[CAPITOLO 15]

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 KENSINGTON PALACE

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KENSINGTON PALACE


25 agosto 1997



Diana era a casa, a Londra nella sua residenza, fuori al balcone a godersi un po' dell'aria estiva di Agosto.
Era il venticinque agosto, un comune giovedì.
Da poco tempo la principessa dal caschetto biondo era rientrata in città dalla vacanza in Costa Azzurra con Dodi Al Fayed, il suo nuovo compagno.

Ormai, la loro relazione era più che pubblica.
Era la relazione del momento.
Il mondo intero parlava esclusivamente di loro.

Alcuni sostenevano la reazione come una elementare infatuazione tra i due, altri invece, che fosse vera, che Diana e Dodi si amassero davvero.

Diana fu il bersaglio centrale per i paparazzi e per i tabloid di tutto il mondo, quando andò in Costa Azzurra un enorme gruppo di paparazzi assettati di denaro come belve, presero i gommoni cercando in tutti i modi di scattare foto.
Erano come drogati.
I loro occhi proiettavano la principessa del Galles insieme al figlio del miliardario egiziano.

Fino a che non ci fu una foto dove divenne famosa e messa in prime pagine in poco tempo.
The kiss.
Il bacio tra Dodi e Diana.
Quella foto, si espanse per tutto il mondo, suscitando tante critiche. Ormai Diana era una donna libera ed era pronta a rinascere.
Lei era felice.
E più serena.
Una felicità che desiderava da tempo.
E che stava riuscendo piano piano a godere quella felicità, e quella serenità che finalmente dopo anni di agonia aveva trovato.
Sembrava una donna rinata, e lo era.

La bionda era fuori al grande balcone della sua dimora a godersi il sole.
Aveva gli occhiali da sole ed era stesa su un lettino azzurro, aveva una maglia bianca a mezze maniche e un pantalone nero.
Tra le dita della mano destra sorreggeva un biglietto.
Un biglietto scritto da Dodi.
Alzò la mano verso la sua parte per guardare quello che c'era scritto nel biglietto.
Una frase semplice, ma che si sarebbe diventata una frase ar di poco fatale.
"Parigi la prossima settimana?"

Sorrise.
Trovò quel biglietto sul tavolo del salone, dove accanto c'era un bracciale placcato d'oro firmato Cartier.
Dodi era perso di lei, adorava viziarla di regali e darle amore.
Il ragazzo nonostante fosse nato dalla ricchezza del padre, un miliardario imprenditore, non ebbe una vita facile. Alla tenera età i suoi genitori divorziarono, e Dodi crebbe con il padre, il che anni dopo si risposò con un'altra donna che divenne ben presto la sua matrigna.

Alla fine degli anni Settanta Dodi ritrovò il rapporto con la madre. Le telefonava tutte le sere.
Ma verso la fine degli anni Ottanta, Samira, la madre di Dodi, morì per un arresto cardiaco all'età di cinquantun anni.
Il giovane era distrutto, e si promise che avrebbe fatto qualsiasi cosa per rendere felice una donna.
E in Diana, vide molto in sua madre, trattandola davvero, come una regina, nel vero senso della parola.
Avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di vederla sorridere.
Anche a proteggerla dai terribili paparazzi e dalla stampa da cui era circondata.

 𝐓𝐑𝐄𝐀𝐓𝐌𝐄𝐍𝐓  Volume IIWo Geschichten leben. Entdecke jetzt