Eros 14

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Il più grande errore che un uomo possa fare è dare più importanza al dolore che all'amore.
Eros Knight

Ore 16.58
Radford
Inghilterra

Abbiamo nascosto l'auto e ci siamo suddivisi su tutta l'area. Roman si trovava davanti alle finestre della casa, nascosto tra gli alberi. Brayan era dentro la casa, al piano superiore, mentre io mi trovavo dietro a una parete al piano terra, proprio di fronte all'ingresso, pronto a intervenire se necessario. Tutti noi tenevamo le pistole puntate verso George, che era di fronte alla porta d'ingresso, mentre Violet e Jackson sono rimasti in macchina.

Ore 16.59

Caricai la pistola e mi voltai verso George, il quale mi guardò facendomi l'occhiolino, sorridendo con un'enorme fiducia in sé stesso.

Ore 17.00

Mi nascosi nuovamente dietro la parete, stringendo la pistola con forza mentre sentivo dei passi avvicinarsi a George.

Guardai le loro ombre sulla parete di fronte a me.

<Dov'è la tua amica? È lei che mi ha scritto.> disse Sebastian, lo spacciatore con cui si indebitarono e a causa del quale iniziarono a lavorare in quel night club.

<So cosa ti ha detto, sono venuto io al suo posto.> rispose George con un tono di voce sicuro, senza destare alcun sospetto.

<Quindi è vero? Il König è qui in Inghilterra?> domandò Sebastian.

Dalle ombre, notai George annuire alle parole di Sebastian e fare due passi indietro.

<E dov'è adesso?> chiese nuovamente Sebastian.

<Qui.> affermò, e a quella parola uscii dal mio nascondiglio, puntando la pistola direttamente verso la sua testa.

Mi avvicinai lentamente. <Te l'avevo detto che un giorno ti avrei fatto pentire.> disse George, incrociando le braccia e osservandolo attentamente.

Sparai alla spalla di Sebastian nel momento stesso in cui tentò di prendere la sua pistola. Scossi lentamente la testa, fermandomi a pochi passi da lui, con George al mio fianco.

<Una domanda. Una risposta.> dichiarai, notando la paura prendere possesso dei suoi occhi. <Come si chiama il tuo superiore?> chiesi, posando la pistola sulla sua fronte.

<Eros Knight.> rispose con un sorriso sulle labbra, stringendo la spalla sanguinante.

Sorrisi anch'io e abbassai la pistola sparando al suo ginocchio.

<Come si chiama il tuo superiore?> chiesi di nuovo, inclinando leggermente la testa per riuscire a vedere meglio il suo volto.

<Eros Knight.> ribadì, e in risposta, sparai anche all'altro ginocchio, costringendolo nuovamente a urlare e inginocchiarsi di fronte a me.

<Come si chiama il tuo superiore?> domandò George, guardandomi per un istante prima di rivolgere lo sguardo verso Sebastian.

Lo spacciatore strinse gli occhi per il dolore. <Una domanda. Una risposta.> ribadii, posizionando la pistola esattamente sulla sua fronte, spingendo di poco e costringendolo ad alzare lo sguardo su di me. <Come. Si. Chiama. Il. Tuo. Superiore.?> domandai, scandendo ogni parola.

<Mi uccideranno se parlo.> rispose lui, con gli occhi lucidi per il dolore.

<E se non rispondi, morirai lo stesso. Ora, decidi: preferisci raggiungere l'aldilà subito o più tardi?> dissi, divertito dalla sua espressione, un misto fra sofferenza e rassegnazione.

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