Eros 3 (parte 2)

792 38 10
                                    

Non posso vantare una conoscenza totale degli eventi futuri né la capacità di prevenirli, ma non sono ingenuo. Come Ivan, sebbene abbia dimostrato codardia in passato, non può essere definito stupido. La villa in cui si trovano attualmente sarà stata ben presidiata dai suoi uomini, al fine di prevenire la fuga di Diamond o eventuali tentativi da parte mia di liberarla.

Inviai a Roman la posizione dell'abitazione ordinandogli di condurre con sé alcuni Phala e un gran numero di uomini, Brayan compreso. Quel ragazzino mi deve ancora una punizione e quest'oggi mi avrebbe provato la sua lealtà o avrebbe confermato la sua morte.

Mi posizionai a poca distanza dalla villa, attendendo che tutti fossero presenti prima di spiegare a Roman e agli altri Phala il piano nei minimi dettagli. Non avrei ceduto all'istinto, questa volta non avrei permesso alla mia impulsività di prevalere sulla ragione. Diamond si trovava all'interno con uno psicopatico privo di scrupoli, pronto a tutto, e non avrei mai consentito che la sua vita fosse messa in pericolo a causa delle mie azioni.

<È tutto chiaro?> chiesi infine, guardandoli. L'intera area era stata scannerizzata da un drone, e la posizione di tutti i seguaci di Ivan era stata registrata e identificata. Ora, dovevamo solamente agire con intelligenza.

Feci loro cenno di avviarsi ed eseguire il piano. Roman, Brayan ed altri pochi uomini si unirono a me. Ci suddividemmo in gruppi per circondare l'intera area.

<Funzionerà?> chiese ingenuamente Brayan, con un timbro di voce preoccupato e impregnato di paura. <Ti ho dato due opzioni: unirti a me o morire. Non ripeterò nuovamente le mie parole.> affermai, guardandolo con serietà.

Roman assicurò a Carla di preservare la vita di Brayan, ed io accettai. Tuttavia, la sua condanna sarebbe stata severa e, soprattutto, imprevedibile. Verso di lui non nutro né amore né pietà; osò sfidarmi e presto avrebbe compreso appieno le conseguenze del suo atto.

Gli uomini al mio seguito si distribuirono nell'intera area da me assegnata, lo stesso fecero anche gli altri piccoli gruppi. Avremmo agito in sincronia per colpire in un unico momento, impedendo a Ivan di reagire in tempo.

Mi nascosi dietro un albero, scrutando attentamente l'entrata della villa che si trovava esattamente nella mia direzione. Due uomini stavano di guardia davanti al portone, mentre altri dieci pattugliavano l'area circostante, con armi e maschere che coprivano i loro volti.

Ordinai a tutti di indossare giacche antiproiettile. Dopo la sparatoria in cui Luke mirò al mio cuore, quella giacca si rivelò fondamentale nel prevenire la mia morte. Non avrebbe avuto senso trascurare una precauzione del genere in una situazione simile.

<30, 29, 28, 27, ...> cominciai a scandire mentalmente. Trenta secondi al momento dell'attacco, al rispetto del piano e all'inizio della resa dei conti.

Mi girai di spalle, rivolgendo lo sguardo verso Roman. <Tu colpirai l'uomo a destra, vicino all'albero.> gli dissi. Mi voltai verso gli altri, assegnando a ognuno un bersaglio designato, e infine mi avvicinai a Brayan <Tu starai con me. Attaccheremo i due uomini davanti al portone.> dissi, notando il suo tremito mentre annuiva. Mi girai nuovamente verso la villa <5, 4, 3, 2, 1.>

Che la resa dei conti abbia inizio.

Uno dei Phala si avvicinò con lentezza alla guardia di fronte a noi, soffocandolo e spezzandogli agilmente il collo.

La tattica? Uccidere nel silenzio. Dominare nell'oscurità. Avvolgere Ivan nel sangue.

La nostra strategia era di muoverci nell'ombra senza utilizzare le armi, ma tutto cambiò all'udire del suono di uno sparo. Il silenzio pianificato si trasformò in caos.

Brayan, sorpreso da una guardia, reagì d'istinto utilizzando la pistola e, uno dopo l'altro, i miei uomini si unirono a lui.

Il buio si dipinse di rosso con ogni sparo, e la quiete iniziale venne sostituita da grida e urla. Tutti noi utilizzammo le pistole, abbandonando la speranza di una conquista silenziosa.

Il nostro piano originale si dissolse in una tempesta di proiettili che tracciavano l'aria come lampi. La nostra unità, prima sincronizzata nel silenzio, si disperse, ciascuno cercando di sopravvivere nel caos improvviso.

Molti dei miei uomini caddero nel proprio sangue. Tentai di ribaltare la situazione, con il cuore colmo di rabbia, afferrai anch'io una pistola <Rimani qui e non muoverti.> affermai guardando Brayan, il quale, tremante, gettò a terra l'arma. Spinsi Brayan verso Roman uccidendo ogni nemico che osasse ostacolare il mio cammino verso il portone della villa.

I corpi giacevano sul terreno della villa macchiato di sangue.

Arrivai di fronte al portone e alzai lo sguardo quando vidi spuntare dalla finestra una cascata di capelli ramati.

Aprii la porta della villa e salii le scale scricchiolanti che mi condussero al piano superiore. Entrai in diverse stanze senza però trovarla, sino a quando non aprii l'ultima presente nel corridoio.

L'immagine di Diamond, vulnerabile e intrappolata, scatenò in me una rabbia incontrollata. Nei suoi occhi, intravidi il riflesso del terrore, ma anche stupore e gratitudine per la mia presenza.

Rimasi sulla soglia della stanza, osservandola con i battiti irregolari.

Era di fronte a me, con quelle due opere d'arte che mi fissavano lucide e le guance arrossate per il pianto. E io ero qui, consapevole di non essere stato in grado di mantenere neanche una semplice promessa.

______

SPAZIO AUTRICE
______

Holaaa come state?

Sono consapevole che questa parte sia più breve rispetto alle altre, ma dovete perdonarmi non potevo farlo descrivere a Eros🫶 La continuazione di questa scena si svilupperà attraverso la prospettiva di Diamond nel prossimo capitolo.🤍

The Promise 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora