Diamond 16

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Tanti a questo mondo apprendono soltanto ascoltando se stessi o almeno non sanno apprendere ascoltando gli altri.
Italo Svevo

La mia vita è stata condannata a causa di un torto.

Non riconoscere il diritto di vivere a una bambina innocente che non ha commesso altro peccato se non quello di desiderare di vivere.

Proibire la possibilità di provare felicità, di sentirsi bene con sé stessi e accettarsi.

Affermare che ogni atto sia corretto.

Non riconoscere il torto.

Considerare ogni azione ingiusta, giusta. Preferire il proprio interesse personale a scapito degli altri.

Condannare una bambina per puro egoismo.

Giustificare ogni atto come necessario e prioritario, giusto e doveroso.

Affermare di essere nel giusto.

Io ero una bambina a cui è stato strappato con la forza il sorriso. A cui hanno annientato i sogni e proibito di rinascere. Mi hanno tagliato le ali e vietato di volare, condannandomi a una vita di ingiustizie continue e di rifiuto verso il mio riflesso, il mio corpo, la mia anima e il mio passato.

Un solo torto mi ha condannato per tutta la vita, privandomi del diritto di sognare e di aspirare a un futuro migliore.

Ero una stella smarrita nel bagliore del giorno, confinata dentro di me come una Helianthus ferita e priva di volontà.

Poi è arrivato lui, che ha riportato quella stella nella notte, permettendole di brillare di nuovo. Ha curato le ferite dell'Helianthus, permettendole di aprirsi al mondo e di vivere.

Lui mi ha offerto la sua mano, e io l'ho stretta con forza, lasciandomi guidare fuori dall'abisso in cui ero precipitata.

Mi ha salvata... mi ha salvata.

Ha mantenuto la sua promessa.

Con Victoria, invece, ha agito in modo egoista. So che non è un angelo, alla fine l'ho sempre saputo. Ma non mi sarei mai aspettata che distruggesse così la vita di una bambina di soli 14 anni.

Ha commesso un grave errore.
Non si pente, ma deve rimediare.
Lui deve.
E io farò tutto il possibile affinché quella bambina trovi giustizia.

La stessa giustizia che io non ho avuto la avrà lei.

<Mi porti da Victoria?>

Brayan si voltò verso di me, sorpreso. Guardò un attimo in basso, probabilmente riflettendo. <Il König lo sa?> chiese, alzando gli occhi su di me.

<No, e non deve saperlo.>

Scosse la testa facendo un passo indietro. <Non posso. Prima deve saperlo lui.> si voltò per andarsene, ma lo fermai, superandolo e tagliandogli la strada.

<Non sono una prigioniera. Se voglio uscire, esco. Né tu né Emilien potete dirmi qualcosa.>

<Non posso portarti da Victoria. Ma se vuoi andare da qualsiasi altra parte, andiamo. Lo stesso König è preoccupato dal fatto che non esci quasi mai.>

Lo stesso biondino che aveva mostrato un coraggio enorme sfidando Emilien, ora temeva la sua reazione?

<Cos'è successo? Perché hai paura di lui?> chiesi, desiderosa di scoprire la verità su ciò che era accaduto tra loro due.

Brayan non è come Roman o Luke, è più simile a Charles. Emilien, anche se non lo ammetterà mai, gli vuole bene e lo tratta nel migliore dei modi.

Il loro rapporto non è come quello che aveva con l'avvocato, ma... Non lo so, mi sembrano... "compatibili".

The Promise 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora