Capitolo 11

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Reiyel ed Azazel se ne sono andati lasciandomi qui con l'Arcangelo Mikael, credo sia un'angelo di molta importanza vedendo come si sono comportati i due poco fa con inchini e modi rispettosi.

Adesso sono nel suo studio, se così si può chiamare, seduta su una sedia in legno bianco con qualche rifinitura scavata su essa, raffigurante dei fiori .

<< Vuoi riposare? Ho saputo che l'entrata nel giardino non è andata molto bene. >> mi chiede gentilmente Mikael che si è riaccomodato alla scrivania a controllare alcuni enormi e pesantissimi libri.

<< No, la ringrazio. >> rispondo educatamente, continuando a guardarmi intorno curiosa.

I miei occhi si posano su un dipinto posto vicino ad una grande vetrina, contenente tazzine e bicchieri di ogni forma e colore; il quadro rappresenta tre uomini armati di spade e scudi, entrambi dai capelli biondi e gli occhi chiari. Uno di loro, a differenza degli altri due che lo affiancano, porta un'armatura di ferro abbellita con un mantello rosso che ricade fino ai piedi.

L'uomo fende una lunga spada che riflette una luce chiarissima ed il manico nasconde la mano che la impugna, avendo l'elsa che si chiude a conca.

<< Ti piace? >> mi chiede l'Arcangelo.

<< Sì. >> mi volto a guardarlo, riscontrando però nel suo viso una certa famigliarità con l'uomo nel quadro.

Giro un paio di volte la testa verso il dipinto e Mikael per averne la certezza << Esatto, sono io. >> dice però il biondo.

<< E gli altri due? >> domando tornando a fissare il quadro.

<< Raphael alla mia sinistra e Gabriel alla mia destra. >> mi spiega, alzandosi ed avvicinandosi ad esso.

<< Quindi avevo indovinato.. >> bisbiglio.

<< Come? >> mi sente però Mikael che si gira.

<< Cioè, tu sei- >> mi precede però.

<< Comunemente chiamato Michele nella tua lingua. Sì, sono proprio io. >> mi sorride smagliante.

Lo osservo come si deve ed è impeccabile.

Postura perfetta, elegantemente vestito con abiti bianchi e il viso pulito, pieno di dolcezza ma dai lineamenti duri, giusto per ricordare che lui in passato è stato un guerriero.

La cosa che attira di più i miei occhi, in tutto quel bianco, è l'anello che porta all'anulare nella mano destra.

L'Arcangelo sembra notare il mio interesse per il gioiello e porta due dita ad esso, girandolo appena.

Non distogliendo gli occhi dal mio viso interessato ancor di più all'oggetto, inizia a parlarmi.

<< Questo è un regalo fatto dono da mio Padre. >> mi spiega ed io non posso fare a meno di avvicinarmi, attirata dall'anello che brilla non appena viene a contatto con un minimo di luce.

<< Padre? Intendi Dio? >> chiedo fermandomi a pochi passi. Forse sono un po' troppo invadente e spavalda ma ho appena preso confidenza.

<< Esatto, fece omaggio di questo anello a me e al suo Primo genito. >> contemplo ancora per un po' il gioiello per poi alzare lo sguardo verso gli occhi di Mikael.

<< Primo genito? >> non sono un asso in teologia, l'angelo mi annuisce.

<< Il figlio perfetto. Il primo Principe dei cieli: Lucifero. >> e a quelle parole mi rendo conto della mia ignoranza in materia; ma certo! Dopo Lucifero fu creato Michele e poi gli altri.

Scappata dall'Inferno [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now