Capitolo 14

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Ormai inzuppati d'acqua, rientrammo in auto. Harry gentilmente mi accompagnò a casa mentre io per tutto il viaggio rimasi in silenzio.
Non perchè adesso ero a conoscenza di come fosse in realtà, ma perchè ero imbarazzatissima nel pensare che cinque minuti prima stavamo stretti l'uno all'altro. Riuscivo solo ad osservare i suoi capelli mori posti davanti ai suoi occhi brillanti. Avrei dovuto pensare che fosse un mostro eppure non era cambiato quasi nulla. Forse almeno ci avrei pensato due volte prima di farlo arrabbiare.
Così arrivammo fuori casa mia. Harry da bravo ragazzo, volle accompagnarmi anche vicino alla porta e ovviamente non obiettai.
"Eccoci qua..." disse passandosi le mani nei capelli mentre io mi limitai a sorridergli e infilai la chiave nella fessura.
"Aspetta, Emy...tutto ciò che ti ho detto poco fa non devi dirlo a nessuno va bene? Non vorrei essere giudicato per quello che non sono..."
"Non preoccuparti, Harold, il tuo segreto è più che al sicuro con me." risposi voltandomi verso di lui. Certo che quando sorrideva ci sapeva proprio fare. Vederlo sorridere mi riempiva il cuore, era dolcissimo.
"Emily! Ma che fine hai fatto? Ti sto chiamando da quasi un'ora. Ero così in pensiero."
Vidi nonna che all'improvviso era sbucata da dietro alla porta.
"Margaret, mi dispiace è stata colpa mia. L'ho intrattenuta io..."
"Beh, caro lo avevo capito...però sia chiaro che se avete intenzioni di frequentarvi dovete rispettare il coprifuoco o almeno fare una telefonata, intesi?" "Nonna noi...vabbe si, intesi..." risposi sorpassando l'uscio della porta.
"Allora a domani, Emy. Arrivederci, Margaret." e così dicendo Harry rientrò in auto e se ne andò. Una volta entrata , dopo essermi beccata un'altra ramanzina da parte di nonno Fred, feci una bella doccia e stanca mi addormentai.
Passarono vari giorni da quando Harry era se stesso con me e le cose non potevano che andare meglio, almeno spero. C'era sempre l'odiosa Karen che ogni volta che ci vedeva insieme bisbigliava nelle orecchie delle amiche e naturalmente continuava a provarci con Harry.
Poi anche Alexis continuava a riempirmi la testa di domande su Harry, se stavo con Harry, se poteva mettersi lei con Harry. E infine Josh. Il ragazzo più temuto dell'istituto, senza amici e famiglia. L'unica che in quattro anni scolastici gli aveva rivolto la parola era la sottoscritta. Volevo sapere di più su quel ragazzo dagli occhi tenebrosi e così dato che non ragionavo prima di fare una cosa, mi iscrissi al corso di astronomia al quale anche lui partecipava. "Ragazzi lei è Emily McLaw. E' il suo primo giorno qui, quindi datele un buon benvenuto." disse un professore alto e magro. Portava degli strani occhiali rotondi che mi ricordavano tanto Harry Potter. Sembrava uno di quei tipici secchioni che al liceo veniva deriso da tutti.
"Guarda c'è un posto vuoto vicino ad Hustins." Bingo. Sapevo che nessuno avrebbe mai avuto intenzione di sedersi accanto a lui. Feci finta di niente dato che lui non mi guardò neanche negli occhi.
"Perchè ti ostini così tanto? Ti ho già detto che al tuo ragazzo non fa piacere che tu mi stia così vicino." disse con voce roca fissando il professore che andava avanti e indietro per la classe mentre spiegava qualcosa sugli astri o i pianeti.
"Ho un ragazzo e non ne sono a conoscenza? Ti prego, muoio dalla voglia di conoscerlo perchè non me lo presenti? Ah e tanto per la cronaca scendi dal piedistallo...ho dovuto fare questo corso per i punti di credito non di certo per uno come te." risposi sorridendogli ironicamente. Anche sulle sue labbra si formò un lieve sorriso accattivante. Ok, avevo mentito ma era a fin di bene. Non potevo mica dargli tutte queste soddisfazioni , se la tirava già abbastanza per i miei gusti.
