ÀNCORA

1K 97 122
                                    

Elia

Seguii il consiglio di mia madre: smettere di cercare di capire quella ragazza, perciò, nei giorni a seguire, mi focalizzai sul motivo del mio trasferimento: il surf.

Conobbi altri ragazzi con la mia stessa passione e li trovai interessanti, soprattutto un australiano. L'Australia era il posto perfetto per i surfisti, infatti lui era lì solo per una breve vacanza.

Dopo giorni, scoprii che era in vacanza con suo fratello: quello che, a quanto pare, è andato a letto con Norah.

Chase si chiamava. Stavamo bevendo una birra tutti insieme in spiaggia quando lui fece il suo arrivo e si presentò. Era il mio opposto: moro e occhi marroni, proprio come Zac, il fratello.

«Stasera diamo una festa nella casa che abbiamo preso in affitto per questi giorni, tu ci sei?» mi invitò.

«Con piacere.»

«Ho chiesto anche a Norah e i suoi amici di venire» si intromise Chase.

Ovviamente. Bevvi un bel sorso di birra fredda guardandolo per bene.

«Vai in vacanza con tuo fratello, ti divertirai, mi dicevano» scherzò Zac insieme al suo gruppo di amici.

«Una come lei non c'è in Australia» fece un sorrisetto, rubando la birra a suo fratello per dare un sorso.

«Esageri.»

«Forse, però è piacevole la sua compagnia.»

«Immagino» Zac alzò le sopracciglia.

«Alla fine ci sei riuscito davvero a fartela» disse il biondo, non ricordavo più il suo nome, parlavo poco con lui.

"Fartela", una parola comune per il genere maschile. Ammetto di averla usata anch'io qualche volta, ma riferita a lei mi creò disturbo. Non ne capivo neanche i motivi: non sapevo niente di lei.

«Impara questa lezione: quando la donna ha un completo abbinato è lei a portare a letto te e non il contrario.» Sbattè il vetro con la bottiglia dell'amico, ridacchiando insieme.

Peccato che lei era semplicemente a pescare con me e non avrebbe dovuto venire a letto con te. Guardai il mare cercando di calmarmi e diminuire il mio fastidio.

«Tu sei il suo vicino di casa, giusto?»

Sta parlando con me? Si, stava parlando con me. «Sì, ma non la conosco molto, sono qui da quasi due settimane.»

«Dovresti venire in Australia, davvero, sei fin troppo bravo per rimanere qui» insistette Zac. Non mi diceva altro da quando mi aveva visto surfare cinque giorni prima.

«Grazie.»

«Se ti deciderai, un giorno, cercami.» Ci scambiammo i numeri. «Così ci teniamo in contatto anche per stasera. Puoi venire per cena se ti va.»

Accettai e mangiammo tutti insieme, scoprendo che erano in vacanza anche con delle loro amiche.

Tra un gusto di pizza e l'altro, Zac mi fece vedere foto del posto, conoscere i coach che lo seguivano, e mi raccontò del suo percorso fino a diventare un professionista.

ANCORAWhere stories live. Discover now