Capitolo 1

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Essere morti? Io so bene cosa si prova. Perché? Semplicemente lo sono.

Non ricordo com'è successo, so soltanto che appena riaprii gli occhi non ero più sul solito marciapiede che portava verso la via di casa.

Mi sono ritrovata qui, distesa su una enorme piazzola di marmo bianco e liscio, contornato alla base da ornamenti dorati.

Sopra la mia testa padroneggia un maestoso soffitto, sorretto da sei ed enormi colonne argentee.

Su quest'ultimo vi è un bellissimo e dettagliato affresco che raffigura uomini e donne con immense ali che volano spensierati, suonando strumenti o cantando.

Mi tiro a sedere, guardandomi intorno molto attentamente e rimango estasiata dal panorama.

Una distesa infinita di nuvole si presenta di fronte a me, soffici e bianche come zucchero a velo, di varie forme e grandezze con qualche tonalità color miele; sembra di poterci camminare tranquillamente sopra da quanto appaiano gonfie e piene.

Osservo bene cosa mi circonda e non posso far a meno di notare tante altre piccole isolette di marmo sparse qua e là, come quella su cui sono ora io, anch'esse con un tetto sorretto da colonne.

Il clima è piacevole, non fa freddo, ma c'è una lieve brezza che fa rivivere le stesse sensazioni che si provano sulla pelle in primavera; quando esci di casa e il tuo viso viene baciato dai caldi raggi del sole, scortati fino a te da un venticello che ancora rammenta la stagione passata, lasciando spazio all'arrivo di quella nuova.

Quindi è così il paradiso?

Un improvviso tepore circonda il mio corpo e i miei occhi si chiudono da soli accogliendolo; è una sensazione che non avrei mai immaginato di poter provare, un senso di pace assoluta.

Mi lascio trasportare da questo calore e una profonda voce gentile, alle mie spalle, mi invita a voltarmi.

Una donna, straordinariamente bella e sorridente, è in piedi davanti a me. Lunghi sono i capelli dorati che le ricadono lungo i fianchi ondeggiando e gli occhi, azzurri come il cielo dopo una tempesta, mi fissano con dolcezza mentre le gote rosee, come pesche appena maturate, le rendono il viso giovane e fresco.

<< Tranquilla tesoro, adesso sei con noi, in salvo. >> è l'unica cosa che riesco a sentire pronunciare dalle sue labbra, ma prima che io possa aprire bocca per formulare una domanda, la donna si dissolve.

Le magnifiche sensazioni di prima svaniscono, rilasciando al loro posto un intenso profumo di vaniglia e cannella, insieme ad una faccia a dir poco sbalordita da parte mia. Dopo aver constatato che tutto questo non è un sogno, decido di girarmi nuovamente in direzione delle nuvole e molto incuriosita cammino verso di loro.

Se sono morta dovrei riuscire a levitare no?

Mi sto solo basando su tanti film visti in televisione e lì i morti non sembrano avere problemi.

Metto un piede su una di queste per testare e non sento ancora un punto solido dove appoggiarmi; quasi come se ci fosse solo che il vuoto.

Il mio piede scende ancora e il mio corpo si sbilancia troppo in avanti, goffamente perdo l'equilibrio, ma una mano afferra la mia tunica bianca, riportandomi indietro.

<< Sei un'anima, non un angelo. >> parla un voce maschile dietro me, aiutandomi a ritrovare stabilità.

Mi volto per vedere il mio salvatore e al primo impatto col suo viso trattengo il fiato.

Dei magnifici occhi blu osservano divertiti la mia goffaggine nel risistemarmi i capelli velocemente per ricompormi; i capelli biondo platino svolazzano qua e la come se avessero vita propria e le carnose labbra formano un piccolo accenno di sorriso all'angolo di esse.

Scappata dall'Inferno [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora