Eros 2 (parte 2)

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Salii a bordo della mia Aston Martin e mi diressi verso il magazzino in cui la mia rossa scoprì la mia vera identità, in cui vide inginocchiato ai suoi piedi quel mostro che osò sfiorarla mentre la fazione dell'Alpha ci accerchiò conducendo alla caduta di entrambi i capi del Brasile.

Quel giorno, in soli pochissimi secondi, l'intero ordine di questo paese venne distrutto, raso al suolo dall'odio di Peter e dalla sete di vendetta repressa di Luke.

Il mio cuore accelerò istantaneamente nel momento in cui varcai la soglia del magazzino. L'ansia strinse il mio stomaco e ogni passo eguagliò il peso dell'eternità.

Il ricordo del suo volto spaventato in mezzo a quel bagno di sangue si radicò in ogni angolo della mia mente. Fui la causa del suo dolore, la costrinsi a seguirmi, inviai quel dannato messaggio che la portò qui, inconsapevole che quella sera il destino avrebbe diviso le nostre strade.

Ordinai ai miei seguaci, che portai con me in quel magazzino, di cercare ovunque qualcosa che ci conducesse a Diamond. Fra di loro vi era anche Rafael, l'amico più caro a Luke e l'unico che avrebbe potuto condurmi da lui.

Rafael dimostrò fedeltà costante verso di me, ma avevo la certezza che la sua lealtà assoluta fosse riservata a Luke, ancor prima che a me.

Mi fermai al centro, nel punto esatto in cui la mia Helianthus uccise Peter, con mia sorpresa riuscì a mirare alla perfezione il suo bersaglio e a colpirlo, e in cui la pallottola di Luke perforò il mio petto.

Una delle regole fondamentali delle due fazioni sottolinea che né il König né l'Alpha possono essere uccisi da estranei, a meno che non si tratti di un combattimento ufficiale liberamente accettato dal rispettivo capo, come accadde nel mio caso.

In quella giornata, questa regola venne infranta: sia il König che l'Alpha persero la vita per mano di terzi.

Luke tradì la sua fazione e il suo giuramento, un patto indissolubile la cui violazione da sempre venne punita con la morte.

Diamond One mai entrò nella società, mai effettuò il rituale e questo sicuramente l'avrà aiutata a rimanere viva dinanzi alla fazione dell'Alpha, al contrario, Luke era uno dei seguaci a me più vicini, per me lui e Roman erano equiparabili.

Tradì non solamente me ma anche la sua famiglia. Lui tradì il legame di sangue che stipulò verso i suoi compagni.

Un bagliore di luce illuminò un punto esatto poco distante dai miei piedi. Mi avvicinai e raccolsi l'oggetto in questione: una collana a forma di rosa completamente argentata. La stessa che Diamond da sempre indossò, la collana che mi raccontò la sorvegliante dell'orfanotrofio le diede per ricordarsi di lei ed esser certa che avrebbe sempre avuto qualcuno su cui contare nel momento in cui tutte le speranze l'avessero abbandonata.

Alzai la collana e la posizionai nella direzione del sole <König> uno dei seguaci si avvicinò a me <mi hanno appena chiamato dalla base, Luke, l'hanno fermato in aeroporto intento ad abbandonare il paese.> affermò e io strinsi la collana con forza <Dov'è ora?> chiesi, impaziente di vederlo implorare ai miei piedi <Lo stanno conducendo al Königloom.> rispose lui abbassando la testa nel momento esatto in cui mi voltai nella sua direzione <Dì loro di condurlo qui da me.> ordinai riponendo la collana nella tasca dei pantaloni bianchi abbinati a un maglioncino nero e a un cappotto coordinato.

Chiamai Rafael, chiedendogli di distribuire ciascun membro del gruppo in modo da sorvegliare l'intera area.

Dopo alcuni minuti, nel magazzino si fece avanti un giovane alto, con un ciuffo lungo e scuro. I suoi occhi castani chiari si soffermarono su di me per qualche istante prima di giungere di fronte a me. Lo scrutai attentamente: indossava una semplice felpa bianca ampia e le gambe erano avvolte da un paio di jeans blu.

The Promise 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora