Occhi forti, cuori fragili.(Ultimo)

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Nic pov:

Sono le tre di mattina e io sono appena rientrato a casa dopo aver lasciato Giorgia a casa sua.
Sono felice della serata che ho trascorso con lei non vedevo l'ora sinceramente ma nella mia mente è ancora impressa la storia che ha raccontato.
Ho sempre saputo che dentro di lei avesse un mondo da raccontare e avesse dentro dei mostri di cui liberarsene ma sinceramente non pensavo di questo genere.
Già in se per se non so un uomo come faccia a trattare così una donna, non ha il diritto di abusare sia fisicamente che mentalmente cioè figuriamoci ad immaginarmi una cosa del genere su di lei cioè non ci riesco proprio e non riesco proprio a pensare cosa passa nella mente di questi soggetti nonostante io sia uomo ma non mi passa manco per l'anticamera del cervello una cosa del genere.
Mentre me lo raccontava ho visto il suo dolore, ho visto la sua vergogna e ho visto anche timore nei suoi occhi quando mi ha fatto vedere le cicatrici.
Ma sinceramente non ha bisogno di vergognarsi anzi dovrebbe andare fiera per come ha affrontato la vita e di come si è rafforzata e della donna che è diventata.
Sono ancora frastornato che prendo il telefono e chiamo l'unica persona che so che mi risponde.

Adri:- che cazzo voi alle tre de mattina Nicco?..- mi risponde sbuffando  con la voce assonata facendomi ridere.

-so appena tornata dalla serata con Gio poi veni qua da me pe favore?..- gli chiedo con la voce un po frastornata.

Adri:- ao che minchia è successo? Comunque 10 minuti e so li..- si riprende appena mi sente così e chiude la chiamata.

Come previsto 10 minuti dopo è dentro casa mia seduto sul divano con un birra in mano ancora mezzo addormentato.

Adri:- Nicco me poi di che è successo? Me stai a fa preoccupa?..- mi chiede una volta accomodato sul divano iniziando a muovere la gamba nervoso.

-pe fattela breve semo annati al Pincio visto che alla sera nun ce sta mai nessuno e dopo ave magnato ha finito di raccontarsi e da na parte so contento che s'è lasciata anna ma dall'artra parte nun m'aspettavo ste confessioni sinceramente..- sospiro cercando di non andare in agitazione ripensando a quello che mi ha raccontato.

Adri:- ao eddaje me stai a fa veni l'ansia così..- sbuffa esasperato prendendo un sorso dalla bottiglia di birra.

-pe fattela breve m'ha raccontanto che aveva conosciuto sto ragazzo ed era innamorata persa de lui tant'è che sono annati a convive quasi subito ma poi quanno è iniziata la pandemia ha iniziato prima a insultalla,  poi è passato alle mani, poi agli abusi e poi è arrivato ar culmine spegnendo le sigarette su de lei lasciandole quelle cicatrici che se vedono e il suo riparo era quanno ascoltava la mi musica e quanno riusciva a parla con Sara..- concludo guardando Adriano vedendolo immobilizzato dalle mie parole.

Adri:- se vede fin da fori che è na ragazza cazzuta ma nun pensavo che avesse dovuto affronta tutto questo da sola, dio mio nun me capacito de come se po tratta così la propria donna cioè boh, te giuro che nun so che di mi hai spiazzato..- si riprende dal suo stato e per la prima volta lo vedo incredulo senza parole ed è strano anche per me.

-pensa quanno me l'ha raccontato oltre ad ave le lacrime all'occhi se vergognava de se stessa e in quei momenti pensava de esse sbagliata lei ma poi s'è resa conto che er problema era lui e nun lei..- e sinceramente non capisco ancora adesso come ha potuto pensare una cosa del genere perché ai miei occhi è perfetta così com'è.

Adria:- nun oso immagina cosa abbia passato pe corpa de sto qua, vedella così nun sembrava che aveva passato tutto questo sinceramente visto che comunque è solare e vivace..- mi guarda cercando di capire cosa ha dovuto affrontare sta ragazza.

-nun lo so Adri so solo che quanno me l'ha raccontato avrei voluto uccidere quer figlio de puttana che l'è ha messo le mani addosso, che l'ha marchiata ma soprattutto che la resa vulnerabile sur suo fisico..- alzo leggermente il tono della voce stringedo le mie mani in un pugno.