Capitolo 7

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La mia intenzione era quella di leggere il diario di mamma in una sola sera ma purtroppo nonna mi interruppe.
Senza rendermene conto si era già fatta ora di cena e così raggiunsi i nonni in sala da pranzo. Nonna Margaret come al solito cucinava da dio ed era quasi impossibile lasciare qualcosa nel piatto, anzi mancava poco che mangiavamo anche quello. Svegliandomi presto la mattina ammetto che dopo aver mangiato la prima cosa che facevo era andare dritto a letto a dormire.
Il pomeriggio invece, come se non bastasse, ero costretta a studiare e così per due o tre giorni non ebbi proprio tempo per finir di leggere il diario.
Il suono della sveglia rimbombava di nuovo fastidiosamente nelle mie orecchie facendomi saltare da dentro al letto.
Jeans, t-shirt e converse ed eccomi pronta per affrontare un'altra giornata. Lentamente mi avviavo verso la Charlston High School.
Avevo un sonno pazzesco e avere filosofia alla prima ora non mi aiutava per niente. Le ore di questa materia poi, proprio per aver un risveglio alla perfezione, erano frequentate anche da Harry e la sua amata Karen.
Arrivata in classe giusto in tempo, per fortuna non fui richiamata dall'insegnante. Tutti erano ai proprio posti anche lui con la ragazza erano già seduti uno accanto all'altro.
Passai vicino al loro banco, dato che era uno dei primi nelle vicinanze della porta. Harry disse dolcemente "Buongiorno." mentre Karen seguiva ogni mio passo con gli occhi.
Non lo risposi proprio e andai al mio posto. Alexis non era venuta per colpa di un impegno familiare e così ero sola e anche annoiata.
Dovevo far qualcosa per tenermi sveglia e senza perdere tempo presi dal mio astuccio una matita e iniziai a scarabbocchiare qualcosina sul quaderno.
Adoravo rappresentare ciò che avevo davanti e trovandomi anche nell'angolo dell'aula non mi riuscì difficile abbozzare un disegnino dell'intera classe. Non era il massimo, dopo tutto ero ancora mezza addormentata. Riuscii ad arrivare al punto in cui avrei dovuto ritrarre Harry. Più lo guardavo più capivo che la sua bellezza non poteva stare in un disegno superficiale.
Mi voltai e presi dallo zaino un vero e proprio foglio da disegno e iniziai a cogliere ogni particolare del suo viso, dalla forma delle sue labbra ad ogni ricciolo che si posava sulla sua fronte.
Era un ritratto tutto suo, maledetto il mio istinto artistico.
Trovandosi nella fila laterale della classe, il ragazzo era girato dando le spalle a Karen un po' per guardare la prof e un po' per poter scherzare meglio con gli amici, ma d'altronde così riuscivo meglio a guardarlo.
Mancavano solo gli occhi. Muovendosi non riuscivo a vederli bene.
Lo fissavo aspettando il momento giusto mentre lui se la spassava ridacchiando con gli amici, quando ad un tratto probabilmente si sentii osservato e si voltò vedendomi concentrata proprio su di lui.
Non riuscivo a distogliere lo sguardo era più forte di me dovevo vedere attentamente quegli occhi. Mi bloccai, ero incantata e lui lo sapeva benissimo. Mi cadde la matita dalle mani ma cavolo mi ero estraniata dal resto del mondo non riuscivo a non guardarlo finchè: "Emily! Emily!" urlò la profesoressa un tantino alterata.
Mi voltai di scatto verso di lei tornando finalmente in me stessa.
"Puoi ripetermi quello che ho appena detto?"
Scena muta.
"A cosa stai pensando di così interessante da non ascoltare la lezione? Stai più attenta, signorina. Non vorrei mettere poi dei brutti voti."
Che bella figura. Ma dopo tutto riuscii a finire il mio bellissimo ritratto, lo infilai in borsa e per mia fortuna suonò anche la campanella.

DemonWhere stories live. Discover now