[Κεφάλαιο 3]

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Si guardarono, non c'era altro da dire se non comunicare con lo sguardo

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Si guardarono, non c'era altro da dire se non comunicare con lo sguardo.
Michael era seduto di fronte a lei, le sue guance si colorirono di un rosso leggero, imbarazzato, a dir poco emozionato di trovare di fronte a sé la donna che aveva amato con tutto il suo cuore per tanto tempo.

Sandie invece, restò immobile, aveva di fronte ai suoi occhi l'uomo per cui aveva perso la testa, la ragione, tutto ciò che era collegato alla sfera mentale.

Entrambi, di nuovo insieme, uno di fronte all'altra, con il cuore a mille, e immobilizzati.

Sandie voleva darsi un pizzicotto, troppi sogni aveva fatto su di lui nel giro di quattro anni, e di fatto si sfiorò la pelle con la punta delle dita.

Michael invece, la osservò.
La prima cosa che notò di quella donna furono i capelli, scuri, neri come l'ebano, più bella di come l'aveva vista l'ultima volta, gli occhi più verdi, ma che mancavano la scintilla che lui tanto amava.

«Come stai?» domandò congiungendo le dita, lei si schiarì la gola.
«Bene.» rispose, e poi lo guardò, non era per niente cambiato in questi quattro anni, se non più bello, più maturo, più uomo.
«Ti trovo in forma.» disse stellina con un tono neutro.
Lui si lasciò scappare una risata cristallina.
«Ti ringrazio.» si toccò la punta del naso, il viso di Sandie si addolcì vedendo quel gesto.
Michael si toccava la punta del naso quando si trovava in momento di imbarazzo, o disagio. Lo conosceva bene, e di certo non si era dimenticata il linguaggio del corpo di Michael. Ricordava ogni gesto, ogni movimento, ogni particolare, lo sapeva quanto il suo.

Si schiarì di nuovo la gola, e tornò formale.
«Allora.» parlò la dottoressa congiungendo le mani lungo la scrivania «Hai dei sintomi in particolare che ti fanno fastidio?» il tono di Sandie era serio ma con una vellutata di dolcezza.
Il medico é un mestiere dove non solo si deve mostrare la professionalità e la capacità di ciò che si fa al paziente, poiché si sta trattando della vita e salute dell'essere umano, ma la cosa più importante di un buon medico, é quello di entrare in contatto empatico con il paziente, mostrando dolcezza, e mettendolo a proprio agio.

«Ho solo delle fitte a volte, ma meglio controllare, come si dice, prevenire meglio che curare.» Michael si toccò di nuovo la punta del naso, era nervoso, agitato, e imbarazzato.
Avrebbe voluto abbracciarla e urlale che le era mancata, ma non era il luogo e il contesto adatto per farlo.
Preferì comunque mantenere le distanze.
Entrambi lo fecero.

«Capisco.» rispose, la donna dai capelli neri prese una penna e la torturò tra le dita «Per caso assumi i farmaci?»
O meglio, li prendi ancora?
Michael a quella domanda sussultò, lei conosceva perfettamente il suo problema con i farmaci. E la sua dipendenza.
Tante volte si era spaventata, trovandosi a svenire insieme a lei quando lui era per terra, pallido e vicino alle morte.
Lei, lo aveva salvato dalla morte tante volte.
Lei, era la motivazione valida per diventare un uomo migliore e abbandonare i farmaci per essere felice.
Ma quando Sandie lo lasciò, vedendo che non c'è quella forza che lo spingeva a lottare, il demone a forma di pillola riprese il controllo sul suo corpo.
Lo sforzo che stava facendo per smetterla, era andato via, se Sandie non c'era, allora di conseguenza, riprese a farsi del male.

 𝐓𝐑𝐄𝐀𝐓𝐌𝐄𝐍𝐓  Volume IIWhere stories live. Discover now