Diamond 3 (parte 2)

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Entrai in bagno, strinsi fra le mani un frammento di vetro e uscii <Ricordi cosa ti dissi? Se mi tocchi uccido te e poi me.>

Mi guardò completamente, con un ghigno stampato sul viso. <Ancora lo stesso piano? Vuoi che ti ripeta la storia del bambino e il frammento di vetro?> chiese con ironia, sorridendo. <Stai osando troppo.>

Mi avvicinai con passi lenti, il vestito strappato penzolante e il corpo dolente. <No, l'uomo ha osato troppo e il bambino ha deciso di vendicarsi.> risposi, riprendendo la stupida storiella che mi aveva raccontato durante il suo meschino atto.

<Avanti, vendicati se ci riesci. Non ho nulla da perdere; ormai ho vinto io, ed Eros ha perso. Il mio obiettivo è stato raggiunto.> affermò ridendo. Fece due passi in avanti, aprendo le mani e invitandomi a compiere quanto avevo detto.

<Cosa... cosa intendi?> sentii il fiato mancare ad ogni parola. <Cosa intendi con "Eros ha perso"?> chiesi con voce spezzata, sentendo le lacrime impossessarsi dei miei occhi e il battito accelerare.

<Che ti sei sposata con l'uomo sbagliato.> abbassò le mani, riprendendo i pantaloni e rimettendoseli. <Io non sono Eros Knight.> dichiarò, incrociando lo sguardo con il mio. <E tu non hai mantenuto la tua stupida promessa.> concluse con un sorriso, raccogliendo anche la maglietta rossa e rimettendola.

Non riuscii a rispondere; le mani iniziarono a tremare. Un intero anno di menzogne, dolore e sofferenza ingiustificati. Firmai l'atto con uno straniero, un mostro che si approfittò della mia situazione per usarmi e vendicarsi di quell'essere chiamato Eros Knight.

Cominciai a detestare quel nome e tutto ciò che esso rappresentava, nutrendo un profondo rancore nei confronti di Eros e della vita che sto portando avanti. Condannando me stessa per le scelte fatte, per avermi distrutta.

Per lunghi mesi, ho sopportato ogni atto di questo mostro per mio padre, mantenendo la promessa che gli feci, erroneamente convinta che fosse Eros.

<Luke...> riuscii a sussurrare, lasciando cadere il frammento di vetro per poter afferrare la parete e sostenere il mio corpo. <Ti ha ingannato. Ha offerto te a me per i suoi fini. In fin dei conti, cosa ci si può aspettare da uno che ha tradito colui a cui aveva giurato eterna fedeltà?> chiese con ironia, sistemandosi la cintura e indossando di nuovo le scarpe.

Mai avrei pensato che Luke potesse sacrificarmi per puro egoismo, lui che confessò di amarmi... Aveva ragione, cosa mi sarei dovuta aspettare da uno che ha voltato le spalle al suo superiore? Solo e unicamente tradimento.

Sono stata ingenua. Ho riposto la mia fiducia nelle persone sbagliate, mi sono lasciata manipolare da chiunque attraversasse il mio cammino.

Un forte dolore al basso ventre mi costrinse a piegarmi in avanti. Mi rivolsi verso colui che pensavo fosse Eros, rialzandomi e fissandolo con occhi carichi di rabbia e disprezzo. <Chi è Eros?> domandai, aspettando con impazienza una risposta.

Chi era quest'uomo? Chi era colui per cui sacrificai la mia esistenza, per cui sopportai tutto questo dolore? Chi era colui che mi strappò la vita dalle mani?

<CHI È?!> gridai con il viso bagnato dalle lacrime. Presi nuovamente il frammento di vetro e lo appoggiai sopra alle vene del mio collo. <Rispondi.> dissi senza mai distogliere lo sguardo dai suoi occhi.

<Il tuo ultimo desiderio prima di suicidarti?> emise un ghigno, guardandomi completamente. <Eros è il-> non riuscì a finire la frase, interrotto dall'ingresso dello psichiatra n. 7 nella stanza.

Fermo sulla soglia, rimase a osservarmi, incapace di comprendere appieno quanto accaduto. Il suo sguardo si posò completamente su di me, soffermandosi sui miei occhi.

The Promise 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora