VIII

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Aaris

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Aaris

Lo rivide, con sua grande gioia, già il giorno successivo. Stava giusto entrando nell'edificio, quando lui le venne accanto. Evidentemente non aveva intenzione di lasciarsela sfuggire con tanta facilità.

«Ciao! Ieri non abbiamo parlato molto, come va? Ti andrebbe di aiutarmi a trovare l'aula in cui si svolgerà la lezione di Fisica delle Strutture?» le chiese con tono rilassato.

Aaris fissò per un attimo i suoi occhi azzurri e profondi. Sembrava sincero, forse aveva bisogno davvero di trovare l'aula, forse non aveva un doppio fine. Ma, nonostante tutto, sentiva che c'era qualcosa di strano in lui, qualcosa di diverso rispetto a chiunque altro.

«Certo! Nessun problema...» rispose con tono calmo come sempre, indugiando ancora un attimo sui suoi occhi, che avevano qualcosa che non sapeva spiegarsi, una profondità che non aveva mai visto in nessuno.

Camminarono per un attimo in silenzio. Aaris sentiva nuovamente quella strana sensazione, come se dentro di lei si stesse scatenando una tempesta, ma il suo sguardo non tradiva nulla, e il suo corpo era perfettamente calmo, ineccepibile.

«Ti va se oggi, anzi che mangiare in mensa, passiamo un po' di tempo al parco? Ealèen ha detto che ci andavi spesso, conoscerai di sicuro un buon punto dove mangiare» propose lui. La stava osservando con attenzione, per cui non poteva permettersi di reagire in alcun modo, nonostante l'idea di tornare in quel parco la terrorizzasse tremendamente.

Quella domanda non poteva essere stata posta per caso, voleva vedere la sua reazione, o forse la voleva condurre da quegli uomini perché la uccidessero in un luogo nascosto e dove nessuno avrebbe potuto salvarla.

Non sapeva come comportarsi, se rifiutava sarebbe risultata sospetta e avrebbe confermato quelle che per il momento erano solo teorie, ma se accettava... si sarebbe ritrovata sola con lui, in quella che era quasi sicuramente una trappola.

Prese un respiro, doveva accettare; i suoi, per ora, erano solo sospetti, inoltre non poteva farle nulla se non era certo che fosse effettivamente lei ad aver fatto crollare l'albero. Non doveva assolutamente comportarsi in maniera strana o per lei probabilmente sarebbe finita.

«Sì, va benissimo, ti porterò dove vado sempre, è il mio posto preferito!» rispose con un sorriso luminoso che sentiva non appartenerle.

Lui sorrise di rimando, ma era un sorriso diverso da quelli che aveva sempre visto formarsi sui visi delle persone, perché gli faceva brillare gli occhi. Era un sorriso che in qualche modo le entrò dentro, agitando la tempesta che già sentiva infuriare in sé.

Raggiunsero l'aula e lui le si sedette accanto sotto gli sguardi forse increduli dei compagni. Fino a quel momento erano state le ragazze a sedersi vicino a lui, ma questa volta era stato il contrario, Wayll aveva espresso il suo interesse per Aaris, che presto si sarebbe ritrovata tutta la scuola contro.

MOÌRIAS-L'ombra della luce-Where stories live. Discover now