedere il suo migliore amico. Il legame che li univa doveva essere veramente speciale.

Rimasero a guardarsi negli occhi per qualche secondo e ad Aurel sembrò che si stessero dicendo tutto ciò che si erano taciuti per tanto tempo.

Ebbe una fitta al cuore al solo pensiero che lei non aveva mai avuto quel legame con nessuno.

«Aurel, fai qualcosa!» Gridò Nauìya. Il suo tono era quasi irriconoscibile, era nel panico, glielo vedeva scritto in faccia, non sapeva più che cosa fare, tutta la sua prigione di perfezione stava crollando pezzo dopo pezzo.

MOÌRIAS-L'ombra della luce-Where stories live. Discover now