[CAPITOLO 7]

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LOSANNA, SVIZZERA

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LOSANNA, SVIZZERA

20 Giugno 1997


«Il 22 giugno a Lussemburgo, e per concludere il mese si va a Parigi.» disse Hector fumando una sigaretta malboro gold intrecciata tra le lunghe dita dell'uomo mentre comunicava a Michael le future date degli altri concerti che avrebbe eseguito nei mesi successivi «Michael, non eseguerai i concerti a luglio a Glasgow.» lo informò il manager. Michael, seduto su una poltrona nera di pelle di fronte al suo manager, faceva fatica ad avere gli occhi aperti, la sua insonnia era peggiorata, la stanchezza e il forte stress per il tour si facevano sentire nel corpo.

Aveva gli occhi gonfi, stanco e stordito, come se non capisse niente di quello che sentiva e che aveva intorno a lui. Giocherellava tra le dita la costudia dei suoi occhiali da vista, e aveva ancora il pigiama.
«Non avevamo stabilito l'alternativa al Celtic Park?» domandò il moro con voce stanca.
«Purtroppo ci sono stati problemi di organizzazione Michael.» il cantante emise uno sbadiglio e alzò le spallucce.
«Va bene, continua pure Hector.» incitò il cantante.
«Okay, allora, il 19 luglio a Dublino, il
25 in Svizzera, il 27 a Nizza. Ed è già tutto organizzato, ho parlato anche con i direttori degli stadi ed è andato tutto a meraviglia.»
Michael era assente, aveva gli occhi puntanti su un punto fisso della camera, non ascoltava quello che gli comunicava Hector e si perse completamente nei suoi pensieri.

Udì qualcuno bussare alla porta, si alzò dal divano per aprire la porta.
Era Sandie.
Lo accolse buttandosi tra le sue braccia.
«Amore mio!» esclamò la ragazza con gioia.
Michael la strinse.
Quando abbracciava quella ragazza sentiva unire i loro cuori, non solo si abbracciavano i loro cuori pieni di grande amore, ma anche le loro anime e i loro corpi formando un unico calore.
«Stellina mia.» disse, chiuse la porta senza staccarsi dall'abbraccio.
Quell'abbraccio durò cinque minuti.
Un abbraccio pieno d'amore che le parole non servivano per esprimere il loro momento.
Anche abbracciarsi, era sinonimo di fare l'amore.

———

Il moro tirò fuori dal polso un elastico nero, afferrò con delicatezza i lunghi capelli della ragazza, pettinandoli piano piano con le dita.
Sandie accennò un dolce sorriso.
Michael cominciò a dividere i capelli a ciocche.
In un lato cominciò ad unirle divenendo una lunga treccia, lo stesso fece con l'altro lato.
Le fece le treccine.
Trovò un altro elastico per l'altra treccia sul tavolino, e completò la pettinatura.
Sorrise soddisfatto.
«Sei bellissima.» lei voltò lo sguardo verso di lui e si toccò le treccine. Arrossì, Michael con le punte delle dita accarezzò le guance dipinte di un tenue colore rosso «Mi piace questo tuo tenero lato. Mi piace da impazzire, sei tanto tenera Sandie.» confessò il fanciullo.
«Sono tenera?» domandò lei con tono bambinesco.
«La persona più tenera che conosca, hai dei modi così delicati, puri, quanto quelli di una bambina. Anche le tue espressioni.
Sei così rara Sandie.» le sue dita toccarono il collo fino a toccare il ciondolo dorato della piccola stella.
Lo afferrò e sorrise «La mia stellina.» disse poi.
«Lo sarò per sempre.» parlò la ragazza «Resterò per sempre la tua Stellina.» precisò.

 𝐓𝐑𝐄𝐀𝐓𝐌𝐄𝐍𝐓  Volume IIWhere stories live. Discover now