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Aaris

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Aaris

Il suono del campanello risuonò all'interno della casa che pareva disabitata. Lei e Wayll avevano atteso qualche giorno, Aaris sperò che l'uomo fosse riuscito realmente a escogitare qualcosa.

Louid aprì dopo non molto, ma si bloccò non appena vide il ragazzo accanto a lei.

«Chi è lui?» domandò.

«È come me, si è tolto la maschera di esagonite, e ora vuole aiutarci a liberare tutti gli altri» disse Aaris. Aveva deciso di non rivelare la vera identità del ragazzo, Louid odiava Nauìya, non sarebbe mai riuscito a fidarsi di suo nipote.

L'uomo lo scrutò con sguardo poco convinto.

«Non so perché, ma hai un volto familiare...» disse avvicinandosi lentamente con fare pensoso.

Forse riconosceva in lui qualcosa di Nauìya, dopotutto era probabile se si erano conosciuti bene come diceva.

«Non credo che adesso abbia importanza» intervenne lei, mettendoglisi davanti, «hai trovato qualcosa?»

«Sì ma...» si voltò a guardarla, «sei sicura di poterti fidare di lui?» le domandò.

«Assolutamente» rispose. Ed era vero, malgrado fosse il nipote di Nauìya, lei sapeva quello che aveva dovuto affrontare e riconosceva in lui solo un'altra vittima, che proprio come Louid si era ritrovata a soffrire a causa delle manipolazioni di quella donna spietata.

Guardò Wayll con un sorriso, lui aveva capito, aveva scelto la strada più difficile, stava per combattere contro la sua stessa famiglia. Malgrado sapesse che per lui non doveva essere facile, Aaris era contenta della sua decisione e non poteva sentirsi più fortunata.

In quei giorni Aaris aveva imparato quale fosse il reale significato della parola felicità. Era bellissimo poter condividere ogni cosa con qualcun altro, poter sentire quelle emozioni che la facevano stare tanto bene, senza doversi nascondere dietro una maschera.

Restavano insieme quasi tutto il giorno, anche se talvolta lui doveva tornare per non insospettire Nauìya e sua madre. Wayll aveva detto che non avrebbe dovuto più preoccuparsi di Aurel, era in punizione per aver disobbedito a un ordine e per questo non era più uscita dalla torre. Aaris era contenta che non potesse più nuocere né a lei né a Kollh.

Non aveva più visto il ragazzo, non era più andata a danzare, Wayll le aveva scritto una giustificazione dicendo che passavano quel tempo per stare insieme in vista del loro fidanzamento, nessuno aveva avuto da ridire.

Wayll ricambiò il suo sorriso, Aaris sentì un calore nel petto che ormai aveva imparato a conoscere, era sicura che fosse quell'emozione di cui Louid aveva scritto molto nel suo libro: amore; qualcosa che nessun'altro ad Aretem era in grado di provare perché brutalmente imprigionato dietro alle sbarre della falsità.

MOÌRIAS-L'ombra della luce-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora