Capitolo 34

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Blocco tutto, partendo dalla mano di Beliel, che stava lentamente scivolando sulla mia gamba e le sue labbra che stavano tastando il mio collo.

<< Quindi... >> cerco i suoi occhi e finalmente riesco a fargli alzare la testa.

<< Ti penti di quello che hai fatto? >> una lieve smorfia compare sul suo viso prima di rispondermi. Beliel china il viso verso la sua spalla e guarda dietro essa, come se ci fosse qualcuno a sussurrare dietro di lui.

Capisco subito che qualcosa sta interferendo per fargli cambiare idea, così riporto il suo sguardo su di me afferrando il suo volto con le mani << Beliel, davvero non avresti voluto fare quelle cose? >>  insisto, scuotendolo un po'.

Schiude le labbra per rispondermi, ma nuovamente qualcosa lo blocca, facendo assottigliare le sue pupille.

<< Maledetto angelo del cazzo! >> mi spinge da un lato verso le radici dell'albero.

Picchio la testa su esse, causando una ferita alla tempia ed emetto un grido di dolore.

<< Volevi abbindolarmi con uno dei tuoi giochetti, maledetta! Sai,  sei stata convincente per un po' e stavo pure per cascarci. >>

Sento tirarmi i capelli verso l'alto e il mio corpo sollevarsi fino a non toccare più terra << Ma adesso la facciamo finita una volta per tutte. >> lo guardo agonizzante dal dolore e una goccia di sangue scende lungo il mio viso, partendo dalla tempia.

Metto entrambe le mani sulla sua presa e più mi dimeno più fa male.

<< Beliel lasciami! Non volevo farti nulla di male! >>

<< Ed è proprio per questo che è meglio se ti levo di torno. >> vedo i suoi occhi macchiarsi di nuovo di nero e tornare al suo solito sguardo spaventoso.

Nella mano libera di Beliel lunghe ed affilate unghie crescono in fretta, fino ad essere abbastanza grandi e taglienti per trafiggere un'armatura.

Inizio a scalciare, presa dal panico ed urlo varie volte di fermarsi, ma è accecato dalla rabbia.

Lo vedo pronto a colpirmi, ormai non è più Beliel il ragazzo logorroico, ma Beliel il Demone e con tale definizione intendo un assassino desideroso di fare del male.

Il suo respiro è veloce e i suoi denti mordono con violenza le labbra, dalle quali inizia ad uscirne piccole gocce di sangue. E' eccitato all'idea di vedermi morire.

Improvvisamente ho un'illuminazione che potrebbe darmi del tempo.

Estraggo le mie immense ali ed inizio a sbatterle con forza e costanza, cercando di respingere il demone. Intorno a noi si crea un vortice di forte vento, che spazza via ogni cosa che ci circonda. Tutto meno che lui. Sembra non scalfirlo nemmeno.

<< Con me non funziona. Io sono Beliel, il Demonio mascherato da angelo, il serpente tentatore, colui che affiancano alla figura di Satana. Come pensi che un lieve vento possa solo respingermi? Eh?? >>

Beliel sbatte con brutalità il mio corpo a terra, facendo picchiare la mia schiena e le ali al suolo. Dalla troppa forza che ha messo in tale azione il mio corpo ne risente subito, mancando l'aria nei polmoni per una buona manciata di secondi.

Il demone blocca con un piede un'ala ed è incredibile la sua forza in questo momento. Non riesco a sollevarla e più preme su essa, più lei sprofonda nel terreno. Vi sono rumori di piccole ossa che si frantumano, causando a me un altro dolore allucinante. Chiudo gli occhi e grido come mai avevo fatto, piangendo disperata.

Come ho potuto sperare di poterlo salvare? Lui: "Colui che affiancano alla figura di Satana". Che stupida sono stata ed ora guardate in che situazione.

Non riesco nemmeno più a pensare per il dolore e sento le forze mancarmi sempre di più.

<< Beliel.. Non ce la faccio più.. >> il demone mette un altro piede sulla mia ala e preme ancora.

