Capitolo 15

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<< Benvenuta. >> pronuncia la donna dalle sue rosse labbra come petali di rose cadute su pura seta bianca, che è  la sua pelle.

Inizia a scendere con eleganza le lunghe scale, non staccando gli occhi da me, desiderosi di sapere.

Rimango immobile a contemplare quel lungo vestito che le copre i piedi e che non smettono di avanzare verso noi.

<< Torah. >> sento dire da Marbas che, come me, non ha smesso di fissare la donna.

<< Quanto tempo, Marbas. >> sorride alla guardia in modo dolce, quest'ultimo ricambia il sorriso e mi stupisco.

Il capetto delle due guardie si fa avanti << Lui dov'è? >> chiede con una serietà impressionante.

Torah si gira a guardare il ragazzo infastidita << Dove pensi che sia? >> risponde inacidita.

<< Sempre utile. >> sbuffa il ragazzo superando tutti noi e dirigendosi su per lunghe e lussuose scale, non faccio altro che osservare e ascoltare tutto quello che mi circonda disorientata.

<< Lasciate la ragazza a me. >> mi volto verso Torah che ha appena parlato.

<< Certo, così la fai scappare. >> ridacchia Marbas insieme al compagno.

<< La tua ironia mi diverte ogni volta quanto questo posto. >> risponde a tono la donna che mi afferra il braccio ma non con violenza, ma come se volesse difendermi.

<< Non credo che una ragazza abbia voglia di stare tra voi rozzi demoni. >> e mi spinge al suo fianco.

Demoni? Com'è possibile? Io... li immaginavo diversi.

<< Torah. >> la riprende l'altra guardia.

<< Tranquillo Damar, non sono stupida quanto il tuo amichetto. >> dice indicando con un segno del capo il ragazzo che se n'è appena andato e questo suscita una risatina da parte mia, la donna si gira per farmi un occhiolino ma torna subito sulle due guardie che si guardano non molto convinte.

Marbas incrocia le muscolose braccia, fissando Torah << Se combini una delle tue solite follie, saranno solamente problemi tuoi, lo sai vero? Problemi molto, molto, molto grossi. >> insiste la guardia.

<< Lo so, sennò non mi sarei offerta. >> alza gli occhi al cielo, spingendomi delicatamente verso la mia destra libera << Arrivederci ragazzi. >> si congeda la donna, facendo un sorriso sghembo ai due.

Sta iniziando a starmi simpatica, ha polso e mi piace.

Vengo portata davanti ad una porta, la quale viene aperta per me e spinta al suo interno.

<< Tutto bene? >> si affretta a domandarmi.

Voltandomi di scatto non faccio altro che osservare il suo viso ben curato << Certo, togliendo la parte in cui mi hanno denudata e spinta nella lava. >> rispondo con una straordinaria calma che non mi sarei mai aspettata di ritrovare.

La donna sospira, socchiudendo gli occhi per poi riaprirli mostrandomi che sono talmente chiari da far invidia ad un angelo << Ti è andata bene. >> la osservo senza parole.

<< Bene? Io non penso che possa esistere di peggio! >> commento accigliata mentre la vedo accomodarsi su un magnifico divano blu cobalto.

<< Fidati, esiste. >> Un ricordo le passa davanti agli occhi dopo questa risposta, per poi scomparire in un lampo come la sua espressione languida.

Scappata dall'Inferno [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now