Capitolo 42

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Leggevo la sua rabbia e il suo odio nei suoi occhi tetri che non smettevano di fissarmi. Sapevo che non aspettava altro che uccidermi ma strapparmi via il cuore dal petto non bastava per Cedric.
Voleva farmi soffrire torturandomi e straziandomi fino all'ultimo respiro.
Non appena tirò fuori il pugnale dalla mia spalla, sorrisi nonostante fossi spaventata e soffrissi come non mai.
L'unica cosa che mi restava era rimanere stabile e non mostrarmi debole. Dovevo resistere ancora.
Continuavo a ripetermi che non appena fosse arrivato Harry tutto sarebbe finito ma intanto avevo perso il movimento del braccio destro.
Sul pavimento, accanto al piede della sedia, si era formato una piccola pozza di sangue che continuavo a perdere incessantemente.
Portai la testa all'indietro, ormai anche essa era diventata un peso eccessivo per la forza che conservavo. Ma improvvisamente, quando udii forti schianti e rumori, le energie si rinnovarono e iniziai a vedere un raggio di speranza in quella tempesta in cui mi trovavo.
"Siete arrivati!" esclamò Cedric quasi esaltato alla vista di Harry, Josh, Juliet e Colin "Uccideteli." ordinò poi ai suoi scagnozzi.
In men che non si dica, una decina di demoni si fiondarono su di loro. Così cominciò una vera e propria lotta.
Josh colpiva coloro che un tempo erano suoi compagni. Lui e Juliet erano i più abili, i più esperti, sapevano bene come colpirli e affrontarli.
Colin sferrava colpi uno dopo l'altro, ma fermava i demoni per pochi istanti dopodiché riprendevano le forze e ricominciavano. Così li afferrava per la testa e sussurrava loro qualcosa alle orecchie. Non appena lasciava i loro volti, cadevano a peso morto in un sonno profondo che li teneva buoni per parecchio.
Harry era occupato a pestare il demone tatuato e nonostante i suoi occhi verde smeraldo brillavano così forte da essere visibili anche a me dal palco, stava avendo la meglio.
Ma altri due lo afferrarono mentre un terzo iniziò a tempestargli il viso e lo stomaco di pugni.
"Fermi! Portatelo qui." disse autoritario Cedric.
Cominciai ad agitarmi. Sapevo che non tramava nulla di buono.
I due lo buttarono violentemente sul parquet sottostante al palco, che si macchiò di sangue che gocciolava dal suo labbro rotto.
Il ragazzo restava a carponi sul pavimento, respirando profondamente, cercando di riaccumulare nuove forze.
"Harry Styles!! È un piacere conoscerti, finalmente!" esordì Cedric.
Uno dei due demoni che stavano alle calcagna del ragazzo, lo afferrò per i capelli e lo costrinse a guardare il demone che si era posto dietro di me.
Harry ed io ci guardammo negli occhi e capimmo entrambi da un semplice sguardo tutto ciò che stavamo provando.
Paura, ansia, odio, rabbia, terrore.
"Voglio vederti all'opera mezzo demone. Fa vedere alla tua ragazza di che pasta sei fatto!" così dicendo ficcò la mano dritto nella ferita provocatami poco prima.
Mi trattenni ma poi scoppiai in un forte urlo che aumentava di tonalità ad ogni movimento delle sue dita all'interno della mia spalla.
Stringevo gli occhi e spalancavo la bocca, sperando che le urla potessero alleviare il mio dolore.
"Smettila!" continuava ad urlare Harry mentre si strattonava per liberarsi dalla presa dei due demoni.
Lo sentivo urlare il mio nome mentre il viso di Cedric mutò e diventò ancora più divertito ed entusiasta.
Nella fazione di pochi secondi i due seguaci furono messi al tappeto e con un balzo Harry saltò sul palco, mostrando i suoi splendidi occhi dorati.
"Sai, dicono che i mezzi demoni siano più pericolosi perché hanno più rabbia da smaltire." precisò Cedric avvicinandosi cautamente al ragazzo "Constatiamolo."
Si gettò su di lui e cominciarono a lottare violentemente.
Harry preso dalla furia, iniziò a colpirlo e colpirlo ancora mentre Cedric restava steso a lasciarsi tempestare di pugni.
Quando vidi il viso ricoperto di sangue e lividi, contorcersi per sorridere capii che si era appena riscaldato.
Continuai a dimenarmi sempre più finché non caddi sul fianco destro.
Ormai la spalla dolorante era abituata a soffrire e trattieni un gemito di dolore per non farmi notare dai due.
Intanto la sedia di legno si era ormai spezzata e questo finalmente mi permise di liberarmi dalle funi.
Mi girai intorno impaurita ed esasperata, non sapevo cosa fare, vedevo solo persone ricoperte di sangue combattere l'una contro l'altra.
Harry e Cedric si alzarono da terra.
Harry respirava affannato e affaticato mentre l'altro con la mano asciugò il sangue dal naso, sorrise ancora una volta, e corse verso il ragazzo.
Con una spallata, lo spostò e lo spinse contro il muro con violenza.
Strinse la mano in un pugno e cominciò a sferrarne a più non posso. Harry non aveva la forza di controbattere e lasciava che il demone lo colpisse senza opporre resistenza. Vedevo Harry privo di energie mentre Cedric ne acquistava sempre più ad ogni colpo.