<< Adesso non tornerai più dai tuoi amichetti biondi. Sarai incatenata qui, con me. >> vedo la sua gamba piegarsi a mezz'aria, pronta e colpire per spezzarla una volta per tutte. Chiudo gli occhi per non vedere.

<< Beliel! >>

Una voce tuona nel bosco, spingendomi a riguardare in direzione del demone. Intorno a noi regna solo luce e Beliel cambia espressione, iniziando a guardare il luogo che lo circonda, senza timore.

<< Chi mi chiama? >> un fascio di luce colpisce il viso di Beliel, che lo costringe ad indietreggiare e scendere dalla mia povera ala, regalandomi finalmente sollievo.

<< Il tuo nome già dice tutto. Sei senza valore, torturare chi voleva aiutarti. Mi ripudi. >> questa voce femminile.

Cerco di alzarmi ma riesco solo a girarmi a pancia sotto, finendo sulla ferita causata dal piede di Beliel.

<< Caliel... Aiutami..>> mormoro, attirando l'attenzione del demone, che mi guarda dall'alto, sollevando il sopracciglio.

<< Caliel dici? Non mi è nuovo questo nome. >> dice egli, tornando a guardare avanti a sè.

< Certo che mi conosci. Prima di essere quello che sei ora anche tu, come noi, eri un essere puro. Quando hai scelto di seguire il tuo Principe io stessa ero incaricata di salvarti o almeno proteggerti. >>

<< Fallendo ovviamente. >> risponde in modo arrogante Beliel.

< Purtroppo. Il fato ha voluto che tu proseguissi per un altra strada e così è stato, non me ne do le colpe perché io ho svolto il mio dovere. Probabilmente Lui ha altri progetti per te. >>

<< Mostrati, Caliel. >> ed ecco che un'altra accecante luce ci illumina il viso, facendo tappare gli occhi a Beliel e sorridere me che guardo nella direzione di Caliel, la quale si mostra in tutta la sua bellezza.

Il demone, dopo essersi stropicciato gli occhi, studia la donna e rimane fisso su di lei, cercando nei propri ricordi fino a quando non lo vedo sussultare.

<< Tu sei quel dannato angelo protettore! Adesso su chi vegli eh? Vaan? Brava, questa volta non hai fallito come hai fatto con me. >> Beliel applaude, storgendo la testa nella mia direzione << Hai avuto fortuna. >> sobbalzo e lo guardo in malo modo.

<< Certo, perché lei non meritava. >>

Alzo il viso verso la donna e la trovo a sorridermi dolcemente ed io non posso fare a meno di ricambiare subito.

<< Che cosa vuoi lurida stron- >> Caliel blocca la bocca di Beliel con sguardo truce. Sembra quasi lei stessa una demone, dall'aria minacciosa che ha.

<< Da te? Non vorrò mai nulla. Difendo la mia protetta come lei fa con il suo. >>

Sia io che Beliel rimaniamo stupiti sull'ultima affermazione dell'angelo.

Il mio cosa?

<< Non importa quello che fate. Fammi tornare subito nella selva o pagherai le conseguenze per il resto della tua inutile esistenza. >> ringhia il demone, vacillando col corpo come se non reggesse tutto questo calore e tutta questa luce.

<< Ma certo, non ti torcerei un capello in questo momento. Ma ti avviso: prova solo a ritoccarla e tornerai a salutare il Nostro Signore molto presto. >> e dopo aver minacciato Beliel, la donna assorbe tutta la luce che ci circonda a sé, scomparendo con essa in un lampo, catapultando noi di nuovo nella selva.

Io sono ancora a terra mentre Beliel è a pochi passi da me. Mi lincia con gli occhi e lo vedo ancora assetato di vendetta per quello che volevo fargli.

<< E così copri gli incarichi del tuo biondino e sali di livello. Complimenti Sheol. >> si incammina verso di me. Si abbassa alla mia altezza e mi fissa.

<< Ricordati che la prossima volta che ci vedremo non ci sarà più la tua protettrice. Ti saluto Reiyel. >> dice, prima di rialzarsi ed andarsene, lasciandomi da sola nel bel mezzo del bosco.


Scappata dall'Inferno [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora