[CAPITOLO 21]

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23 settembre 1997

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23 settembre 1997


Era una comune domenica, Londra piano piano stava riprendendo la sua routine dopo il grande lutto che affrontò.

Il sole spiccava in alto e faceva ancora caldo nonostante il mese di settembre stava finendo.
Ma era un caldo molto leggero, si percepiva che il caldo e l'estate se ne stava andando.

Sandie e Vincent ne approfittarono per passare una giornata da soli.
Solo loro due.
Erano in macchina a godersi la libertà.
Sandie aveva il finestrino aperto e poté sentire la brezza del vento abbracciare il suo viso e i suoi capelli neri.
Emise un rilassato sospiro, chiudendo gli occhi, abbandonando la testa sul sedile della macchina.

Vincent sorrideva, guardava la strada mentre la radio trasmetteva una musica che lui non gradiva, il rap.
Sbuffò scuotendo la testa, e non appena vide il semaforo comparire il colore rosso si fermò.
«Devo sempre prevenire in queste situazioni.» dalla tasca tirò fuori un cd, e lo inserì all'interno dell'entrata. Aspettò qualche minuto fino a che Sandie non udì "Let's dance" di David Bowie, lo fulminò con lo sguardo insieme ad un raggiante sorriso.
«Ti sei ripresa.» notò il moro, lei ridacchiò.
«Beh, io mi riprendo sempre con l'ottima musica.» lui sorrise.
«Bene.» disse, fino a che non vide la luce verde del semaforo «Allora diamoci dentro!» partirono e per tutto il tragitto la coppia cantavano a squarciagola le canzone pop che erano all'interno di quella cassetta, dai Queen a Whitney Houston, dai Pink Floyd agli Ac/Dc.

Sorridevano, i loro occhi avevano un bellissimo barlume, si guardavano nella maniera più semplice possibile.
Come se fossero innamorati.
Come se fossero una coppia.
E loro erano innamorati nonostante non abbiano detto nulla di ufficiale, ma non c'era bisogno delle parole. I sorrisi, il contatto, e gli sguardi, valevano più di un banale ti amo.

———

«Allora? Dov'è questo posto?» domandò Sandie eccitata.
«Stellina mia, é un posto dove potremo stare un po' da soli e goderci gli ultimi giorni di settembre. Diciamo che é molto particolare come posto, perché potremo fare tante cose.» Sandie non smetteva di guardarlo, era come ipnotizzata da quell'uomo, i suoi occhi erano incollati sul suo bellissimo viso, un viso angelico, buono, e meravigliosamente bello.
Sentiva il battito del suo cuore battere sempre più forte, aveva la bocca leggermente aperta, rimanendo incantata per qualche minuto, non rispondendo all'affermazione dell'uomo.

Vincent percependo lo sguardo della donna, ridacchiò in segno di imbarazzo apparendo nelle sue guance un colore tenue.
«Sai Vincent.» disse Sandie «Penso che per tutto il tempo che ti conosco, ho avuto gli occhi ciechi.» lui fermò la macchina vedendo la luce del semaforo colorata di rosso.
«E perché?» domandò quest'ultimo.
«Perché non mi ero accorta di quanto tu fossi bello.» disse incantata, egli si voltò per guardarla «Davvero Vincent, hai una bellezza particolare, una bellezza che suscita tante vibrazioni positive e tenere. E mi do della stupida accorgendomi solo ora.» lui abbassò leggermente lo sguardo con un sorriso imbarazzato, poi alzò le spallucce.
«Se lo dici tu, mi sento l'uomo più bello del mondo.» rispose.
«Attento a non vantarti troppo, potrebbe far male.» avvertí Sandie con ironia. Lui le fece un occhiataccia furba.
«Farmi male eh? Ma senti chi parla.»
«Ho toccato il fuoco tante volte Vincent e lo sai, ma non mi dispiacerebbe bruciarmi anche questa volta.» disse stellina con tono provocatorio.

 𝐓𝐑𝐄𝐀𝐓𝐌𝐄𝐍𝐓  Volume IIWhere stories live. Discover now