XXXII

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Tike

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Tike

Risvegliarsi, dopo tanto tempo, era stata una cosa stranissima. Non credeva di aver mai provato tanto dolore, ma era felice di essere finalmente libero dal controllo della persona che più aveva odiato al mondo: Nauìya.

Ormai aveva l'aspetto di un vecchio, eppure lui sentiva di aver perso così tanto della propria vita, che non avrebbe saputo dire quanti anni avesse in realtà.

Essere controllato in quella maniera lo aveva fatto crescere giorno dopo giorno, aveva continuato a ripensare a tutti gli errori che aveva fatto, era stato troppo ingenuo da piccolo e questo gli aveva fatto perdere tutto.

Era strano, ma era come se avesse dormito per tutti quegli anni e, ora che si era risvegliato, si sentiva come un bambino dentro al corpo di un anziano. Allo stesso tempo però, ricordava ogni singolo avvenimento della sua vita; ricordava la morte di Aika per suo ordine, ricordava la morte di Auleen, causata dalla sua stessa mano, ricordava molti altri errori, molte sofferenze che gli avevano corroso l'anima.

Aveva visto la sua vita come dall'esterno, senza poter intervenire in alcun modo. Nauìya aveva utilizzato per loro cinque un controllo diverso da quello che aveva avuto tutta Aretem, li controllava proprio senza dargli la minima facoltà di scelta, forse temeva che potessero ribellarsi contro di lei, e in effetti aveva ragione, Tike non avrebbe esitato un solo istante a spararle un colpo dritto in fronte. Dopotutto se lo meritava.

I sensi di colpa per quello che aveva fatto erano sembrati insuperabili, aveva creduto di morire, un po' come era accaduto a Zen, quello che aveva fatto era imperdonabile, ma se fosse morto non avrebbe mai potuto tentare di rimediare.

Aveva visto come quella ragazza, Aaris, aveva ucciso Nauìya. Era forte e determinata ma, soprattutto, aveva visto la sua sofferenza: lei era diversa da Nauìya, avrebbe finalmente rimesso le cose a posto, avrebbe rimediato a tutti i loro errori, e lui aveva intenzione di aiutarla. Lo doveva ad Aika, lo doveva ad Auleen.

Da giovane aveva sbagliato tutto, prima ancora di essere controllato da Nauìya, aveva preso una decisione sbagliata dopo l'altra, non avrebbe mai dovuto rivelare che Auleen era una spia, non avrebbe mai dovuto seguire quella che si diceva l'Ayìsse, non avrebbe mai dovuto abbandonare Aika per tanto tempo.

Aaris tornò nella sala con il volto stravolto dalle lacrime. Aurel era accanto a lei, mentre l'altro ragazzo le seguiva poco dietro. Erano andati a cercarla appena Tike si era ripreso.

Jeynn era ancora a terra in ginocchio e piangeva sommessamente ripetendo il nome di Orm. Aveva smesso di gridare, la sua al momento era normale disperazione per la morte del marito avvenuta diversi anni addietro.

Kael, loro figlio, la stava abbracciando per consolarla. Povero ragazzo, lui era nato sotto quel controllo, non aveva conosciuto nient'altro, chissà come si sentiva dopo quella strana esperienza. Lui era stato il primo della nuova generazione a diventare arconte, aveva preso il posto del padre quando questi era morto, e ora, a quasi quarant'anni di età, si rendeva conto di non aver mai vissuto per davvero.

MOÌRIAS-L'ombra della luce-Where stories live. Discover now