In fondo però l'astronomia poi, non era così pesante come credevo anzi iniziai quasi ad appassionarmene.
Dieci minuti prima che suonasse la campanella il prof disse: "Per domani allora portate questo progetto come vi ho spiegato poco fa. Vi divido in gruppi così il lavoro sarà più facile."
Iniziò a dire nomi a casaccio e a formare gruppi da tre persone.
Josh andò con due tizie che appena sentirono il suo nome andarono a "protestare" dal professore che decise allora di farle lavorare in due.
Il ragazzo rimase allora fuori dai gruppi dato che nessuno volle "prenderselo", ma l'insegnante sorprese tutti quando disse: "Emily so che sei arrivata oggi ma te la senti di provare a fare questo compito con Hustins? Lui è un ottimo studente e potrebbe anche aiutarti nel caso non avessi capito qualcosa."
Cosa mai avrei potuto rispondergli? Ovvio che avrei accettato e così mi ritrovai a dover lavorare con lui.
Suonata la campanella, uscimmo tutti dall'aula e mi avvicinai a Josh per organizzarci meglio. "Allora?" dissi mentre lui stava scrivendo qualcosa su un fogliettino.
"Oggi alle quattro a casa mia. Vedi di essere puntuale. Questo è l'indirizzo." mi porse il fogliettino e afferò la cartella mettendola sulle sue spalle prima di andarsene.
"Aspetta,aspetta. Non è meglio se vieni tu da me. Non per qualcosa ma mi hanno insegnato di non andare a casa di un ragazzo al primo appuntamento soprattutto se abita da solo!" gli urlai ma ormai era andato. Che modi, bah.
Comunque andai verso la mensa dove c'era già Alexis seduta ad aspettarmi mentre mangiava dell'insalata.
"Ciao, Emy. Come va?" disse quando mi sedetti di fronte a lei.
Iniziammo a chiacchierare e dopo un po' mi sfuggì da bocca che quel pomeriggio sarei dovuta andare a casa di Josh.
"Cosa?! Emy, spero vivamente che tu non faccia sciocchezze. Posso accettare che tu gli parli ogni tanto ma non andare nella tana del lupo."
"Come la fai tragica, mamma mia...E' un progetto non posso farci nulla lo devo fare."
"Ma poi da quand'è che fai astronomia? E poi ad Harry gliel'hai detto?"
"Perchè dovrei dirglielo, scusa? Di certo se voglio andare a casa di Josh non devo chiedere il suo permesso e poi non sono affari suoi. Capito? Questo vuol dire che non devi dirgli niente e che se vengo a sapere che tu hai detto qualcosa ad Harry ti spezzo le ossicina." ridacchai sorridendole. Per fortuna Alexis, decise di stare dalla mia parte e proprio perchè quando si parla del diavolo spuntano le corna, all'improvviso Harry posò il suo vassoio sul tavolo e si sedette accanto a me.
"Ehi ciao bellezza. Ciao anche a te Emy." scherzò mangiando un bel piatto di pasta.
"Ciao Harry..." sussurrò Alexis rossa come non mai.
"Guarda che se continui a mangiare cose non sane, finirai per ingrassare di dieci chili." continuò il ragazzo dandomi una pacca sulla pancia.
Afferrai il mio dolce e cioccolatoso muffin e lo addentai sbattendogli in faccia che a me della silouette non interessava.
"Senti Emy..." aggiunse poggiando un gomito sul tavolo e posando la testa sulla sua mano "che ne dici se più tardi dopo scuola andiamo a farci un bel giro? Oggi dopo tutto questo tempo è uscito un po' di sole. Che ne pensi?" Nel frattempo che Harry era voltato verso di me, Alexis faceva strani gesti per farmi capire che dovevo accettare l'invito.
Beh non facevo nulla di male se me ne stavo un poco con lui, sola con lui.
Poi almeno così avrei potuto nascondere il fattore Josh. E avevo anche dovuto accettare perchè forse aveva intenzione di spiegarmi qualc'altra cosa di strano e impensabile alla quale non avrei mai creduto almeno fino a qualche mese fa.

DemonWhere stories live. Discover now