[CAPITOLO 18]

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6 settembre 1997

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6 settembre 1997


Da ormai una settimana il mondo intero era in lutto per la perdita improvvisa di Lady Diana.
La reazione degli inglesi era davvero commuovente: i pianti erano potenti da creare un grande boato delle voci del popolo completamente affranto per aver perso l'amata Diana, lasciavano un mazzo di fiori riempendo il cancello di Buckingham Palace, la tenuta della Regina, in un vero e proprio prato di fiori, come in tutte le altre zone di Londra, la cui facevano una preghiera per la principessa.

I cittadini erano a dir poco indignati del comportamento della Regina Elisabetta, più volte avevano ribadito in tv alla sovrana di tornare a Londra, poiché era ancora a Balmoral, in modo tale di stare vicino ai suoi sudditi in un momento di lutto mondiale e nazionale, di mostrare un po' di conforto, e soprattutto vicinanza alla morte di una donna importante come Diana. In particolare la pretesa di eseguire un funerale pubblico e di mettere la bandiera a mezz'asta, cosa che la Regina non aveva fatto eseguire.

Si scatenò il putiferio.

Il primo ministro, Tony Blair, aveva chiamato la regina da Balmoral supplicandole di tornare a Londra, di concedere di fare un funerale pubblico a Diana, altrimenti si sarebbe scatenata una rivoluzione, oppure in casi estremi, la fine della monarchia inglese.

La regina non aveva altra scelta, cedette, comunicò al Regno Unito e al mondo intero che il funerale si sarebbe svolto pubblico. Gli inglesi notarono che la bandiera era a mezz'asta, quando la videro ci furono urli di gioia, quasi di vittoria.

La sovrana tornò a Londra. E l'umore che trovò nella sua città era davvero spiazzante da uscire fuori le lacrime.
Quando arrivò di fronte ai cancelli di Buckingam Palace vide una scia di fiori, cartelloni e foto di Diana ovunque.

Scese dall'auto osservando i fiori, le dediche e i peluche. Non si era mai visto nulla del genere, e comprese da quello che vedeva di fronte al suoi occhi il grande impatto emotivo suscitato dalla morte di una donna che neanche conoscevano, era così impressionare tutto ciò, capendo quanto Diana fosse amata.
La sua espressione era seria, quasi fredda, ma in realtà portava dentro di sé un forte dispiacere verso la principessa ormai deceduta.
Le aveva sempre augurato di trovare la pace, ma mai così presto lasciando i suoi amati figli.

Quando arrivò vicino ai sudditi, chi ancora arrabbiati per la sua assenza e freddezza, e chi invece erano contenti di vedere la loro sovrana, una bambina le diede un mazzo di fiori.
«Li metto vicino a tutti i fiori?» domandò la donna con tono cordiale. La bimba scosse la testa.
«No, sono per lei maestà.» rispose la bambina, Elisabetta rimase scossa dal gesto della bambina, allo stesso tempo intenerita.
Ringraziò la piccola e continuò a salutare i suoi sudditi.

 𝐓𝐑𝐄𝐀𝐓𝐌𝐄𝐍𝐓  Volume IIWhere stories live. Discover now