XXIII

36 6 161
                                    

Louid

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Louid

Non era mai stato tanto felice; ogni giorno sembrava più bello del precedente. Lui e Zen passavano quasi tutto il tempo insieme e tutti i mali del mondo che li circondava sembravano completamente scomparsi.

Louid non era mai stato tanto convinto dell'idea che Nauìya potesse uccidere realmente la Strega, spesso aveva tentato di scoraggiarla dal compiere un'azione tanto avventata, ma lei non si sarebbe mai arresa. Ovviamente anche Louid odiava la tiranna per le condizioni in cui faceva vivere le persone, ma fosse stato per lui se ne sarebbe restato dentro al rifugio insieme a Zen al sicuro per sempre.

Nauìya aveva deciso che l'indomani mattina avrebbe parlato attraverso gli schermi a distanza che lui aveva creato, avrebbe sollevato il popolo in una rivolta che distraesse i soldati in modo che il loro gruppo potesse agire indisturbatamente e uccidere la donna che era la causa di tutti i mali di Aretem.

Louid era convinto che fosse una pazzia: se anche il piano fosse riuscito, ci sarebbero stati moltissimi morti innocenti, e una volta uccisa la tiranna chi sarebbe stato in grado di migliorare veramente le cose? Aretem era in uno stato pietoso, solo un miracolo avrebbe potuto realmente portare a ciò che tutti, inclusa Zen, credevano sarebbe arrivato con la sola morte della sovrana.

Malgrado ciò che si credeva, Nauìya non era l'Ayìsse, questo era solo una figura immaginaria che serviva per mantenere la speranza delle persone, per fare in modo che non si arrendessero, non poteva esistere qualcuno in grado di fare i miracoli descritti dai sacerdoti.

Louid non riusciva a capire perché Nauìya continuasse a insistere tanto con quella storia, nessuno dei due era mai stato religioso, eppure sembrava veramente credere in ciò che diceva. Era questo a preoccuparlo, lei era solo una semplice ragazza come molte altre, non era né immortale, né aveva la capacità di riportare ordine e bellezza ad Aretem; se avesse tentato di cambiare le cose avrebbe fallito e la delusione del popolo si sarebbe rivoltata contro di lei.

Doveva dirle di lasciar perdere, sapeva quanto lei tenesse a quella faccenda, ma doveva capire che forse il mondo poteva diventare un posto migliore già solo comportandosi come se lo fosse. Lui ci stava riuscendo benissimo grazie a Zen, in qualche modo lei era riuscita a trasformare ciò che prima era cupo e spaventoso, in un paradiso di luce e bellezza. Se tutti fossero riusciti a ottenere questo, forse ogni male sarebbe scomparso definitivamente, non ci sarebbe più stata la morte, per le strade si sarebbero potute incontrare persone sorridenti e felici malgrado il controllo rigido della Strega.

In fondo a chi poteva mai importare veramente chi c'era in cima alla torre della fortezza? I soldati non uccidevano chi non li attaccava, pattugliavano sempre le strade solo perché continuava a esserci qualcuno che si ostinava a combattere, ma se si fosse smesso di ribellarsi, forse tutto ciò sarebbe scomparso.

Non l'aveva mai vista in quella maniera, ma la felicità che Zen aveva portato nella sua vita lo stava facendo ragionare. Si incolpava da sempre la Strega per tutte le sofferenze, ma erano le persone che avevano deciso di patire, perché cercavano continuamente il modo di essere infelici?

MOÌRIAS-L'ombra della luce-Where stories live. Discover now