Dovevo agire. Dovevo fare qualcosa.
"Codardo!" urlai.
Si fermò per un istante ma poi continuò a sfogarsi sul ragazzo inerme.
"Sei solo un codardo!" ripetei ancora "Te la prendi con lui ma non affronti chi ha davvero colpe. Io sono la figlia di McLaw, sono stata io a colpirti e sono io ad aver causato la morte di Constantine." dissi tenendo la spalla ferita con la mano sinistra.
Non appena pronunciai il nome del fratello, Cedric si impietrì.
Restò fermo dopo aver portato il pugno verso il basso, dopodiché si voltò lentamente fissandomi negli occhi.
"Desideri così tanto morire, ragazzina?"
Per Harry si. Avrei preferito morire piuttosto che vederlo così.
Lo amavo e avrei dato la mia vita per la sua.
Lo guardavo fisso negli occhi gialli nonostante non avessi la minima idea di come avrei potuto affrontarlo.
Si avvicinò con lentezza. Anche se Harry era quasi al tappeto, pure Cedric era provato da quella breve ma intensa lotta, e lo notai dal modo in cui si muoveva.
Quando ormai mi era quasi del tutto vicino, rivolsi ancora una volta lo sguardo su di Harry.
Sapevo che non avrei avuto scampo contro quel demone e nonostante Harry fosse malridotto, volevo che lo splendore dei suoi occhi, dorati o verdi che siano, fosse l'ultima immagine che il mio cervello potesse immagazzinare.
Ci guardammo profondamente, sapendo che sarebbe potuta essere l'ultima.
Il dorato misto col verde smeraldo mi incantavano, come sempre facevano i suoi occhi.
Harry si alzò con le ultime forze che aveva racimolato, aiutandosi poggiandosi al muro.
Mi sorrise e lanciò il pugnale che furbamente aveva sfilato dalla giacca di Cedric durante lo scontro.
L'afferrai a tempo prima che il demone potesse sferrare la prima mossa.
Infilzai la lama dritta nel cuore, un colpo preciso, diretto, ma soprattutto letale.
Lasciai la presa dal manico mentre il pugnale restò ancora nel suo petto e indietreggiai di qualche passo.
Cedric cadde sulle ginocchia, senza smuovere gli occhi dai miei.
"È questo che sei destinata a fare." sussurrò prima che i suoi occhi si spegnessero.
Ancora una volta mi ritrovai ricoperta del suo sangue, ma adesso era diverso, ero consapevole di ciò che avevo fatto e non me ne pentivo.
Mi avvicinai di corsa verso Harry che stremato stava seduto sul pavimento.
"Ehi" bisbigliai trattenendo quasi le lacrime.
Non sapevo perché avevo così tanta voglia di piangere. Forse perché vedere Harry conciato così male faceva soffrire anche me o forse perché finalmente era tutto finito.
"Sei stata brava." disse il ragazzo con un filo di voce.
"Shh" lo ammutolii, volevo solo baciarlo in quel momento e così feci.
Alla morte di Cedric quei pochi demoni rimasti, girarono le spalle e se ne andarono mentre altri giacevano ancora sul pavimento privi di ogni vitalità.
Josh, Juliet e Colin, anche loro con qualche piccola ferita, avevano fatto un ottimo lavoro e li guardavo ammirata e grata.
Parlare era diventato faticoso e non riuscivo a proferir parola.
Scene di quella nottata si ripetevano in continuazione nella mia mente, come vedere l'esile corpo di Alexis steso sul freddo asfalto del marciapiede.
La scarica di adrenalina che mi attraversava ogni qual volta che scorgevo gli occhi di Cedric era ormai sparita e senza di essa il dolore che provavo diventò ancora più reale.
Mi resi conto di aver perso molto sangue ma non mi interessava.
"Dobbiamo andare in ospedale." ripeté Harry per la terza volta.
Non volevo.
Volevo solo rifugiarmi nelle braccia di quel ragazzo, perché lui era la mia unica fonte di guarigione.
Ma forse qualche antidolorifico non avrebbe fatto poi così male.
Colin e Josh mi accompagnarono al pronto soccorso. Harry era conciato troppo male per poter entrare in zona ospedaliera senza che nessuno cercasse di curarlo. A lui bastavano un paio di giorni al riposo e tutte le ferite si sarebbero risanate.
"Emy devo chiarirti una cosa" cominciò a dire Colin mentre io ero stesa sul letto d'ospedale ormai esausta "Alexis..."
Una fitta al cuore mi colpiva ogni volta che sentivo pronunciare il suo nome.
"Sono riuscito a salvarla. Juliet ci ha chiamati e sono arrivato in tempo. Ronny si è occupato di riportarla a casa. Non ricorderà nulla di questa serata. È per questo che ci ho messo più tempo per rintracciarti."
Iniziai a piangere davvero questa volta ma stavolta per gioia.
Abbracciai Colin istintivamente con l'unico braccio a mia disposizione.
Non riuscivo più a smettere di sorridere.
"Finalmente" ripetevo nella mia mente.
Finalmente avrei potuto vivere una vita normalissima, con il mio ragazzo, la mia famiglia e tutti i miei amici, senza nessuno che mi intralciava. Eppure le ultime parole di Cedric erano riuscite a tenermi sveglia per tutta la notte e in quel momento capii che forse chi intralciava la mia vita ero solamente io.

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