Capitolo 21

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Più ore passavano, più quei due ragazzi diventavano strani.
Entrambi si comportavano come se da un giorno all'altro, avessero cambiato personalità. Forse questo era un segno che mi mandava l'universo, cioè quello di lasciar perdere una volta per tutte Harry e Josh.
Per lo meno Alexis era ritornata la stessa. Parlava più che mai, aveva il suo solito aspetto solare e se ne stava alla larga da Harry come nei piani.
Da quando Josh mi baciò davanti a lui, notai che ricominciò a seguirmi con lo sguardo, quasi come per controllare che non accadesse mai più una cosa del genere. Ma comunque non cambiò nulla tra noi.
Finalmente arrivò l'ultimo giorno della settimana scolastica e inoltre le vacanze natalizie si avvicinavano sempre più.
I nonni iniziarono ad addobbare la casa con tante luci, l'albero e tutte quelle cose lì. In realtà questo era il mio primo anno che festeggiavo davvero Natale. Di solito mia madre comprava qualcosa all'ultimo minuto, mi diceva buon natale e ritornava a lavoro e come tutti gli anni trascorrevo le feste da sola. Non amavo in particolar modo questa festività a differenza di Alexis che inziò a spiegarmi nei minimi dettagli come avrebbe passato quei giorni.
Era davvero carina, sembrava quasi una bambina dato che spruzzava gioia da tutti i pori. Ammetto che la invidiavo per questo ma il mondo è bello perchè è vario.
Entrai velocemente in classe e lasciai Alexis al corso di latino mentre io affrontavo un bel test a sopresa di matematica.
Quando poi finalmente suonò la campanella, afferrai le mie cose e andai verso il mio armadietto. Posai alcuni libri e mi avviai verso la prossima aula. Camminando, camminando, vidi Harry nascosto alterarsi con qualcuno. Ovviamente non ci pensai due volte ad origliare.
"Una sola cosa ti avevo chiesto. Un'unica cosa." disse il ragazzo.
"Mi dispiace Harry. Io ci sto provando ma non posso tenerla sotto controllo 24 ore su 24. Ti prometto che non capiterà più."
Il ragazzo dagli occhi smeraldo allora, si spostò e se ne andò.
Velocemente mi nascosi dietro ad un muro poi quando ci fu via libera, uscii dal mio nascondiglio e vidi Alexis ancora ferma lì dove poco fa stava con Harry. Arrabbiata e stracolma di collera mi avvicinai a lei dicendole: "Mi avevi detto che non gli avresti più parlato! Bell'amica che sei..."
"Aspetta Emy, fammi spiegare, ti prego!"
Incrociai le braccia e anche se oramai ero stufa di tutto e tutti, restai ad ascoltarla ugualmente.
"Io ho cercato di convincere Harry a non parlarci più ma mi ha chiesto una condizione...Devo tenerti lontana da Hustins. Non so perchè, mi ha chiesto semplicemente questo favore."
Basta. Io non ce la facevo più. Adesso non doveva immischiare anche Alexis in questa faccenda. Quel ragazzo era capace di farmi innervosire come nessun'altro sapeva fare.
Senza perder tempo, a passo veloce, mi allontanai da Alexis e andai alla ricerca di quel deficiente.
Ero arrabbiata come non lo ero mai stata e Alexis lo aveva capito ma se ne restò buona al suo posto. Da lontano vedevo Harry vicino al suo armadietto, accompagnato come sempre da quei quattro, cinque amici.
Lo vedevo ridere, lo vedevo scherzare e questo peggiorava solo le cose.
Alexis mi era venuta dietro e anche se molto probabilmente avrebbe voluto provare a calmarmi restò ancora una volta muta.
Con lo sguardo impuntato sul ragazzo, violentemente spinsi il suo amichetto che si trovava di fronte ad Harry e intralciava la mia strada. Dopodichè, una volta arrivata a destinazione, posai le mie mani sul suo petto spingendolo con tutta la mia forza sull'armadietto, facendo rimbombare per tutto il corridoio il suono della sua schiena schiantarsi sul ferro, attirando l'attenzione di tutti i presenti. Afferrai la sua felpa grigia e senza distogliere un momento i miei occhi dai suoi, dissi: "Il problema è tra me, te e nessun'altro. Puoi diventare ciò che vuoi, ma avvicinati ancora ad Alexis e stavolta sarò io ad arrabbiarmi."
Lo lasciai, notando che tutti erano in silenzio a fissarci, mentre il ragazzo restò pensieroso, immobile e attaccato all'armadietto.
"Credo di essermi innamorato." disse scherzando l'amico che era stato scaraventato più in là. "Le più sexy le prendi sempre tu Styles." aggiunse un altro mentre Harry sorridendo afferrò la sua cartella nera e se ne andò.
Dopo qualche ora ritornai finalmente a casa dove c'erano i nonni ad aspettarmi. "Ciao, sono arrivata." dissi buttando la borsa sul pavimento.
"Vieni cara, ho preparato i miei biscotti di Natale!"
Andai subito verso nonna Margaret impaziente di assaggiare chissà qual altra bontà.
Vidi poi sul tavolo circa sei vassoi pieni di questi biscotti di pasta frolla, ricoperti da zucchero a velo, tutti con forme diverse: babbo natale, stelline, pupazzi di neve... Ne presi uno per assaggiarlo e dopo quello ne seguirono altri tre.
"E' tradizione che a Natale si scambino i doni, infatti preparo tutti gli anni biscotti per tutto il vicinato. A proposito dato che il nonno sta già dai Vanluds, puoi andare a consegnare i biscotti in queste case?"
Così dicendo mi consegnò una lista di indirizzi, impacchettò i vassoi e mi ritrovai fuori casa a bussare alle porte di completi estranei.
"E' anche per farti conoscere." diceva la nonna.
Ad ogni casa non solo mi offrivano altri biscotti ai quali non mi facevano rifiutare ma mi ritrovai piena di regalini da portare ai nonni.
Alla fine, infreddolita e nauseata, arrivai all'ultima casa.
Bussai al campanello ma nessuno mi rispose, così bussai di nuovo, ma niente. Ma poi vidi l'auto di Harry e la moto di Juliet e così mi ricordai che Harry era uno dei miei vicini. Non so perchè nella mia mente iniziai a vedere Juliet ed Harry insieme, magari sdraiati su un letto, ma dato che nessuno rispondeva non c'era nulla di strano bussare ancora qualche volta.
Dopo un po' mi rassegnai e me ne andai davvero finchè: "Hai finito?" disse una voce femminile, quella di Juliet. "Non credevo fosse tanto divertente suonare il campanello." "Infatti lo è molto, dovresti provare." scherzai porgendole il vassoio.
"E questo cos'è?" disse la ragazza. "Sono i biscotti di Margaret, nulla di più buono." rispose Harry arrivando dal nulla.
Aveva un'aria stanca e ironicamente, senza neanche riflettere dissi: "Oh mica ho interrotto qualcosa, non era mia intenzione."
"Vieni, entra in casa." aggiunse Harry mentre portava il vassoio non so dove. Ero entrata in casa Hustins, di certo non avrei dovuto preoccuparmi di Harry ma ora che non era più chi credevo che conoscessi come dovevo comportarmi?

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