[CAPITOLO 10]

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WEMBLEY STADIUM, LONDRA

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WEMBLEY STADIUM, LONDRA


17 luglio 1997


Vincent e Richard erano al Wembley stadium, seduti sulla white skin, ovvero la curva situata sulla sinistra almeno da un ora, impazienti di vedere il concerto di una leggenda vivente. Quale? Michael Jackson, il Re del pop, l'History world tour capitava a Londra con tre date, quella sera era l'ultima data.
Vincent, essendo un grande fan di Jackson, appena avevano comunicato le rispettive date, aveva fatto di tutto pur di prendere i biglietti e ci riuscì. C'era anche il suo migliore amico, anche lui fan del cantante.

Entrambi indossavano sulla fronte la tipica fascia che vedevano le persone fuori allo stadio, a soli pochi pounds, due fasce era costate cinque pound, e i ragazzi ne colsero a volo.
Richard portò con sé la macchina fotografica, con la speranza di riuscire a scattare qualche foto e fare qualche ripresa.

«Amico, che ore sono?» domandò Richard, Vincent guardò l'orologio che aveva attaccato al polso sinistro.
«Le otto meno venti.» rispose.
«Cazzo amico! Ma ti rendi conto dove siamo!?» urlò Richard con tono eccitato, ma Vincent lo era ancora di più, era emozionato come un bambino, sorrideva e il suo cuore batteva forte.
«E tu ti rendi conto chi vedremo su quel palco laggiù?» domandò Vincent con tono incredulo indicando il palco.
«Il Re del pop! Madonna Santa e pensare che eravamo due bambini quando ascoltavamo Michael Jackson per la radio, a comprare i suoi vinili, e ci siamo promessi che un giorno saremo riusciti a vederlo dal vivo. E siamo qui, nello stadio più famoso di Londra a vedere con i nostri occhi l'artista più famoso del mondo.» una scia di brividi percossero lungo le braccia di Vincent, se lo ricordava come se fosse ieri, ed erano passati tanti anni, chi l'avrebbe mai detto che quel giorno tanto discusso si sarebbe realizzato, soprattutto con il suo migliore amico.
Il suo amico di una vita.
Il suo compagno di avventure.
L'amico del cuore.
E Vincent e Richard rappresentavano quella che era la vera amicizia.

«Amico mi fai piangere, ma temo che non tratterrò le lacrime.» disse il ragazzo con tono commosso.
«Dai, vieni qui amico, facciamo una bella foto come ricordo. Questi momenti devono essere segnati!» Vincent si avvicinò al suo migliore amico, si misero in posa con il sorriso come due perfetti bambini e scattarono una foto.
«Chissà se ci siamo in quella foto.» commentò Vincent accennando una risata. Richard controllò, e non appena vide la foto la sua espressione divenne arrabbiata.
«Ma vaffanculo, si vedono i nostri capelli.» confermò Richard irritato, Vincent scoppiò in una vigorosa risata.
«Ti prego la puoi stampare?» l'amico si voltò verso di lui.
«Col cazzo, secondo te ha senso stampare una foto dove si vedono i nostri capelli?» la risata di Vincent divenne ancora più potente, Richard lo analizzò per bene, sorrideva, era contento, si divertiva, e se lo meritava.
Meritava di sorridere tutta la vita per quello che aveva passato.

 𝐓𝐑𝐄𝐀𝐓𝐌𝐄𝐍𝐓  Volume IIWhere stories live. Discover now