Capitolo 21

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Sono nella mia stanza, sdraiata sopra al grande e comodo letto ed ora fisso nuovamente il soffitto sul quale è rappresentato un dipinto, Alef ha precisato che esso ha un significato particolare attribuito al possessore della camera, come anche in quella delle altre ragazze.

In ogni cosa che mi circonda cerco risposte, anche questo affresco potrebbe essere una chiave.

Sono ore ormai che lo fisso e la mia mano non cessa di giocare con una ciocca dei miei castani capelli, che in questo momento ricadono oltre il bordo del letto come una cascata di ombre oscure.

Essi sfiorano a malapena il pavimento, come se bruciasse ed avessero il terrore di scottarsi.

Mi giro in modo che tornino sulle lenzuola e punto gli occhi sulla piccola scrivania, posta vicino alla porta-finestra, dove poco prima ho sbattuto per colpa di Beliel. Su di essa noto qualcosa che non avevo ancora visto.

Mi siedo sul bordo del letto e poggio la punta dei piedi a terra, la castana chioma non ci mette molto a ricoprire metà del mio viso, ma non importa. Porto alcune ciocche dietro l'orecchio e mi alzo andando in direzione della scrivania.

Spingo il mio corpo traballante verso l'oggetto riposto sopra al ruvido legno del mobile, fermandomi a pochi passi prima.

Fisso un manico di vetro, che scintilla sotto la fievole luce delle stelle, ancora alte nel cielo, e la parte più ovale, dove vi sono delle morbide setole di colore bianco.

<< Una spazzola? >> sussurro tra me e me. Mi avvicino ancora un po' e allungo la mano per toccare il pettine e noto che non è unicamente di vetro, ma la parte opposta alle setole è fatta d'argento puro.

<< E' bellissima. >> la sollevo, accarezzando il lato dove vi si dovrebbe pettinare i capelli e sorrido << Morbidissima. >> passo l'indice su tutta la spazzola ed al tatto posso sentire piccoli rilievi accuratamente lavorati sulla sua superficie, che vanno a formare uno strano simbolo.

Improvvisamente alle mie spalle odo il cigolio di qualcosa che si apre. Mi volto e la mia porta è aperta.

Mi guardo intorno, aspettando un Beliel che salta fuori dal nulla. Ma non succede niente.

Vado verso la porta e la richiudo tranquillamente, per questa volta il demone è innocente.

Torno dalla spazzola, che ho riposto sulla scrivania di nuovo, ma non faccio in tempo a toccarla che la porta si apre ancora. Sbuffo e domando a gran voce << Beliel se questo è il tuo miglior modo per divertirti, sappi che hai un pessimo umorismo. >> mi giro velocemente, ma niente. Lui non c'è.

Una musichetta risuona al di fuori della mia stanza, ma non riesco a capire chi o cosa possa essere.

Prendo velocemente la spazzola ed esco. Me la porto dietro, avendo paura che qualcuno trovando un così bel oggetto incustodito possa rubarlo.

Siamo pur sempre all'Inferno.

Una volta fuori non posso non riperdere il mio sguardo nell'immensità di questo posto, ritrovandomi a girare su me stessa nel bel mezzo del grande salone da dove sono entrata per la prima volta.

Sento la musica sempre più forte provenire da cima le scale, proprio dove vidi Torah; prendo un profondo respiro e metto una mano sullo scorri-mano di marmo nero ed inizio a salire.
Guardo per un istante la porta d'uscita.

<< Non credo di essere anche solo in grado di poterla aprire. >>

Arrivo al primo pianerottolo e davanti a me si presenta l'enorme vetrata, che si espande per tutto il muro ed al di fuori posso scorgere ettari ed ettari di bosco. Spostandosi di nuovo, trovo una seconda rampa di scale.

Salgo i lunghi scalini e non appena questi finiscono, mi ritrovo in un lungo ed ampio corridoio. La leggera luce che lo illumina, rende l'aria molto più soft ed accogliente.

Avanzo, calpestando il tappeto rosso che si trova terra con i miei piedi scalzi e che prosegue fino in fondo.

Studio ciò che mi circonda, ammirando sia nella parete alla mia destra che alla mia sinistra quadri di ogni genere. Dai più strazianti e terrificanti, a dipinti raffiguranti persone che non conosco.

Arrivo alla fine del corridoio e la strada si divide.

Posso scegliere se andare a destra o a sinistra, oppure salire su una piccola scala a chiocciole posta davanti a me.

Di nuovo la musica risuona sempre più forte e proviene proprio da sopra quelle scale. Adesso la sento molto vicina e la risposta sulla strada da scegliere viene fuori da sola.

Riprendo fiato e salgo ancora.

Adesso che ci faccio caso sembra di ascoltare un carillon; la sua melodia è leggera ed armoniosa, si potrebbe rimanere ad ascoltarla per ore senza stancarsi.

Finalmente arrivo nel punto in cui la musica parte, trovando una porta socchiusa.

Mi affaccio silenziosamente, senza aprirla troppo e vedo una figura girata di spalle, appoggiata al muro. Vicino ad essa vi suona il carillon, riposto sopra ad un pianoforte antico.

La persona voltata non accenna a parlare e respira lentamente con il viso chinato verso terra e le braccia conserte. Il corpo ondeggia, spinto da un leggero vento invisibile.

Segue il tintinnio della canzone ed è ipnotizzato da essa.

Quasi incanta anche me, non riesco a staccare gli occhi da quella leggiadra danza, che la figura non cessa di fare a ritmo del carillon. Tutto intorno a me diventa sfocato, tranne la schiena della persona e la musica si fa sempre più intensa nelle mie orecchie. Sento il battito del mio cuore rilassarsi e la mia mente svuotarsi.

Percepisco una voce cantare, susseguita da altre.

I miei occhi si chiudo automaticamente e le mie mani, che stringono la spazzola cedono, facendo cadere l'oggetto come il mio corpo.

La musica cessa. Tutto tace. Tutto è buio. Non c'è più nulla.

Rimango a lungo in questo oblio, ma ad un certo punto una scintilla.

Una luce cade. Sempre più giù e dietro essa tutto s'illumina. Il cielo si accende e brucia di questo ardore, ma non è giorno. E' ancora notte, si possono vedere le stelle.

Osservo di nuovo quella luce. Riesco a metterla a fuoco e posso scorgere, alle spalle di essa, delle ali che battono con forza per risalire.

Alzo il viso e i cancelli del Paradiso si nascondono dietro a delle nuvole di fuoco. Cosa sta succedendo?

Perché tutto è in fiamme? Perché tutto brucia?

<< Davanti a noi, brilla l'Inferno. >>

Scappata dall'Inferno [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now